Mercoledì 16 aprile, alle 21, il Teatro Secci ospiterà "La terza onda", una nuova produzione scenica che rappresenta la tappa conclusiva del ciclo laboratoriale annuale promosso da Progetto Mandela. L'opera trae origine da un episodio verificatosi in un liceo statunitense negli anni Sessanta, quando un docente di storia ideò una prova collettiva per mostrare agli studenti le derive del potere autoritario. L'esperimento, presto fuori controllo, svelò il lato oscuro dell'obbedienza cieca e del bisogno di appartenenza, temi oggi più attuali che mai.
La rielaborazione drammaturgica, curata da Irene Loesch, punta a coinvolgere lo spettatore in una riflessione sulle dinamiche del consenso e sulla capacità di discernimento. "Una storia di giovani che parla di giovani", ha dichiarato Irene Loesch. L'esperimento originale, ideato per spiegare i meccanismi dei regimi, diventa un avvertimento teatrale contro le insidie del conformismo, soprattutto in un'epoca in cui le scelte sembrano sempre più dettate da algoritmi e piattaforme digitali.
"Lo spettacolo rientra in un filo rosso che ci siamo dati quest'anno: l'impegno, in particolare quello dei più giovani, e l'importanza del pensiero critico" ha raccontato ancora Irene Loesch in esclusiva ai microfoni di Tag24Umbria. "Abbiamo scelto di raccontare questa storia perché mostra quanto sia facile scivolare in dinamiche di esclusione e sopraffazione, anche quando si parte da un semplice esperimento in aula". E lo fanno con ragazze e ragazzi tra i 15 e i 18 anni, ma quest'anno anche con un gruppo di giovanissime tra gli 11 e i 14 anni che saranno presenti nello spettacolo.
L'allestimento è il risultato di un percorso formativo lungo e articolato, reso possibile grazie al sostegno dell'8x1000 della Chiesa Valdese. Quest'anno, il Progetto Mandela ha potuto riattivare i laboratori tecnici dedicati a scenografia digitale, costumi e comunicazione. Ogni sezione ha contribuito a definire il progetto finale in un clima di partecipazione attiva e confronto continuo.
Sul palco saliranno i partecipanti al laboratorio di recitazione, tra cui Ettore Astorri, Maia Brondo, Maria Carbone, Giovanni Coppali, Giacomo Gubiotti, Anita Meloni, Cecilia Murgante, Caterina Ponteggia, Bianca Tagliamonte e Massimo Tiberti. In scena anche il gruppo under 15, che quest'anno ha preso parte per la prima volta alle attività, coordinato da Cecilia Di Giuli. Le giovani interpreti presenteranno a maggio una propria performance presso la Casa delle Donne in via Aminale.
Nel corso dell'anno, il Progetto Mandela ha proposto diversi appuntamenti pubblici in collaborazione con realtà locali. Il 25 novembre, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, è andata in scena una performance ispirata alla storia di Artemisia Gentileschi. Il 27 gennaio, per il Giorno della Memoria, è stato presentato lo spettacolo "La rosa Bianca". L'8 marzo, testi sul tema dei diritti femminili sono stati letti sia a Narni che alla Casa delle Donne durante il Mandela Open, evento che ha incluso anche la lettura scenica di "Sciocchezze" di Susan Glaspell.
Mandela Open ha rappresentato un'opportunità per giovani e gruppi artistici di presentare i propri lavori in piena libertà. L'iniziativa ha valorizzato la creatività emergente e ha offerto un contesto informale ma stimolante in cui sperimentare senza giudizio. Un'occasione preziosa per chi desidera mettersi in gioco attraverso il teatro e le arti performative.
Attivo a Terni dal 1988, il Progetto Mandela si fonda su una pedagogia partecipativa, capace di coniugare educazione e creatività. "È nato da un'idea condivisa tra teatranti e insegnanti. Io, Tommaso Onofri, Marcello Ricci, Domenico Cialfi e Paola Marzella abbiamo unito le forze per dare vita a un progetto sperimentale che parlasse ai giovani di diritti e cittadinanza attraverso il teatro" ha spiegato Irene Loesch. "Il nome è arrivato nel 1990, quando Nelson Mandela era ancora in carcere: è diventato per noi un simbolo forte contro ogni forma di ingiustizia".
L'iniziativa si rivolge ai giovani di Terni e dintorni, senza passare per le scuole ma con un'offerta autonoma: "I ragazzi ci contattano direttamente, ci trovano sui social, via mail o ci vengono a trovare alla nostra sede alla Casa delle Donne in via Aminale".
La regia è firmata da Luisa Contessa ed Elisa Gabrielli. Il laboratorio di scenografia digitale è stato curato da Alessandra Sarti con Yuri Luzi e Youssef Ghobni. Per i costumi hanno lavorato Irene Sdogati, Aisha Luzi, Giacomo Gubiotti, Kamalpreet Kaur e Caterina Ponteggia. La comunicazione è stata affidata a Sara Costanzi, collega e penna di questo giornale, con Eleonora Landi. Luci e audio a cura di STAS, con Daniele Cimadoro come responsabile tecnico.
I biglietti per lo spettacolo sono acquistabili tramite Boxol: il costo è di 15 euro intero, ridotto a 5 euro per studenti. L'appuntamento è al Teatro Secci, alle ore 21. Lo spettacolo ha una durata di circa un'ora.