I Campionati Europei a squadre di Zadar, in Croazia, sono ormai alle porte e l’adrenalina inizia a salire. Alla Dvorana Krešimira Ćosića, dal 12 al 19 ottobre, si accenderanno i riflettori sul grande tennistavolo continentale. L’Italia (foto Fitet) si presenta con rinnovato entusiasmo e ambizione, dopo giorni intensi di lavoro al Centro Tecnico Federale di Terni, dove entrambe le rappresentative azzurre - maschile e femminile - stanno completando la preparazione tecnica e fisica sotto la guida del direttore tecnico Eric Angles.
Un ritiro mirato, curato nei minimi dettagli, per arrivare in Croazia nella miglior condizione possibile e sfidare le grandi potenze europee del pongismo.
Sul fronte femminile, le convocate rispondono ai nomi di Gaia Monfardini (ASV TT Südtirol), Giorgia Piccolin e Debora Vivarelli (entrambe del Centro Sportivo Esercito), Nicole Arlia (Centro Sportivo Aeronautica Militare) e Miriam Carnovale (Quattro Mori Cagliari).
Le ragazze, coordinate dai tecnici Giuseppe Del Rosso e Hugo Berger, stanno alternando allenamenti tecnici e sessioni atletiche di alto livello per affinare i colpi e consolidare la condizione.
Il sorteggio le ha inserite nel Gruppo G, insieme a Croazia e Inghilterra.
L’esordio è fissato per lunedì 13 ottobre alle ore 16 (Tavolo 1) contro le padrone di casa croate, mentre il secondo match sarà martedì 14 alle ore 13 (Tavolo 3) contro le inglesi.
Due sfide delicate, decisive per accedere alla fase successiva, che richiederanno concentrazione e spirito di squadra.
Il team maschile, invece, schiera un gruppo giovane ma in crescita costante: John Oyebode e Andrea Puppo (Tennistavolo Sassari), Matteo Mutti (Apuania Carrara), Danilo Faso (Top Spin Messina) e Federico Vallino Costassa (Marcozzi Cagliari).
Gli azzurri lavorano intensamente con coach Lorenzo Nannoni, affiancato dal preparatore Mauro Esposito e dal collega Massimo Oliveri, responsabili delle sessioni fisiche.
Inseriti nel Gruppo E con Danimarca e Slovenia, debutteranno domenica 12 ottobre alle ore 16 (Tavolo 3) contro i danesi, per poi affrontare martedì 14 alle 19 (Tavolo 2) gli sloveni.
Un girone complesso ma equilibrato, dove l’Italia può giocarsi le proprie carte, forte di entusiasmo, qualità tecniche e coesione di squadra.
Spesso confuso con il semplice “ping pong” da sala giochi, il tennistavolo è in realtà una disciplina sportiva olimpica di altissimo livello tecnico e tattico.
Nato alla fine dell’Ottocento in Inghilterra come passatempo per l’aristocrazia, ha conosciuto una rapida evoluzione fino a diventare uno degli sport più praticati al mondo, con milioni di tesserati e federazioni in oltre 200 Paesi.
A livello agonistico, il tennistavolo è un gioco di riflessi, precisione e strategia mentale. Le velocità raggiunte dalla pallina possono superare i 100 km/h, e i colpi - come topspin, backspin o sidespin - generano rotazioni che rendono la traiettoria imprevedibile.
Ogni scambio è un concentrato di tensione e concentrazione: bastano frazioni di secondo per decidere un punto, un set, un’intera partita.
Dal punto di vista tecnico, il tennistavolo prevede l’uso di una racchetta con due superfici diverse (una rossa e una nera), ciascuna con caratteristiche di aderenza e risposta specifiche. Le partite si giocano al meglio dei cinque o sette set, e ogni set si conclude quando un atleta raggiunge gli 11 punti con almeno due di vantaggio.
Il tavolo, le dimensioni, le reti e i materiali delle racchette sono regolati dalla ITTF (International Table Tennis Federation), che organizza le principali competizioni mondiali.
Oltre all’aspetto tecnico, il tennistavolo è anche una sfida psicologica: il controllo delle emozioni, la gestione dei ritmi di gioco e la capacità di leggere l’avversario sono fattori determinanti.
Per questo motivo, la preparazione degli atleti non si limita al lavoro fisico, ma include anche esercizi di concentrazione e visualizzazione, fondamentali per affrontare momenti di alta pressione. In Italia, il movimento ha fatto passi da gigante grazie all’attività della Federazione Italiana Tennistavolo (FITeT) e ai centri di eccellenza come quello di Terni, che negli ultimi anni ha formato alcuni dei migliori talenti del panorama nazionale.