Trovata elettoralissima della Giunta Stirati. A una incollatura dalle elezioni, ecco comparire in alcune strade transitate del Centro Storico, le telecamere di sicurezza. Strade transitate per modo di dire, perché il Centro Storico è in gran parte morto e la parte che rimane – non illudetevi – morente.

Tutto questo avviene in seguito della riunione di qualche settimana fa del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica con il Prefetto di Perugia Armando Gradone, i rappresentanti delle FF.OO. e altre istituzioni. Durante l’incontro si era discusso del tema sicurezza soprattutto a proposito dei furti in appartamento che pare siano in continua ascesa. Non ne dubitiamo ma non solo nel centro Storico. A soffrire di questo mal comune sono anche le frazioni ormai dimenticate e abbandonate a se stesse.

Telecamere di sicurezza a Gubbio per limitare i furti

Allarmata in zona Cesarini dall’incremento dei furti, la Giunta Strati ha trovato utile procedere all’installazione di telecamere di sicurezza nei punti nevralgici della città.

Speriamo si tratti di telecamere che facciano capo a un sistema informatico dotato di OCR per la lettura istantanea delle targhe e la loro immissione nel database nazionale. Perché se no, le telecamere così installate sono utili solo a scattare qualche modesto selfie.

A finanziare l’intera operazione sarà il Comune con fondi propri. Le telecamere attraverseranno l’intero Centro Storico a partire da Via Dante all’incrocio con Via Savelli, poi a fianco della Statua di Sant’Ubaldo in cima a Corso Garibaldi, all’inizio di Via Cairoli, nella stessa Via Cairoli all’incrocio di Via Cairoli con Via Mazzatinti, in Via Cavour verso Piazza Bosone e all’inizio di Piazza Giordano Bruno.

Un primo passo per tenere d’occhio un territorio che non ci sembra sia stato spesso nel mirino dei malviventi ma è comunque un primo passo anche se del tutto insufficiente a tenere d’occhio un territorio comunale così vasto da essere il settimo d’Italia.

Telecamere per monitorare la Corsa dei Ceri

Diciamo che la collocazione risulta assai utile per il controllo del tracciato della Festa dei Ceri che avviene com’è risaputo una volta l’anno.

Per il resto dell’anno, tuttavia, l’utilità delle telecamere inserite nell’itinerario dei Ceri è in pratica nulla se il circuito non verrà esteso ad altre aree critiche, non in un solo giorno dell’anno ma 365 giorni l’anno. Le telecamere risultano addirittura superflue se non implementate con software adeguati che possano fornire ai cittadini una sicurezza prossima al cento per cento.

Il controllo di sicurezza di un territorio così vasto non può prescindere dalle zone più critiche, la maggior parte collocate nelle frazioni che specie di notte presentano scenari di angosciante abbandono.

E qui entra in gioco l’illuminazione pubblica e il concetto di Smart City. Uno spazio attrezzato nel quale il cittadino non risulta mai abbandonato. Può dialogare infatti in ogni istante con le forze di Polizia, i presidi sanitari e la pubblica amministrazione.

Si parte quindi  dalla digital transformation e dall’utilizzo della tecnologia IoTInternet of Things – nelle diverse sfere della Pubblica Amministrazione: trasporti pubblici e mobilità; gestione e distribuzione dell’energia; illuminazione pubblica; sicurezza urbana; gestione e monitoraggio ambientale; gestione dei rifiuti; manutenzione e ottimizzazione degli edifici pubblici come scuole, ospedali, musei ecc.; sistemi di comunicazione e informazione e altri servizi di pubblica utilità.

Smart City, città del futuro

Già a Foligno hanno iniziato a creare la città del futuro in un’area fornita di illuminazione d’avanguardia a scarso consumo e a scarso impatto ambientale integrata con il controllo del territorio per mezzo di telecamere intelligenti.

Non basta oggi la sola inquadratura di una porzione di strada ma bisogna dedurre tutte le informazioni necessarie a eseguire un approfondito controllo di sicurezza. Le immagini digitali possono fornire un cumulo di notizie che una volta decodificate vanno interpretate da personale specializzato.

Perciò l’estensione sul territorio comunale di una rete intelligente interconnessa prevede anche la formazione del personale addetto al controllo e all’interpretazione dei dati.

In un territorio vasto come quello del Comune di Gubbio sarebbe utile anche prevedere l’uso di droni che da alta quota abbraccino l’intero territorio. Verrebbero così monitorati i veicoli in transito e l’eventuale presenza dell’abusivismo edilizio e di attività illegali connesse col traffico di stupefacenti.