Antonio Cincotta, allenatore della Ternana Women, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Tag24 Umbria dopo l’ultima vittoria delle sue ragazze. Le rossoverdi hanno conquistato tre punti fondamentali superando in rimonta il Genoa per 2-1, consolidando così il primato in Serie B femminile.
Dopo ventidue giornate, la Ternana guida la classifica con 57 punti, con un vantaggio di due lunghezze sul Parma, secondo, e dieci sul Genoa, terzo. Un cammino straordinario per la squadra di Cincotta, che punta con decisione alla promozione in Serie A.
Il tecnico lombardo vanta un palmarès di alto livello: con la Fiorentina ha conquistato il campionato italiano nel 2016-2017, due Coppe Italia (2016-2017 e 2017-2018), una Supercoppa Italiana nel 2018 e ha guidato le viola in quattro edizioni della UEFA Women’s Champions League.
Contro il Genoa avete dimostrato ancora una volta la vostra forza ribaltando il risultato. Quanto è stata importante questa vittoria?
"È stata una vittoria fondamentale, perché dimostra ancora una volta la mentalità della squadra. Ribaltare un risultato non è mai facile, ma le ragazze hanno lavorato duramente, rimanendo sempre dentro la partita con lucidità e carattere. Questo successo ci dà ulteriore fiducia e conferma la nostra capacità di reagire anche nei momenti di difficoltà".
La Ternana Women ha dimostrato più volte di saper rimontare dopo uno svantaggio. Da cosa nasce questa capacità?
"Nasce dal lavoro quotidiano e dalla mentalità che cerchiamo di costruire. L’abitudine alla resilienza, il lavoro fisico sempre al limite e la capacità di non mollare mai fanno parte della nostra identità. Le ragazze sanno che, anche quando il risultato è sfavorevole, abbiamo gli strumenti tecnici e mentali per ribaltarlo".
Nel prossimo turno di campionato affronterete l’Hellas Verona fuori casa. Che tipo di partita si aspetta?
"Mi aspetto una gara molto intensa, contro una squadra organizzata e determinata. Il Verona ha qualità e sa essere pericoloso, soprattutto in casa. Dovremo essere pronte ad affrontare qualsiasi scenario, cercando di imporre il nostro gioco senza perdere equilibrio".
Siete prime in classifica con due punti di vantaggio sul Parma. Come si gestisce la pressione in questo momento della stagione?
"La pressione è parte del gioco, ma la gestiamo con il lavoro quotidiano. Restiamo concentrate su quello che possiamo controllare: la preparazione, l’intensità e l’attenzione ai dettagli. Pensiamo una partita alla volta, senza distrazioni, perché ogni gara sarà una battaglia fino alla fine".
Quanto è importante il gruppo squadra in una stagione così lunga e combattuta?
"È tutto. Una stagione così impegnativa si affronta solo con unità e spirito di squadra. Quando c’è coesione, tutti danno qualcosa in più, e anche nei momenti difficili si riesce a trovare una soluzione. Qui alla Ternana abbiamo un gruppo straordinario, e questo fa la differenza".
La società sta investendo molto nel progetto femminile. Quanto conta avere un club così alle spalle?
"Conta tantissimo. Avere una società che crede nel progetto femminile significa lavorare con strutture, risorse e una mentalità professionale. Ci permette di crescere, di competere ad alti livelli e di costruire qualcosa di importante per il futuro del calcio femminile a Terni. Bandecchi è un presidente leader, con noi si pone da insegnante, è bello quando un uomo di successo ispira attraverso le storie vere che hanno caratterizzato il suo percorso".
Ha sempre dato importanza alla tattica, ma quanto conta l’adattabilità in partita?
"È fondamentale. Oggi il calcio richiede letture veloci e la capacità di adattarsi a situazioni impreviste. Lavoriamo molto sulla strategia, ma anche sulla flessibilità delle giocatrici, perché una squadra che sa adattarsi è una squadra che sa vincere".
Le sue squadre cercano spesso il dominio del gioco. Come si gestisce una partita in cui l’avversario si chiude completamente?
"Serve pazienza e qualità nelle scelte. Quando troviamo squadre che si chiudono, dobbiamo muovere il pallone con rapidità, trovare spazi con i tempi giusti e non perdere lucidità. A volte bisogna anche saper aspettare l’errore dell’avversario senza forzare giocate rischiose".
Il calcio moderno è sempre più veloce. Come si adatta la sua filosofia a questo cambiamento?
"Abbiamo aumentato l’intensità di ogni allenamento, lavorando su velocità di esecuzione e transizioni rapide. La preparazione fisica è fondamentale, ma anche la capacità di prendere decisioni in poco tempo. Il calcio è sempre più dinamico, e dobbiamo essere sempre pronte ad alzare il ritmo".
Quali sono stati i suoi maestri nel calcio, gli allenatori che l’hanno ispirata?
"Ho sempre cercato di prendere qualcosa da diversi allenatori, ma chi mi ha ispirato di più sono quelli che hanno saputo costruire squadre solide e competitive nel tempo. Lavorare con dedizione, trasmettere valori e costruire una mentalità vincente sono aspetti che ammiro molto".
C’è un allenatore attuale, in Italia o all’estero, che ammira particolarmente?
"Claudio Ranieri. Per il suo equilibrio, la sua capacità di adattarsi a diversi contesti e il modo in cui riesce a trasmettere serenità e fiducia ai suoi giocatori. Ha dimostrato che il lavoro e l’intelligenza tattica possono portare a risultati straordinari. Adoro anche Allegri, il concetto Corto Muso viene banalizzato ma in realtà c’è l essenza del calcio: tenere il risultato con grande equilibrio tra le 2 fasi".