Si è concluso il tavolo sull’Ast di Terni che si è svolto questa mattina a Palazzo Piacentini a Roma, sede del Mimit. A presiedere l’incontro il ministro delle Imprese e del Made in Italy Urso il quale, al termine, ha annunciato un cronoprogramma serrato che porterà alla firma dell’accordo entro febbraio. E che coinvolge l’azienda e le istituzioni locali e nazionali in un piano strategico per garantire competitività e sostenibilità al sito produttivo.

Tavolo su Arvedi Ast di Terni, le dichiarazioni di Urso

Al termine dell’incontro già il sindaco di Terni Stefano Bandecchi ha rilasciato alcune dichiarazioni a caldo ai microfoni di Tag24. Ma il più atteso era indubbiamente il ministro Adolfo Urso che, in uscita, ha riferito di aver “fatto il punto su una vertenza così importante e significativa” e di aver “condiviso un cronoprogramma che ci porterà entro il mese di febbraio a firmare l’accordo di programma”. Il ministro mette in chiaro l’urgenza di azioni concrete, con l’obiettivo di delineare un percorso chiaro per il rilancio del sito, puntando su efficienza e innovazione.

Il ministro ha illustrato anche ai sindacati il “non-paper” sulle industrie energivore, settori cruciali come la siderurgia, la chimica e il settore della carta e del vetro. Un documento “presentato insieme al governo della Polonia e della Bulgaria in sede europea che rivede i meccanismi, le regole del CBAM per rendere pienamente sostenibile e competitiva la siderurgia europea. Nella sua strada, che confermiamo, della tecnologia green anche a livello globale”, ha aggiunto. Per poi sottolineare l’impegno dell’Italia nel ridefinire le politiche industriali europee per difendere lavoro e produzione.

Energia e sostenibilità: le mosse in programma

Urso ha affrontato il nodo energetico, l’aspetto più controverso sul quale si dibatte da diversi mesi, definendolo una priorità strategica per la sostenibilità del sito ternano. “Abbiamo deciso di lavorare a livello tecnico bilaterale con il Ministero dell’Ambiente, l’azienda e la Regione per affrontare il costo e l’approvvigionamento energetico”, ha affermato con determinazione.

Particolare attenzione è stata posta sulla gara per la concessione della centrale idroelettrica di Terni, prevista per il 2029, da sempre legata all’attività dell’acciaieria. “C’è bisogno di chiarezza, lo faremo nelle prossime settimane al livello tecnico appunto con la Regione, il ministro dell’Ambiente e soprattutto l’azienda”, promette il ministro. Questo “affinché poi sia possibile convocare poi per febbraio un tavolo a questo punto conclusivo per la sottoscrizione dell’accordo di programma”.

Urso ha poi attaccato il sistema normativo europeo, definendo folle” l’attuale impostazione del Green Deal per il settore auto. “L’Italia è in prima linea per rivedere queste regole e garantire sostenibilità industriale e competitività”, dice sottolineando la necessità di politiche flessibili e pragmatiche.

Ast Terni, il tavolo al Mimit con il ministro Urso: verso la firma dell’accordo

L’incontro si è chiuso con un segnale forte di impegno politico e istituzionale. “Era utile la richiesta dei sindacati di anticipare a oggi, prima delle vacanze di fine anno, questo tavolo a cui hanno partecipato tutti i vertici del ministero” ha spiegato Urso elogiando la partecipazione compatta dei sindacati e dei vertici ministeriali. Tra cui la sottosegretaria Fausta Bergamotto, il capo dipartimento alle politiche industriali Amedeo Teti, il capo segreteria tecnica Calabrò che ha seguito questo dossier, il consigliere Castano. “Insomma il ministero anche oggi è qui al servizio delle imprese e dei lavoratori italiani”, dichiara il ministro delle Imprese e del Made in Italy.

La roadmap delineata punta a una firma definitiva entro febbraio, quando si arriverà finalmente a un vero punto di svolta per il futuro dell’Ast di Terni. Il piano coinvolgerà governo, Regione e azienda in un processo di rilancio strutturato e sostenibile, affrontando anche la questione energetica con soluzioni mirate.

La vertenza Ast rimane al centro dell’agenda politica, con l’obiettivo di garantire continuità produttiva e competitività internazionale. La firma dell’accordo di programma potrebbe non solo rilanciare l’acciaieria ternana, ma anche rafforzare il ruolo dell’Italia nel panorama industriale europeo, consolidando una visione di crescita sostenibile e tecnologicamente avanzata.