Nella seduta consiliare di ieri, 23 settembre, l’Assessore ai Lavori Pubblici Spartaco Capannelli è intervenuto sul tema della collocazione delle Tavole Eugubine, le sette lastre in bronzo che costituiscono il più importante documento scritto della civiltà umbra e uno dei reperti linguistici più preziosi al mondo.
Capannelli ha espresso una posizione netta, difendendo la scelta di collocare le Tavole nel Museo degli Antichi Umbri, recentemente restaurato e arricchito da un importante investimento pubblico.
“Grazie a tutti – ha esordito – perché so che la questione non è semplice. Noi abbiamo investito un milione e mezzo per il Museo degli Antichi Umbri, e non lo abbiamo fatto a caso. Il progetto ha una finalità chiara: costruire per gli Eugubini e per i visitatori un luogo di identità. Il museo racconta la storia degli antichi Umbri, e le Tavole devono stare lì.”
Nel suo intervento, Capannelli ha insistito più volte sul concetto di identità culturale, affermando che il museo deve rappresentare il cuore della memoria collettiva.
“Il Museo degli Antichi Umbri è un documento di identità per la città – ha ribadito –. Quando si parla di cultura, di storia, di tradizione, bisogna pensare ai luoghi che la rappresentano. I termini vanno usati con attenzione: museo, identità, storia. Non è una questione di comodo, ma di principio.”
Secondo l’assessore, ogni ipotesi alternativa di collocazione sarebbe un passo indietro nella valorizzazione del patrimonio cittadino.
Nel prosieguo del suo intervento, Capannelli non ha risparmiato critiche implicite a chi propone soluzioni diverse, come la possibilità di spostare le Tavole in un’altra sede o di esporle solo temporaneamente.
“Il fatto è che spesso vengono fatte scelte irrazionali, incredibili, incomprensibili. Io parlo con i cittadini, mi informo, e credo che anche per loro sia incomprensibile pensare di togliere le Tavole dal museo o di collocarle altrove. Questa è la mia opinione personale, ma la sento condivisa da molti.”
L’assessore ha chiarito con precisione che il suo intervento rappresentava una posizione personale e non un atto ufficiale della Giunta.
“Questa è la mia posizione personale – ha precisato – e non impegna formalmente il sindaco o la giunta. Io credo però che l’interesse della città coincida con questa linea di valorizzazione del museo.”
Con questa puntualizzazione, Capannelli ha voluto evitare che le sue parole fossero interpretate come una decisione già assunta dall’amministrazione comunale nel suo complesso.
Il riferimento ai lavori di ristrutturazione è stato centrale nell’intervento. L’assessore ha ricordato che il restauro e l’allestimento del museo hanno comportato un impegno economico considerevole.
“Abbiamo speso un milione e mezzo di euro – ha sottolineato – e lo abbiamo fatto con l’obiettivo di dare alla città un museo moderno, all’altezza dei più grandi poli culturali italiani. Non possiamo permetterci che, dopo questo investimento, il museo resti privo del suo cuore, delle Tavole Eugubine, che ne sono la ragione d’essere.”
Capannelli ha anche fatto un parallelismo storico, citando studi e decisioni di direttori museali del passato.
“Già nel 1908 – ha ricordato – ci fu chi, come un illustre professore, indicò il valore delle Tavole come patrimonio identitario. E nel 1968 il direttore del museo civico confermò questa visione. La storia ci dice che la collocazione naturale di questi reperti è all’interno di un percorso museale dedicato agli antichi Umbri.”
L’intervento di Capannelli si è concluso senza alcuna replica da parte dei consiglieri presenti. Il silenzio dell’aula ha sottolineato l’importanza e la delicatezza del tema.
Per l’assessore, la collocazione delle Tavole Eugubine non è soltanto una questione logistica ma un simbolo del rapporto tra la città e il suo passato:
“Penso di avere espresso la mia posizione – ha detto in chiusura – e spero che questo contribuisca a fare chiarezza."