Un controllo su strada durante i servizi di prevenzione si è concluso con il fermo di un diciottenne di nazionalità tunisina, irregolare sul territorio italiano e con diversi precedenti alle spalle. La Polizia di Stato di Terni lo ha identificato e, riscontrata l’assenza di un valido titolo di soggiorno, lo ha affidato all’Ufficio Immigrazione per le procedure di competenza.
L’esito è stato il trasferimento in un C.P.R., dove resterà a disposizione in vista dell’esecuzione del rimpatrio verso il Paese di origine. L’operazione si inserisce nel rafforzamento dei servizi di controllo voluto dal Questore Abenante, con un focus specifico sull’immigrazione irregolare e sul contrasto alla criminalità diffusa.
La verifica è avvenuta nell’ambito dei servizi di controllo del territorio messi in campo dalla Questura. A operare è stata la Squadra Volante, diretta dal commissario Luca Valentini, che nei consueti passaggi di monitoraggio ha rintracciato il giovane. Dopo l’alt e le rituali verifiche, gli agenti hanno effettuato l’identificazione, accertando l’assenza di documenti utili a dimostrare un titolo di soggiorno valido. La ricostruzione delle generalità ha anche consentito di collegare il diciottenne a precedenti interventi delle forze dell’ordine.
Il ragazzo, entrato in Italia da minorenne come minore straniero non accompagnato, risulta già noto agli archivi della Polizia per una sequenza di episodi delittuosi. Tra le condotte contestate compaiono tentato furto, furto con strappo, ricettazione e porto abusivo di armi. Per questi fatti, in più occasioni, era già stato denunciato. Un profilo che, nonostante la giovane età, ha imposto una gestione attenta della posizione e una valutazione puntuale della sua permanenza sul territorio nazionale alla luce dell’irregolarità accertata.
Espletati i primi riscontri sul posto, la persona è stata accompagnata negli uffici di polizia per l’iter di competenza. La pratica è stata assunta dall’Ufficio Immigrazione, guidato dal sostituto commissario Massimiliano Ruggeri, che ha coordinato i passaggi formali previsti dalla normativa. Al termine degli atti, gli operatori hanno disposto l’accompagnamento presso un Centro di Permanenza per i Rimpatri. Si tratta del passaggio che precede l’esecuzione del provvedimento di allontanamento: la permanenza in struttura è finalizzata a consentire l’organizzazione del rientro e a garantire la disponibilità della persona fino al rimpatrio.
I C.P.R. - Centri di Permanenza per i Rimpatri sono strutture in cui i cittadini stranieri irregolari possono essere trattenuti per il tempo necessario all’attuazione del rimpatrio. Nel caso specifico, il 18enne tunisino fermato a Terni resterà a disposizione dell’autorità fino alla conclusione dell’iter. Il trasferimento in C.P.R. segue una valutazione che tiene insieme la posizione amministrativa – l’assenza di un titolo di soggiorno – e gli elementi emersi sul piano penale, come i precedenti a carico. In questa cornice si colloca la scelta di procedere con l’accompagnamento, a garanzia dell’esecuzione del provvedimento di rientro nel Paese di origine.
Il provvedimento rientra in un più ampio disegno di prevenzione e controllo del territorio, che la Questura di Terni ha recentemente intensificato. Su indirizzo del questore Abenante, i servizi hanno dedicato particolare attenzione ai contesti a rischio, con l’obiettivo di contenere l’immigrazione irregolare e contrastare i reati predatori che alimentano la percezione di insicurezza. L’intervento della Squadra Volante, la presa in carico dell’Ufficio Immigrazione e l’accompagnamento al C.P.R. rappresentano, in questo caso, le diverse tappe di un’azione coordinata che mette insieme vigilanza, tempestività operativa e applicazione delle norme in materia di soggiorno.