07 Nov, 2025 - 12:55

Terni, Alternativa Popolare chiede il completamento del Teatro Verdi: “Servono fondi per arredi e materiale scenico”

Terni, Alternativa Popolare chiede il completamento del Teatro Verdi: “Servono fondi per arredi e materiale scenico”

Dopo il sopralluogo di ottobre della Prima Commissione consiliare, il gruppo di Alternativa Popolare ha presentato un atto di indirizzo con l’obiettivo di reperire le risorse necessarie per il completamento del Teatro Verdi, concentrandosi in particolare su arredi, materiale scenico e rifiniture.
Un passaggio politico e amministrativo che mira a colmare il vuoto lasciato nei precedenti stralci progettuali e a restituire finalmente alla città uno dei suoi simboli culturali più importanti, oggi ancora in cantiere.

Non possiamo permettere che, terminati i lavori strutturali, il Teatro resti inutilizzabile per mancanza di fondi destinati agli arredi e alle attrezzature sceniche, si legge nel documento depositato a nome del gruppo consiliare di maggioranza da parte della consigliera Federica Mengaroni.

Il Verdi tra storia e cantiere: un simbolo da restituire ai ternani

Il Teatro Verdi, progettato dall’architetto pontificio Luigi Poletti e completato nel 1849, è stato per oltre un secolo il cuore pulsante della vita culturale ternana. Distrutto dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, ne sopravvissero soltanto i muri perimetrali e la storica facciata con la sua scalinata.
La ricostruzione del dopoguerra puntò alla funzionalità più che alla fedeltà storica, sostituendo la struttura originale con una platea e una galleria in cemento armato, per una capienza complessiva di circa mille posti.

Il teatro rimase attivo fino al 2010, quando un crollo del controsoffitto del pronao ne decretò la chiusura. Da allora, il Verdi è rimasto un cantiere aperto, con lavori avviati solo negli ultimi anni grazie ai fondi del PNRR destinati al recupero e alla ristrutturazione della struttura.

Secondo quanto riferito in Commissione, i lavori risultano avanzati al 60% per il primo stralcio e al 20% per il secondo, con conclusione prevista entro giugno 2026, o comunque non oltre la scadenza del 31 dicembre 2026, come previsto dai vincoli europei.

Alternativa Popolare: “Il rischio è consegnare un teatro incompleto”

Nel testo dell’atto, Alternativa Popolare sottolinea come, pur essendo stati garantiti i finanziamenti per le opere strutturali - tra cui adeguamento sismico, impiantistico e funzionale-– non siano ancora previste le risorse per la parte finale e decisiva del progetto: quella che renderebbe il Teatro fruibile al pubblico.

“La città attende da anni di poter tornare a vivere il suo teatro, ma senza gli arredi, le rifiniture e il materiale scenico, il Verdi rischia di restare una scatola vuota”, affermano i consiglieri.
L’atto impegna quindi il sindaco e la Giunta comunale ad attivarsi “insieme ai dirigenti e ai funzionari preposti” per individuare i fondi necessari – anche attraverso canali ministeriali, regionali o privati – così da garantire la piena funzionalità della struttura al termine dei lavori.

Nel documento si ribadisce inoltre la necessità di una programmazione integrata, in grado di assicurare la continuità tra la fase dei lavori e quella dell’allestimento finale, evitando ritardi o nuove sospensioni.

La difficile ricerca di un equilibrio tra tradizione e modernità

Il progetto di recupero, fin dalla sua origine, è stato concepito per bilanciare tradizione e innovazione, conservando le linee neoclassiche del pronao polettiano ma introducendo al contempo soluzioni moderne e funzionali.
Non si tratta, dunque, di una semplice ricostruzione filologica, ma di un rinnovamento identitario, volto a restituire al Verdi il ruolo di fulcro culturale e simbolo della rinascita cittadina.

“Terni merita un teatro all’altezza della sua storia e del suo futuro”, conclude la nota di Alternativa Popolare, “e questo significa completare l’opera in ogni sua parte, rendendola viva e pronta per accogliere la comunità”.

Il dibattito in Consiglio e nelle Commissioni consiliari delle prossime settimane sarà decisivo per capire come e quando potranno essere reperite le risorse mancanti. Ma un fatto è certo: dopo anni di attesa, il Teatro Verdi è tornato al centro dell’agenda politica e culturale della città.

AUTORE
foto autore
Federico Zacaglioni
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE