Un ribasso del 30,88% e un’aggiudicazione a una ditta di Caserta per la manutenzione dei cimiteri comunali di Terni. È su questo terreno che si accende una la polemica politica in consiglio comunale: Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle contestano apertamente le scelte dell’Amministrazione Bandecchi, sollecitando una revisione radicale della politica degli appalti e un maggiore sostegno alle imprese del territorio.
Il caso nasce dalle critiche espresse da Confartigianato Terni, che ha messo in discussione il criterio del massimo ribasso con cui il Comune e le sue partecipate continuano ad affidare lavori pubblici anche rilevanti. Un criterio che, secondo le opposizioni, rischia di sacrificare qualità, sicurezza e soprattutto il tessuto produttivo locale.
A farsi portavoce delle istanze di Fratelli d’Italia è Marco Celestino Cecconi, responsabile regionale del dipartimento Lavoro e crisi aziendali, che attacca frontalmente l’Amministrazione: “Le sacrosante censure di Confartigianato Terni chiamano in causa interessi e valori che riguardano tutta la nostra comunità. In gioco ci sono le competenze e i posti di lavoro delle nostre imprese”.
Cecconi sottolinea come il nuovo Codice degli Appalti, in vigore dal primo gennaio 2024, introduca strumenti per “valorizzare il tessuto produttivo dei territori, attraverso criteri premiali come la prossimità e la filiera corta”.
Il riferimento è diretto all’articolo 108 del codice, che consente alle stazioni appaltanti di premiare le imprese locali non solo sul prezzo, ma anche in base a parametri ambientali, gestionali e di radicamento territoriale. “È inaccettabile - afferma Cecconi - che il Comune ignori questi strumenti e continui a preferire offerte economicamente aggressive, spesso a discapito della qualità”.
L’esponente di FdI va oltre e accusa Palazzo Spada di “aver trasformato l’eccezione in regola” anche sul fronte dei bandi riservati alle cooperative sociali, che secondo lui finiscono per “stravolgere la concorrenza senza garantire reali risultati in termini di inclusione”.
A rafforzare le critiche è l’intervento del Movimento 5 Stelle Terni, che punta il dito sulla natura politica della scelta. “È una decisione che penalizza il nostro tessuto produttivo e solleva dubbi sulla qualità e sicurezza dei lavori”, si legge nella nota diffusa nelle ultime ore.
Il gruppo pentastellato annuncia iniziative concrete: “Presenteremo un atto di indirizzo per modificare i criteri di aggiudicazione degli appalti. Basta rattoppi e interventi di facciata: vogliamo una politica che metta al centro la qualità, la sostenibilità e le imprese ternane”.
Nel mirino anche l’utilizzo del criterio del prezzo più basso, ritenuto superato e insufficiente a garantire trasparenza e tutela degli interessi pubblici. “Il nuovo Codice non obbliga affatto a scegliere solo in base al prezzo, ma consente una valutazione complessiva che includa qualità e radicamento”, scrivono gli esponenti M5S.
Al di là del singolo appalto, la vicenda solleva un tema più ampio: quale criterio debba orientare la politica degli affidamenti pubblici nella città di Terni. Le opposizioni chiedono un cambio di passo che non sia solo formale ma sostanziale, in grado di invertire quella che definiscono una gestione miope degli appalti, ritenuta in diversi casi penalizzante per il sistema economico locale.
“Il sistema-Terni degli appalti pubblici si fonda su interpretazioni parziali delle norme e penalizza ciò che andrebbe invece valorizzato”, afferma Marco Cecconi, che rilancia anche la necessità di “una vigilanza attiva e continuativa da parte delle associazioni di categoria”.
Sul tema è intervenuto anche il sindaco Stefano Bandecchi, che ha rivendicato la correttezza delle procedure seguite e ha dichiarato: “Con gli assessori Iapadre e Maggi siamo pronti ad aprire un tavolo di confronto con le associazioni delle categorie produttive. Siamo pronti a discutere di atti di indirizzo sugli appalti, ma sempre e comunque nel rispetto delle regole, perché Bandecchi - come si sta ultimamente dimostrando - le regole le rispetta”. In un’altra dichiarazione ha aggiunto: “Non vedo l’ora che lo Stato, che il pubblico faccia tutto da solo senza ricorrere alle aziende esterne. Solo così ci libereremo di quelle corporazioni che vogliono fare politica e dirigere l’amministrazione pubblica”.
La questione è destinata a entrare nel dibattito istituzionale: Forza Italia, con il consigliere comunale Francesco Ferranti, ha annunciato la presentazione di un atto di indirizzo sul tema, così come ha fatto il Movimento 5 Stelle, che nei giorni scorsi ha contestato apertamente l’affidamento dei servizi cimiteriali e chiesto un radicale cambio di impostazione.
Il confronto tra Amministrazione e opposizioni si preannuncia serrato, con posizioni differenti sul ruolo del criterio del massimo ribasso, sulla valorizzazione delle imprese locali e sull’utilizzo delle novità introdotte dal nuovo Codice degli Appalti.