Per la Ternana arriverà la penalizzazione e per l’ex presidente Nicola Guida, legale rappresentante all’epoca dei fatti, una inibizione. Ora bisognerà stabilire in udienza quale sarà l’ammontare dei punti di sanzione che la società rossoverde dovrà scontare in questo campionato. Mettendo a rischio il cammino, fin qui straordinario, degli uomini di Ignazio Abate.
Il rischio, al di là delle speranze di uno sconto, è che la società rossoverde possa vedersi comminare il l’intera sanzione edittale per il mancato pagamento IRPEF. Pari a due punti, per il bimestre di pagamenti non onorato nei tempi massimi previsti dalle NOIF. Le norme che regolano la partecipazione delle società di calcio ai rispettivi campionati di appartenenza. I precedenti relativi a quanto già comminato dalla Corte federale nei confronti di altre società (la Spal e il Brindisi, ad esempio) parlano chiaro. E questo rischio Tag24 Umbria lo aveva già anticipato, fotografando le disposizioni regolamentari. Ma andiamo per ordine e vediamo cosa dice il comunicato diffusodalla Federcalcio sul deferimento.
Ternana e mancati pagamenti da parte di Guida, la società rossoverde deferita per mancato rispetto dei termini
“Il Procuratore Federale, a seguito di segnalazione della Co.Vi.So.C., ha deferito al Tribunale Federale Nazionale Sezione Disciplinare la Ternana (Serie C) e Nicola Guida. All’epoca dei fatti presidente del consiglio di amministrazione dotato di poteri di rappresentanza della società“.
Fin qui il comunicato della Federcalcio nella sua parte introduttiva. Ma andando a verificare le violazioni contestate al club di via della Bardesca, la situazione non appare rosea.
Nicola Guida, l’ex presidente, deve rispondere della violazione di cui all’art. 4, comma 1, del codice di Giustizia sportiva. In pratica, la violazione del principio di “lealtà sportiva”, sia in relazione alle NOIF sia del Comunicato ufficiale FIGC sulle licenze nazionali per l’ammissione ai campionati professionistici di Serie A, di Serie B e di Serie C 2024/2025. La procura federale lo accusa di “non avere provveduto, entro il termine del 16 settembre 2024, al pagamento delle ritenute Irpef. Relative agli emolumenti dovuti ai tesserati, ai dipendenti e ai collaboratori addetti al settore sportivo con contratti ratificati, per le mensilità di maggio e giugno 2024“.
Lo stesso vale per la Ternana Calcio, che deve rispondere a titolo di responsabilità diretta per le violazioni commesse da Nicola Guida e a titolo di responsabilità propria di “non avere provveduto, entro il termine del 16 settembre 2024, al pagamento delle ritenute Irpef per le mensilità di maggio e giugno 2024“.
INPS pagata: scongiurato il rischio di 4 punti di penalizzazione, ma per l’Irpef i precedenti generano pessimismo
Andando a guardare i precedenti, la Ternana rischia dunque 2 punti di penalizzazione. E Guida una lunga inibizione. Che non sconterà, non essendo più presidente della Ternana Calcio, passata a D’Alessandro. Concentriamoci dunque sul pericolo per la società rossoverde di vedersi decurtare punti in classifica. Dal comunicato sul deferimento si evince che il presidente ha pagato almeno i contributi INPS. Era quello che era stato anticipato dal comunicato stampa diffuso dalal Ternana che parlava di “adempimento parziale degli obblighi sui versamenti“.
Le norme, per il resto, sono chiare. Il pagamento effettuato oltre il termine perentorio fissato dai regolamenti federali prevede, da parte della Tribunale federale di una “sanzione minima edittale per il bimestre contestato, nella misura di due punti di penalizzazione in classifica per il mancato versamento delle ritenute Irpef“.
Si tratta di situazioni già accadute negli altri tornei e nel campionato di serie C. E ci sono precedenti che non hanno dato adito a sconti per il saldo oltre tempo massimo. Nei casi di Spal e Brindisi, ad esempio, il collegio giudicante ha evidenziato che “il ritardo nell’assolvimento dell’obbligo rispetto alla scadenza codificata, anche se breve, non assume alcun rilievo sotto il profilo del perfezionamento dell’infrazione“. Brindisi e Spal, ad esempio, saldarono le ritenute Irpef rispettivamente con due giorni e un giorno di ritardo. La Ternana, addirittura, ha dovuto attendere l’insediamento della nuova proprietà. In questi casi (sono ancora le sentenze a parlare) “l’ordinamento sportivo richiede l’assoluta regolarità dei versamenti, al fine di dimostrate l’affidabilità delle società iscritte ai campionati. Tanto da presidiarne la corretta ottemperanza con l’indicazione di precisi termini di scadenza (art. 85 NOIF) ed obblighi di comunicazione all’autorità federale di controllo (Co.Vi.So.C.), sanzionandone, altresì, con severità la violazione“.
Insomma, a meno di clamorose motivazioni legali che spieghino le cause di forza maggiore che hanno impedito il rispetto dei trmini di pagamento, la Ternana dovrà scontare due punti di penalizzazione.