Tre ventunenni italiani, di origine marocchina pakistana, ritenuti responsabili a vario titolo, di tentato omicidio in concorso nei confronti di un altro giovane, sono stati arrestati dalla polizia di Spoleto.
Secondo gli investigatori “si è trattato di una vera e propria spedizione punitiva, come vendetta per quanto accaduto in un bowling nelle ore precedenti“.
I fatti sono stati ricostruiti in una conferenza tenutasi stamane nella città del Festival dei Due Mondi.
A carico dei tre, uno dei quali con precedenti penali a carico, è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Emessa dal GIP su richiesta della Procura guidata dal dottor Claudio Cicchella.

Quello che ci ha colpiti particolarmente – dice proprio il procuratore capo – sono le condotte poste in essere dagli arrestati, che hanno agito con una notevole efferatezza. Non a caso gli è stato contestato il reato di tentato omicidio. Ed è emersa con evidenza, non solo a parere del sottoscritto ma di tutto l’ufficio della Procura di Spoleto, una sottovalutazione delle conseguenze che certe condotte determinano. Mettendo a rischio la vita di un coetaneo solo per un regolamento di conti“.

Il tentato omicidio a Spoleto dopo una lite cominciata al Bowling. Poi il pestaggio in un parco cittadino

Dall’indagine è emerso che la vittima è stata tratta in inganno dagli indagati. Che dopo una lite cominciata al bowling lo hanno convinto a partecipare a partecipare a quello che era stato presentato come un incontro chiarificatore. Poi trasformatosi in una violenta aggressione fisica.

Il ragazzo, coetaneo dei tre arrestati, è stato attirato ai giardini Pianciani, dove la lite è presto degenerata. Il giovane spoletino sarebbe stato colpito a calci e pugni e poi, addirittura, con il crick di un’auto.
È stato raggiunto da colpi alla testa per ben tre volte, nella zona parietale – spiega il procuratore Cicchella -. È riuscito a parare gran dei colpi col braccio, ma è stato colpito al cranio in maniera molto pericolosa“.

Il pestaggio sarebbe stato addirittura ripreso con un telefonino. A conferma della sottovalutazione del rischio che i tre aggressori hanno fatto correre al coetaneo e di come abbiano interpretato la vicenda sottovalutandone le conseguenze. I fatti risalgono allo scorso 28 aprile e sono ritenuti, come dicevamo, come il prolungamento di una lite tra due gruppi di giovani presenti all’interno del bowling. Un faccia a faccia al quale hanno preso parte diversi appartenenti a opposte fazioni, uno dei quali ha subito lesioni conseguenza di un colpo con una bottiglia di vetro.
Successivamente, quando entrambi i gruppi si erano allontanati, il ragazzo sarebbe stato contattato telefonicamente da uno dei presunti aggressori. Che, simulando un incontro chiarificatore – ritengono gli investigatori -, gli avrebbe dato appuntamento ai giardini nei pressi di un istituto scolastico. Giunto sul posto – sempre in base alla ricostruzione della polizia – è stato avvicinato dai tre indagati, giunti a bordo di un’auto.

Nelle indagini sul pestaggio di Spoleto, effettuate intercettazioni e perquisizioni

Dall’indagine, che ha previsto anche intercettazioni telefoniche e perquisizioni, è emerso che mentre uno faceva da “palo”, gli altri due hanno aggredito il giovane. Uno con una spranga in metallo, presumibilmente il crick di un’auto, avrebbe colpito più volte la vittima alla testa. Infierendo anche con calci al corpo. Poi, uno dei tre giovani aggressori ha minacciato il ragazzo con una pistola scacciacani e l’ha costretto a salire sull’auto con cui hanno raggiunto un altro luogo.
La polizia ha reso noto che nel corso del tragitto la vittima, già ferita al capo e sanguinante, è stata ripresa con il telefonino in uso ad uno dei tre indagati.
Giunti in altro luogo – sempre secondo gli investigatori – i tre hanno continuato il pestaggio: la vittima è stata nuovamente aggredita e colpita anche con il calcio della pistola al petto.
Alla fine il 21enne spoletino è stato fatto risalire risalire a bordo dell’auto e abbandonato nei pressi dell’ospedale.

Dalle perquisizioni effettuate dagli agenti della polizia di Spoleto è saltata fuori anche la pistola scacciacani, con un proiettile da revolver, con cui uno dei tre avrebbe sparato al luna park di Foligno. Il Questore di Perugia Lamparelli sta valutando anche l’emissione di Daspo Willy. Raccolti ed esaminati anche video delle telecamere cittadine e testimonianze di altre persone che hanno assistitito alle varie fasi del regolamento di conti.