Sarà una serata da brividi al Libero Liberati, dove questa sera, alle ore 21:15, si alzerà il sipario sulla finale d’andata dei playoff di Serie C tra Ternana e Pescara. Uno stadio sold-out, un’intera città pronta a spingere le Fere verso l’ultimo, attesissimo atto di una cavalcata che ha già regalato emozioni, tensione e momenti da incorniciare.
Il sogno della Serie B è a un passo, ma per realizzarlo serviranno due partite perfette, una stasera davanti al proprio pubblico, l’altra nel ritorno all’Adriatico. Sarà una doppia sfida infuocata, tra due squadre che arrivano con percorsi diversi ma con la stessa determinazione.
La Ternana si è guadagnata questa finale mostrando solidità e continuità. Dopo il secondo posto nella regular season del girone B, ha gestito con maturità il primo turno playoff, superando la Giana Erminio, e ha poi eliminato con merito il Vicenza, secondo classificato del girone A. Un cammino costruito sulla consapevolezza dei propri mezzi, con una rosa profonda, fisicamente in forma e tatticamente compatta.
Il Pescara, invece, ha percorso una vera e propria maratona. Partito dal quarto posto nel girone B, ha dovuto affrontare ben quattro turni playoff per arrivare fino a qui: prima la Pianese, poi Catania, Vis Pesaro e infine l’Audace Cerignola, squadra che aveva chiuso il campionato al secondo posto nel Girone C. Un cammino tortuoso e logorante, ma anche un’iniezione di fiducia per un gruppo che ha trovato la sua identità proprio nei momenti più duri.
Sul piano tattico, sarà anche il confronto tra due visioni opposte del calcio. Fabio Liverani, subentrato a poche giornate dal termine al posto di Ignazio Abate, ha dato nuova linfa alla Ternana. Ha lavorato sia sull’aspetto mentale, sia su quello tecnico, riuscendo a recuperare elementi importanti della rosa, anche tra chi aveva trovato meno spazio nella stagione regolare. La sua squadra è equilibrata, compatta, capace di colpire con intelligenza e ritmo.
Dall’altra parte, Silvio Baldini non ha mai rinunciato alla sua filosofia: aggressione alta, duelli individuali e ritmo elevato. Il Pescara gioca un calcio offensivo, verticale, votato al rischio e alla ricerca costante della profondità. Una scelta coraggiosa che, nei playoff, ha pagato, ma che potrebbe anche lasciare spazi pericolosi contro una Ternana cinica e organizzata.
Le due squadre si conoscono bene, essendosi affrontate già due volte in stagione. All’andata, al "Libero Liberati", fu il Pescara ad avere la meglio, con un 2-1 ricco di intensità e colpi di scena. Il ritorno, a campi invertiti, finì 0-0, ma fu un monologo della Ternana, che sfiorò più volte il gol, fermata solo da uno straordinario Plizzari, autore di una delle sue migliori prestazioni stagionali.
Un dato che potrebbe pesare nella preparazione psicologica della sfida: gli umbri sanno di poter mettere in difficoltà gli abruzzesi, e cercheranno di farlo sin dal primo minuto davanti al proprio pubblico.
Più che una semplice promozione, questa finale vale un progetto, un’identità, un rilancio. Per la Ternana, significherebbe ritrovare immediatamente la cadetteria e dare continuità a un percorso avviato anni fa. Per il Pescara, sarebbe la conferma di un’idea forte e coraggiosa, e la chiusura di un cerchio che parte da una piazza storica, ancora assetata di palcoscenici più importanti.
TERNANA (3-4-2-1): Vannucchi, Donati, Capuano, Martella, Casasola, Aloi, Vallocchia, Tito, Curcio, Cicerelli, Ferrante. A disposizione: Vitali, Fazzi, Millico, Maestrelli, Valenti, Montenegro, Damiani, Bellavigna, Romeo, Cianci, Donnarumma, Ciammaglichella. Allenatore: Fabio Liverani.
PESCARA (4-3-3): Plizzari, Pierozzi, Lancini, Letizia, Moruzzi, Meazzi, Squizzato, Dagasso, Merola, Ferraris, Bentivegna. A disposizione: Saio, Profeta, Alberti, Kraja, Cangiano, Brosco, Valzania, Toni, Crialese, Pellacani, Stamer, Lonardi, De Marco, Saccomanni, Arena. Allenatore: Silvio Baldini.
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Niccolò Cusano
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