12 Dec, 2025 - 22:00

Ternana, Bandecchi ultimatum ai Rizzo: "Chiarimenti o cessione". Svolta per Forti amministratore dopo un giorno di pressing

Ternana, Bandecchi ultimatum ai Rizzo: "Chiarimenti o cessione". Svolta per Forti amministratore dopo un giorno di pressing

Una giornata di silenzi, pressioni e colloqui serrati sfocia in una serata da redde rationem. Fabio Forti, il commercialista al centro del braccio di ferro per la governance della Ternana, avrebbe alla fine accettato la nomina ad amministratore unico del club umbro. La svolta sarebbe arrivata dopo ore di estenuanti negoziati con la proprietà Rizzo e il pool legale guidato dall’avvocato Manlio Morcella, e solo in tarda serata i suoi dubbi – legati all’avvio, per ora sospeso, di una procedura di composizione negoziata – sarebbero sul punto di dissolversi. La formalizzazione dovrebbe arrivare nelle prossime ore e sulla vicenda ci sarebbero stati anche interventi politici di ambienti del centrosinistra che ormai fanno apertamente il tifo (basti guardare i profili Facebook e i magazine vicini al PD) per la svolta anti-Bandecchiana della proprietà rossoverde.

Ma è proprio dal sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, che in serata arriva la bordata più dirompente. Il primo cittadino, che aveva manifestato riserbo e rilasciato solo "no comment" sulle uscite dei legali dei Rizzo, ha deciso alla fine di rompere il silenzio e con un durissimo atto d’accusa contro la famiglia Rizzo, ha diffuso un comunicato per chiedere trasparenza immediata o, in alternativa, la cessione della società rossoverde.

Il J’accuse del sindaco: "Voci false e dannose, la società è dei ternani"

Se quello della nomina dell'amministratore unico sembra un problema risolto (fino a prova contraria) per i vertici della Ternana, la partita politica e pubblica è esplosa con violenza inaudita. Stefano Bandecchi, dopo aver osservato 24 ore di riserbo, ha scelto la linea dell’attacco frontale contro la famiglia Rizzo. Il testo del comunicato diffuso dall'ufficio stampa del Comune di Terni è un vero e proprio ultimatum, costruito su due pilastri: la difesa del progetto Stadio-Clinica e la contestazione delle motivazioni addotte dalla proprietà per giustificare le difficoltà attuali.

Bandecchi non usa giri di parole: “Apprendiamo da più fonti il momento di forte crisi che la Ternana Calcio sta passando”, esordisce. Poi, punta il dito contro la narrazione che si è costruita in queste ore: “Non comprendo tutte le dichiarazioni e tutti i comunicati che sono usciti ritenendo che gran parte delle notizie date alla stampa siano false, come è falso che ad oggi il progetto Stadio-Clinica è stato bloccato”.

Il sindaco specifica che il ricorso al Tar presentato dalla Regione Umbria riguarda un provvedimento del Comune, ma non l’esito positivo della conferenza dei servizi. “Quindi continuare ad urlare ai quattro venti che il progetto Stadio-Clinica è stato fermato è un falso importante da chiarire immediatamente”, tuona il primo cittadino. “Ad oggi il progetto è valido e avendo rinunciato la Regione alla sospensiva, i titoli autorizzativi sono attualmente validi e possono essere utilizzati per costruire sia lo stadio che la clinica”.

Bandecchi all'attacco: "Hanno condotto una due diligence e i debiti da 14,4 milioni possono essere solo scesi"

Il cuore dell’attacco di Bandecchi va però al tema scottante dei debiti pregressi e della disponibilità economica che i Rizzo avevano garantito al momento dell’acquisto, solo due mesi e mezzo fa. Il primo cittadino smonta pezzo per pezzo l’ipotesi di un “buco” preesistente alla loro gestione. “Abbiamo letto nei comunicati che ci sono e sono comparsi, pare da una seconda visione dati, fatture e situazioni che comunque erano precedentemente sconosciute”, spiega. “Riteniamo ancora ad oggi che anche questa non sia una verità perché siamo certi che i debiti che la Ternana aveva nel momento della cessione erano 14 milioni e 400 mila euro circa e che ad oggi questa situazione debitoria può solo essere diminuita”.

La sua argomentazione si fa tecnica e tagliente: “Ricordiamo però che tutti i dati che sono stati forniti alla nuova proprietà arrivano dal direttore generale Mangiarano che anche nella vecchia gestione aveva la possibilità di accedere ad ogni dato. Quindi troviamo difficile credere che oggi la situazione sia cambiata, dato che sia Mangiarano sia chi a suo tempo fece la prima due diligence (secondo le informazioni si tratta del commercialista romano Roberto Petrilli, presente alla conferenza stampa di Claudia Rizzo, ndr) ancora lavorano all’interno della Ternana o nelle aziende collegate ai Rizzo”.

La richiesta-choc alla famiglia Rizzo: "Se la proprietà non ce la fa rimetta la Ternana sul mercato"

Da qui, la conclusione è inevitabile e senza appello. Bandecchi ritiene che i problemi siano di natura personale dei proprietari: “Il Comune gli assessori, il sindaco sono a disposizione della proprietà della Ternana che evidentemente ha delle situazioni personali diverse da quelle che gli hanno permesso di acquistare la squadra due mesi e mezzo fa”. E lancia la proposta-choc: “Siamo tutti pronti ad aiutare la Ternana a un passaggio di proprietà con altre persone”. L’invito, anzi, la richiesta è esplicita: “Chiediamo alla famiglia di rimettere sul mercato la Ternana Calcio e di non rovinarla come invece ad oggi pare voglia fare”.

Il sindaco chiude con un monito che è anche un appello alla città: “Ricordiamo che la Ternana è dei Ternani, è della tifoseria e che i presidenti della Ternana come le proprietà sono solo di passaggio”. E fissa una scadenza precisa, quella dei termini federali del 16 dicembre per il pagamento di stipendi e contributi, definendo un eventuale ritardo “una grave offesa verso tutta la città”. L’ultimo atto è un formale invito in Consiglio comunale per i Rizzo, a spiegare pubblicamente cosa stia accadendo. La palla, ora, passa alla proprietà, chiamata a rispondere punto su punto mentre Fabio Forti si starebbe preparando a sedersi alla scrivania più calda del calcio umbro. Le prossime ore saranno decisive per il futuro della società.

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Federico Zacaglioni
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