“A.A.A. Cercasi Ternana”. Potrebbe sembrare un annuncio ironico, ma è il grido, disperato e sincero, di una tifoseria che, dopo aver accarezzato il sogno della promozione diretta, si ritrova con in mano solo l’amarezza di un'occasione sprecata. L’ultimo mese in casa rossoverde è stato senza dubbio il più difficile della stagione. Ironia della sorte, è arrivato nel momento in cui serviva spingere sull'acceleratore, raschiare il fondo del barile e trovare dentro sé le ultime energie mentali e fisiche per un assalto finale alla vetta. Invece, il motore si è ingolfato e la Virtus Entella, più solida e concreta, ha ringraziato: promozione in Serie B con tre turni di anticipo.
Un’implosione difficile da spiegare ma impossibile da negare. I numeri parlano chiaro: 1 punto conquistato su 12 disponibili nelle ultime quattro giornate, tre sconfitte consecutive, un solo gol segnato, su calcio piazzato, nella debacle per 4-1 contro la Lucchese. Una frenata brusca che ha rimesso tutto in discussione, almeno in chiave secondo posto e preparazione ai playoff.
Nel calcio si possono cercare colpe e colpevoli, ma alla fine è il campo a dare il verdetto. E nelle ultime settimane la Ternana ha smarrito se stessa, prima ancora che i risultati. L’attacco più prolifico del girone B, 62 gol all’attivo, è improvvisamente rimasto muto. Contro il Perugia, le traverse e un super Gemello hanno sbarrato la strada. Contro Carpi e Milan Futuro, avversari tutt’altro che irresistibili, il reparto offensivo ha fallito l’appuntamento con il gol, mostrando una preoccupante mancanza di lucidità sotto porta.
Emblematica l’occasione di ieri contro il Milan Futuro: rigore fallito da Cicerelli, attaccanti imprecisi e un Nava in giornata di grazia. Ma se la sfortuna ci ha messo del suo, è l’aspetto mentale che preoccupa. La squadra sembra svuotata, confusa, incapace di reagire. E non può essere solo colpa del cambio in panchina, con Fabio Liverani subentrato ad Abate a poche giornate dal termine.
Il nuovo tecnico ha ereditato una squadra in affanno, nel momento peggiore, con la pressione alle stelle. Le due partite contro Carpi e Milan Futuro non hanno portato segnali di svolta, almeno sul piano dei risultati. Ma qualcosa, timidamente, si è visto. Contro i rossoneri, la Ternana ha creato di più, ha provato a spingere, ma è mancato l’istinto killer. E in Serie C, quando non chiudi le partite, spesso le paghi.
Liverani ha ora due partite per rimettere in piedi una squadra ferita. Due gare, contro Pianese e Virtus Entella, che serviranno non solo per difendere il secondo posto, con la Torres risalita a -5, ma soprattutto per ritrovare morale, convinzione e ritmo in vista dei playoff. Perché la stagione non è affatto finita. L’accesso alla Serie B è ancora possibile, anche se ora il percorso sarà molto più tortuoso.
Non solo l’attacco. Anche la retroguardia rossoverde, solitamente tra le migliori del girone, ha iniziato a imbarcare acqua. Sei gol subiti nelle ultime quattro gare, con l’eccezione dello 0-0 contro il Perugia, rappresentano un campanello d’allarme. Parliamo pur sempre della seconda miglior difesa del girone (23 gol subiti), ma le ultime uscite hanno mostrato troppe disattenzioni, errori di reparto e mancanza di copertura.
La solidità mentale passa anche da qui: da una difesa che deve tornare ad essere il primo mattone su cui costruire la risalita. Liverani dovrà lavorare molto sull’equilibrio, sulla compattezza e sulla transizione difensiva, troppo lenta negli ultimi match. Anche perché ai playoff ogni dettaglio può fare la differenza.
Ora non è il momento di processi o polemiche. È il momento della consapevolezza. La Ternana ha fatto una stagione importante, è stata per lunghi tratti la squadra più spettacolare del girone B, ha mostrato gioco, qualità, alternative. Ha messo in mostra talenti, esperienza, spirito di gruppo. Tutto questo non può svanire per un mese nero.
Certo, l’amarezza è tanta. Ma la Serie B è ancora lì. Basta allungare la mano, trovare la forza per rialzarsi. Liverani dovrà essere bravo a toccare le corde giuste, a motivare una rosa che ha bisogno di ritrovare fiducia. Le Fere sono ancora vive. E i tifosi lo sanno: nelle notti più difficili, spesso si costruiscono le imprese più belle.