Si è concluso al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) il tavolo sull’Ast di Terni, un incontro carico di aspettative e tensioni che si è risolto con l’ennesimo rinvio. Al centro della discussione il futuro dell’acciaieria e le soluzioni per garantire competitività e sostenibilità. Loris Scarpa, Coordinatore Nazionale FIOM-CGIL, ha espresso una dura critica sull’esito dell’incontro, definendolo deludente e privo di risposte concrete. “Non siamo assolutamente soddisfatti di come si è svolto il confronto”, ha dichiarato. “Oggi attendevamo delle proposte, delle soluzioni in merito a problematiche ancora aperte ma non si è visto nulla”.
Scarpa, coordinatore nazionale FIOM-CGIL, su tavolo Ast Terni
Scarpa ha evidenziato la mancanza di investimenti strutturali fino al 2029 come una prospettiva inaccettabile per i lavoratori. “L’azienda ha dichiarato che interventi strutturali non se ne possono fare prima del 2029. Noi prendiamo atto di questa cosa, ma per noi la questione dell’energia e dell’area a caldo sono temi preminenti”. Queste le parole del coordinatore FIOM-CGIL al termine del tavolo sull’Ast di Terni.
Particolarmente critica è stata la posizione del sindacato sull’importazione delle bramme, che rischia di compromettere l’attività dell’area a caldo. “Noi non siamo assolutamente d’accordo perché questo va a spegnere l’area a caldo per cui noi ci manteniamo assolutamente critici rispetto a questo tipo di percorso e questo tipo di soluzioni”, ha sottolineato Scarpa, che ribadisce l’impegno a difendere gli impianti e i posti di lavoro. “Difenderemo in tutti i modi gli impianti”, annuncia. FIOM-CGIL resta quindi ferma nella richiesta di soluzioni immediate e concrete, senza ulteriori rinvii.
Urso, il cronoprogramma e le strategie energetiche
Il ministro Adolfo Urso ha provato a rassicurare le parti annunciando un cronoprogramma che porterà alla firma di un accordo di programma entro febbraio. “Abbiamo condiviso un piano che prevede interventi chiari e definiti”, ha dichiarato sottolineando l’impegno del governo nel rendere competitive le industrie energivore.
Urso ha anche illustrato ai sindacati il “non-paper” presentato insieme a Polonia e Bulgaria per riformare le regole CBAM e favorire la sostenibilità della siderurgia europea. “C’è bisogno di chiarezza e lo faremo nelle prossime settimane al livello tecnico con la Regione, il ministro dell’Ambiente e soprattutto l’azienda”, ha promesso il ministro.
Un punto chiave riguarda la concessione della centrale idroelettrica di Terni, “che è sempre stata servente dell’acciaieria di Terni”, prevista per il 2029. Urso ha assicurato che il governo lavorerà in modo compatto per affrontare il problema energetico e garantire una soluzione sostenibile.
Non solo FIOM-CGIL e Urso, anche Bandecchi dice la sua sul tavolo Ast
Anche il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, ha manifestato la necessità di azioni concrete e tempestive. “Finalmente si è presa una posizione”, ha dichiarato appena uscito dal tavolo su Ast con Urso e i sindacati FIOM-CGIL. Bandecchi esprime una certa soddisfazione per l’apertura di un dialogo chiaro sulle prospettive dell’Ast di Terni e si dice fiducioso per l’immediato futuro.
Il sindaco ha però escluso la possibilità di agevolazioni energetiche per l’acciaieria di Terni, richiamando il rispetto delle regole europee. “Non potremo dare nessuna agevolazione all’Ast a livello energetico perché dovremmo darla a tutti gli italiani e andremmo contro alle regole europee”, ha spiegato.
Ha anche ribadito che Terni resta pronta per gli investimenti e ha sollecitato l’azienda a fare la propria parte. “Se l’Ast vuole procedere, siamo pronti. Tutto molto semplice”, ha concluso Bandecchi invitando le parti a superare le incertezze e ad agire rapidamente.
Cosa succede ora?
Il tavolo sull’Ast di Terni svoltosi al Mimit ha lasciato un quadro complesso e teso. Da un lato, il governo ha fissato scadenze e strategie per affrontare le problematiche, dall’altro i sindacati hanno espresso frustrazione per l’assenza di risposte immediate. Intanto la situazione nel polo siderurgico rimane in stallo.
Con l’orizzonte del 2029 per gli investimenti strutturali restano forti preoccupazioni per l’occupazione e la competitività. FIOM-CGIL si prepara a difendere gli impianti e i lavoratori, mentre il governo punta a un accordo di programma entro febbraio.
Le prossime settimane saranno quindi decisive per chiarire i dettagli tecnici e affrontare i nodi ancora aperti. La vertenza Ast resta un tema caldo, con attese alte e tensioni che richiedono risposte rapide e concrete.