Il Teatro Comunale di Gubbio inaugura la sua Stagione 2025-2026 con un programma di alto livello che unisce i grandi classici del teatro italiano, le nuove drammaturgie, la danza contemporanea e la memoria civile. Un’offerta culturale capace di parlare a pubblici diversi, offrendo al tempo stesso intrattenimento e strumenti di riflessione sulla società e sulla natura umana.
"Un teatro che rimane vivo è un teatro che dialoga con il presente, senza dimenticare la propria tradizione", sottolineano gli organizzatori.
Mercoledì 12 novembre 2025, alle 21, la stagione prende il via con uno dei testi più rappresentativi di Luigi Pirandello, Il piacere dell’onestà.
L’opera mette in scena le contraddizioni della società borghese, smascherandone le convenzioni ipocrite e i rapporti fondati sull’interesse più che sulla verità. Protagonista Pippo Pattavina, affiancato da Francesca Ferro, Riccardo Maria Tarci, Debora Bernardi, Aldo Toscano, Giampaolo Romania e Giuseppe Parisi.
"Pirandello ci invita a interrogarci sulla natura umana e sull’importanza di restare fedeli a se stessi, anche quando la società spinge verso compromessi", ha dichiarato il regista.
Il 21 novembre il teatro si fa strumento di memoria con Matteotti. Anatomia di un fascismo, scritto da Stefano Massini e interpretato da Ottavia Piccolo, accompagnata dalla musica dei Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo.
La pièce restituisce dignità al coraggio dell’onorevole Giacomo Matteotti, assassinato più di un secolo fa. Una produzione del Teatro Stabile dell’Umbria che invita a riflettere sulle responsabilità individuali e collettive di fronte all’ingiustizia.
"Il teatro non è solo intrattenimento, ma anche coscienza critica. Portare Matteotti in scena significa ricordare a tutti che la libertà e la giustizia hanno sempre un prezzo", ha spiegato Ottavia Piccolo.
Venerdì 5 dicembre spazio all’ironia e alla sperimentazione linguistica con Dioggene, scritto e diretto da Giacomo Battiato e interpretato da Stefano Fresi.
Un triplo monologo che si muove tra tre registri linguistici – volgare toscano, italiano contemporaneo e romanesco – per affrontare temi universali: la stupidità umana, la violenza dei maschi, la guerra, il bisogno di amore e di bellezza.
"Scrivere per Stefano Fresi è stato un puro gaudio: la sua capacità di dare vita a linguaggi e atmosfere diverse rende lo spettacolo un’esperienza unica", racconta l’autore.
Il 19 dicembre torna a Gubbio Fabiana Iacozzilli con OLTRE. Come 16+29 persone hanno attraversato il disastro delle Ande.
Dopo il successo de Il grande vuoto, la regista propone una nuova riflessione sul limite estremo tra vita e morte, attraverso la fusione di teatro di figura e narrazione.
"Non è una storia di disperazione, ma di sopravvivenza e rinascita, capace di mostrare fino a che punto l’essere umano può spingersi per amore della vita", spiega la regista.
Il nuovo anno si apre il 18 gennaio 2026 con Ditegli sempre di sì, una delle commedie più celebri di Eduardo De Filippo.
La regia di Domenico Pinelli guida un cast di dodici attori in un testo che mescola comicità e riflessione sul tema della pazzia, in un gioco scenico che svela le fragilità umane dietro le apparenze della normalità.
"Eduardo ha saputo raccontare con ironia i drammi quotidiani, trasformando le debolezze umane in occasioni di risata e riflessione", afferma il regista.
Giovedì 5 febbraio il palcoscenico si apre alla danza con Femina, creazione firmata da Abbondanza-Bertoni, coppia storica della danza contemporanea italiana.
Lo spettacolo propone una suggestiva riflessione sull’universo femminile, mettendo in scena le danzatrici Sara Cavalieri, Eleonora Chiocchini, Valentina Dal Mas e Ludovica Messina Poerio.
"La danza è parola del corpo: Femina esplora il ruolo e l’estetica della donna oggi, in un intreccio di forza e fragilità", dichiarano gli autori.
Lunedì 23 febbraio il sipario si alza su Cena con sorpresa, opera scritta da Augusto Fornari, Toni Fornari, Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli.
Gli attori Tosca D’Aquino, Simone Montedoro, Toni Fornari ed Elisabetta Mirra guidano il pubblico in una commedia sagace e divertente che smaschera i conformismi sociali.
"Cosa succede quando le certezze di una vita vengono improvvisamente stravolte? La risata diventa lo specchio delle nostre paure", spiega Tosca D’Aquino.
Giovedì 5 marzo va in scena Borderlife. La nostra vita dall’altra parte, adattamento teatrale dall’omonimo romanzo di Dorit Rabinyan.
La storia d’amore tra un’ex militare israeliana e un giovane artista palestinese rievoca i grandi amori impossibili della letteratura, offrendo una versione contemporanea di Romeo e Giulietta.
Uno spettacolo fuori abbonamento che affronta con delicatezza e forza i conflitti culturali e politici del nostro tempo.
La stagione si chiude lunedì 30 marzo con Guarda le luci amore mio, tratto dal libro della scrittrice francese Annie Ernaux, Premio Nobel per la Letteratura nel 2022.
Con la regia di Michela Cescon, le attrici Valeria Solarino e Silvia Gallerano danno voce a un testo che trasforma l’ipermercato in un luogo simbolico, specchio inquietante della società contemporanea.
"Annie Ernaux ci costringe a guardare in faccia la realtà quotidiana, mostrando come anche i gesti più banali nascondano implicazioni sociali e politiche", sottolinea la regista.
Il cartellone 2025-2026 del Teatro Comunale di Gubbio si presenta dunque come un percorso articolato, in grado di tenere insieme classici immortali e nuove produzioni, riflessioni civili e sperimentazioni artistiche.
Un teatro che vuole essere luogo di comunità, specchio dei tempi e spazio di crescita culturale.
"Il nostro obiettivo è offrire spettacoli che parlino a tutti, che emozionino e che stimolino la riflessione. Perché il teatro non è solo intrattenimento, ma anche responsabilità verso la città", concludono gli organizzatori.