Tre giorni. Solo tre giorni per rifiatare, recuperare energie e mantenere viva un’onda emotiva che rischia di diventare benzina, ma che allo stesso tempo può trasformarsi in un pericoloso boomerang. La Ternana torna subito in campo dopo il trionfo nel derby numero cento della storia, un 2-1 firmato con personalità e coraggio sul prato del “Renato Curi”. Una vittoria che ha scatenato la festa dei tifosi e restituito certezze a un gruppo che, nelle ultime settimane, ha finalmente ritrovato forma, identità e cattiveria agonistica.
Ma il calendario non aspetta nessuno, tanto meno chi arriva da un’emozione così forte. Domani sera allo stadio “Libero Liberati” arriva l’Union Brescia per i quarti di finale di Coppa Italia Serie C, una competizione che la Ternana ha fin qui onorato con grande serietà, eliminando Campobasso e Giugliano e presentandosi ora a un bivio: vincere per volare tra le prime quattro e blindare un obiettivo di stagione, o fermarsi a un passo dal traguardo.
Alla vigilia del match, Liverani ha presentato così la sfida contro l’Union Brescia:
“Questa partita esula da quella passata e da quella che verrà. È una gara secca, c’è un passaggio del turno in palio. Incontriamo una squadra forte, anche se ha cambiato allenatore, costruita per vincere, con grandi investimenti e con dichiarazioni sul prossimo mercato in cui vogliono migliorare ancora. È una partita molto difficile contro una squadra forte. Giochiamo in casa, avendo grande rispetto per il Brescia, ma dobbiamo fare il massimo per superare il turno. Dobbiamo giocare con intelligenza, determinazione e attenzione, cercando di portare a casa la qualificazione”.
Interrogato sulla vittoria nel derby e sugli eventuali cambi di formazione, il tecnico ha spiegato:
“Non è un turnover, è dare minutaggio a giocatori importanti, come è stato con Campobasso e Giugliano. I giocatori che hanno disputato quelle gare lo hanno fatto bene, meritando il passaggio del turno e trovando spazio anche in campionato. Questa è una squadra in cui, tranne due o tre giocatori che reputo molto importanti, tutti gli altri si giocano il posto. Anche quei tre: per questioni tecniche qualcuno è meno sostituibile perché non abbiamo in rosa un vero sostituto. Quando gli altri giocano è perché se lo meritano. In rosa abbiamo due, tre, massimo quattro calciatori con un minutaggio elevato: tutti gli altri si avvicinano, questa rosa è molto simile, non ci sono grossi picchi di differenza”.
A proposito del rientrare subito in campo dopo l’euforia del derby, Liverani ha sottolineato:
“Mi piace giocare e avere la possibilità di farlo con l’entusiasmo del derby. Quest’onda va cavalcata, altrimenti può diventare un boomerang se non si affronta con l’atteggiamento giusto. Abbiamo tre partite da qui alla fine dell’anno: questa è la più importante perché chiude un obiettivo. O lo centri o non lo centri, non c’è possibilità di recupero. Poi ci rimangono due gare del girone d’andata e cercheremo di fare il massimo, analizzandole una alla volta: non c’è tempo per pensare troppo avanti”.
Quando gli è stato chiesto se Kerrigan possa trovare spazio, l’allenatore ha risposto:
“C’è qualche scelta legata a piccoli acciacchi: quando si gioca ogni tre giorni bisogna fare valutazioni giuste. Le scelte che vedrete domani sono quelle che reputo migliori per vincere la partita: ho totale fiducia nei ragazzi. Kerrigan domani è titolare”.
In merito ai numeri impressionanti del Brescia in trasferta, Liverani ha aggiunto:
“Sintetizza tutto ciò che ho detto prima: è una squadra da vertice. A luglio, quando è partita, era insieme a Vicenza e Cittadella tra le favorite per il campionato. L’obiettivo del Brescia è tornare in Serie B nel minor tempo possibile. Nella partita secca ce la possiamo giocare con tutti, ma affronteremo una squadra forte”.
