Katia Ghioc, portiere della Ternana Women in vetta alla classifica, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Tag24 Umbria. Dopo undici giornate, le rossoverdi guidano la graduatoria con 30 punti, frutto di dieci vittorie e una sconfitta, condividendo il primato con il Parma. Con 26 reti segnate e appena 6 subite, le ragazze di mister Antonio Cincotta dimostrano solidità e ambizione.
Katia Ghioc: “La Ternana Women è una famiglia”
Che cosa ti ha spinto a diventare calciatrice? Quanto è stata importante la tua famiglia per questa scelta?
“La passione per il calcio me l’ha trasmessa mio padre, portandomi fin da piccola al parco dove avevo sempre un pallone tra i piedi. Da lì ho capito cosa avrei voluto fare da grande ovvero la calciatrice. La famiglia è stata importantissima per me, i miei genitori mi hanno sempre tenuta con i piedi a terra, accompagnandomi in un percorso lineare fatto di piccoli passi senza mai bruciare le tappe”.
Quando e come hai deciso di diventare un portiere?
“Ho iniziato all’età di 9 anni, dove dopo 6 mesi di diversi ruoli in mezzo al campo e il mio disaccordo sul correre, decisi di mettermi in porta e da lì ho iniziato ad avere i primi risultati”.
Qual è il portiere da cui hai preso ispirazione?
“Da quando ho iniziato a stare tra i pali mi sono sempre riconosciuta in Oliver Kahn e Joe Hart”.
Raccontaci il mondo Ternana Women.
“Il mondo Ternana Women è una famiglia. I membri della società sono dei punti di riferimento per tutta la squadra, sono persone disponibili per qualsiasi esigenza e problema, un aspetto fondamentale per noi ragazze”.
Quali sono, secondo te, le qualità essenziali per un portiere moderno?
“Per un portiere moderno le qualità essenziali sono la visione di gioco, una buona podalica, un ottimo dominio per quanto riguarda la porta e lo spazio aereo e la comunicazione con la squadra, la più importante per me”.
Come affronti gli errori, considerando che ogni piccolo sbaglio può essere decisivo per un portiere?
“Gli errori purtroppo fanno parte del mestiere. Per quanto mi riguarda sono molto autocritica, non mi faccio passare neanche una minima sbavatura che sia in partita o in allenamento. Ogni post-partita studio ogni dettaglio della mia prestazione e ci lavoro subito in settimana per migliorare”.
Un leader silenzioso nello spogliatoio
Che tipo di leader sei nello spogliatoio?
“In spogliatoio mi reputo un leader silenzioso. Le mie compagne sanno che, qualunque cosa accada, io sono sempre lì dentro pronta ad aiutare la squadra”.
Dopo undici partite di campionato avete subito solamente sei gol, quanto è importante la sintonia tra portiere e linea difensiva?
“Nel calcio di oggi ormai per un portiere è fondamentale avere un’ottima gestione podalica poiché diventa un’arma in più per la tutta la squadra”.
Dopo undici gare disputate siete prime in classifica, qual è la vostra arma segreta?
“La nostra arma è il gruppo, ognuno si sacrifica per l’altra, c’è una compattezza che i risultati dimostrano”.
Contro la Freedom hai salvato il risultato con una grande parata su una conclusione di Imprezzabile, quanto è importante la tenuta psicologica per un portiere?
“La tenuta psicologica è importantissima per i portieri soprattutto in gare come quella di domenica, dove in 90 minuti hai una sola conclusione nello specchio della porta e devi farti trovare pronta”.
Oltre al calcio quali sono le tue passioni? Come passi il tempo al di fuori del rettangolo di gioco?
“Al di fuori del campo la mia passione è la musica, sempre trasmessa da mio papà e che coltivo da sempre, mi piace ascoltarla h24 e ricercare pezzi vecchi e sentirne di nuovi; un altro modo in cui passo il tempo è studiando per l’università”.
Il sogno della Ternana Women e di Katia Ghioc
Un difetto e un pregio di Katia.
“Katia ha molti di difetti ma fra tutti è quello di essere testarda, che considero anche un pregio perché se non fossi così non avrei mai raggiunto i miei obiettivi”.
Che consiglio daresti a una ragazza che vuole diventare portiere?
“Il consiglio che darei è di non mollare, è un ruolo pieno di responsabilità e fatto di errori, anche io ne ho fatti tanti ma è proprio attraverso questi che si impara e si migliora”.
Se avessi a disposizione tre desideri, cosa chiederesti?
“Il desiderio principale è quello di tutta la squadra e che perseguiamo ormai da tre anni, il secondo è quello di rendere sempre orgoglioso Fabio, il terzo è di indossare un giorno la maglia azzurra”.