Tanti gruppi del mondo ultras si sono schierati dalla parte di Riccardo Claris, giovane tifoso dell'Atalanta ucciso da una coltellata alla schiena, nella notte tra il 3 e il 4 maggio. Vicinanza espressa ovviamente, anche dai tifosi della Ternana, noti per il loro solido e antico gemellaggio con gli ultras atalantini. All'esterno dello stadio Liberati ieri sera è comparso infatti uno striscione firmato Curva Nord Terni, che recitava così: “Una tragica morte. un gesto infame e codardo. Vicini alla Bergamo ultras e alla famiglia di Riccardo”. Per l’omicidio è stato arrestato Jacopo De Santis, 18 anni, che si è consegnato ai carabinieri subito dopo l’uccisione del ventiseienne che avrebbe poi confessato.
L'amicizia che lega la tifoseria della Ternana a quella dell'Atalanta risale alla fine degli anni '80, precisamente secondo i ben informati dalla stagione 1985/1986, quando si incontrarono al primo raduno ultras, che fu organizzato a Cosenza. La prima volta che gli ultras nerazzurri ebbero il primo contatto con i ternani, per tifare fianco a fianco in Curva Est invece, fu un Ternana-Giulianova. Negli anni i gruppi del tifo nerazzurro strinsero ottimi rapporti con quelli rossoverdi, in particolare con le Brigate ed i Freak Brothers. E' un gemellaggio fraterno, sano e sincero. In comune hanno affinità comportamentali, un tifo autentico, vissuto, semplice, controcorrente, genuino. Il gemellaggio è stato negli anni favorito dalla stessa ideologia politica, e non si perde mai l'occasione per rinnovarlo con continue visite reciproche. Spesso si possono avvistare in curva atalantina colori rossoverdi e in curva ternana quelli nerazzurri.
Ieri sera a San Siro sotto la pioggia, i tifosi della Curva Nord dell'Inter davanti al Baretto, hanno dedicato uno striscione a Riccardo Claris, ucciso la notte tra sabato 3 e domenica 4 maggio in via Ghirardelli a Bergamo. “Vola lassù al fianco della tua Dea. Fai buon viaggio Riccardo” . La prima ipotesi che era subito circolata nella mattinata di domenica, era di una possibile rissa, con tanto di catene e spranghe, tra gruppi di tifosi atalantini e interisti. Ora la ricostruzione dei fatti sta mettendo sempre più in secondo piano l'idea di uno scontro basato sulla fede calcistica, che resta comunque la miccia di una vicenda che si è poi protratta fino al triste esito finale.
Non solo a Milano, sponda Inter, ma anche in Germania il dolore per la perdita di Riccardo Claris ha lasciato il segno. A Francoforte, durante l'ultima gara interna infatti, gli ultras dell'Eintracht hanno esposto uno striscione con la scritta "Riposa in pace Riccardo". Da quanto si apprende infatti, Claris aveva stretto legami profondi con la tifoseria tedesca durante il periodo in cui viveva e studiava in Lussemburgo.
Elena Carnevali, sindaca di Bergamo, ha condannato l'accaduto, lanciando poi un appello parlando a L'Eco di Bergamo: “Questa tragedia -ha detto la sindaca- non può limitarsi ad alimentare un'indignazione passeggera. Come amministratori, come educatori, come genitori, dobbiamo interrogarci sulle profonde ragioni di un disagio che spinge i giovani a usare violenza per motivi futili, a vedere ogni conflitto come una questione personale da risolvere con la forza”.