Alla domanda sul rendimento di Vallocchia e Pettinari, Liverani ha espresso grande fiducia:
“Vallocchia l’ho fatto giocare sempre, non c’è bisogno che gli dica qualcosa in più. Pettinari non può essere un giocatore di questa categoria: siamo stati bravi e fortunati a ritrovarlo in un momento di difficoltà. Nella sua carriera la Lega Pro gli è sempre stata stretta. Se sta bene fisicamente e mentalmente è fuori categoria. Domenica ha dato disponibilità dopo 15-20 giorni di problemi fisici. Quando è entrato gli ho chiesto di capire la partita e di farla finire, lavorando bene in fase di non possesso e prendendo falli. Poi subentrano le qualità personali: nei cinque minuti di recupero se la palla è finita lì è merito suo. È tutto merito suo, non mi prendo meriti che non ho”.
Riguardo alla vetta della classifica e ai punti persi dalle prime tre, Liverani ha frenato ogni entusiasmo:
“Sinceramente no, dal 14 luglio la vetta non è mai stato un mio pensiero. La distanza tra noi e loro? Può essere un fuoco. Domani vorrei archiviare la Coppa, poi ho due partite e tireremo le somme. La squadra può passare il turno e arrivare a 28-30 punti a fine girone: se succede i ragazzi avranno fatto qualcosa di eccezionale. Il gruppo è straordinario, con difetti e difficoltà, ma è bello da allenare. Ho la possibilità di lavorare con un gruppo sano, di principi e attaccamento”.
Alla richiesta di un commento sulla prova di Ferrante, l’allenatore ha spiegato:
“Vallocchia e Ferrante hanno fatto due gol belli. Se Alexis ha questa cattiveria in area di rigore diventa fastidioso per tutti. Deve capire che le partite che danno quel fuoco dentro sono tutte. Con il Perugia la sentiva, ma se mantiene questo fuoco sempre può diventare un giocatore importante. Se ho tutti gli attaccanti a disposizione, nell’arco dei mesi ci sono momenti up e down: se gli altri sopperiscono, il livello si alza”.
Interrogato sulla gestione dei calci piazzati, Liverani ha chiarito:
“È cambiato rispetto alle partite passate chi li calcia, e ora li calcia bene. Il segreto è uno: chi calcia. Durmush ha un piede importante, come Martella. Quando è concentrato anche Romeo non li calcia male. Bisogna essere attenti: quando si battono i calci piazzati serve la stessa concentrazione del minuto finale, anche se è il primo. Quando lo facciamo siamo pericolosi, altrimenti diventiamo pericolosi al contrario”.
Commentando l’impiego di McJannet nel derby, il mister ha lodato il suo atteggiamento:
“È un prototipo di calciatore: ha giocato, è stato fuori, si è allenato sempre allo stesso modo, mai una polemica, mai un comportamento sbagliato. Poi il calcio ti premia. L’allenatore non sceglie per simpatia ma per ciò che vede. La crescita, l’allenamento, la volontà: queste cose le vedo, poi l’occasione arriva. Se chiacchieri e quando arriva l’occasione non rispondi, non va bene. L’esempio di McJannet è lampante: poche parole e tanti fatti. Chi è in debito con lui sono io. Domani e domenica avrò difficoltà nelle scelte: lui il suo lo ha fatto. Sono giocatori che vorrei sempre allenare”.
A una domanda sulle caratteristiche di Durmush, Liverani ha precisato:
“Lo avevamo seguito nella scorsa stagione. Anche i suoi allenatori passati lo vedevano solo sulla fascia. Quando abbiamo cercato soluzioni diverse ci ha dato risposte positive: può giocare anche a piede invertito”.
Infine, sul giovane Sanasy Sy che si sta allenando con la prima squadra, l’allenatore ha spiegato:
“Abbiamo fatto uscire Biondini che voleva giocare con continuità. Da quella parte non abbiamo un altro giocatore di piede mancino, in rosa uno deve starci. Sanasy Sy è un’opzione che potremmo valutare ancora qui con noi, poi con la società vedremo se ci sono i presupposti”.