Tassa Tari in aumento: i Comuni a breve deliberano le nuove tariffe TARI dell’anno 2024. Previsti aumenti a Perugia, Roma, Verona, Padova, Ancora e Firenze. I Comuni hanno tempo fino al 30 giugno per comunicare le tariffe 2024 della Tari come previsto dalla proroga concessa dal Governo. Anche per quest’anno, tuttavia, si attendono rincari più o meno pesanti, a causa dell’inflazione ma anche degli aumenti che riguardano il carburante per il trasporto rifiuti a carico delle municipalizzate che svolgono il servizio di nettezza urbana.
Lo si evince analizzando quanto deciso dai Comuni in merito alle tariffe TARI per questo anno 2024. Ancona e Perugia segnano per la Tari addirittura un +7%. In attesa di conoscere le delibere definitive è bene ricordiare che per quest’anno gli aumenti possono raggiungere un tetto massimo del 13,7%.
Tassa Tari in aumento: quando si paga e quali sono le possibili agevolazioni fiscali
Un emendamento del Governo al Decreto Superbonus prevede la proroga al 30 giugno per l’approvazione comunale di Piani Economici e Finanziari (PEF) e tariffe della Tari 2024 rispetto alla scadenza ordinaria del 30 aprile. Il tributo locale( introdotto dalla Legge di Stabilità n. 147/2013 ) è soggetta alle regole dei singoli Comuni, seppur nel rispetto delle linee guida nazionali. In assenza di PEF aggiornati, comunque, anche il Comune di Perugia, potrà confermare le tariffe vigenti e deliberare le nuove entro il 31 luglio, ma solo per la Tari e non per la tariffa rifiuti corrispettiva.
La Tari (istituita dal comma 652 della legge 147/2013) è la tassa sui rifiuti che deve essere versata da tutti i proprietari o utilizzatori di immobili, locali e aree scoperte a qualsiasi uso adibiti produttrici di rifiuti urbani, anche qualora si tratti di prime case. In caso di pluralità di possessori o di detentori, essi sono tenuti in solido all’adempimento dell’unica obbligazione tributaria.
A gennaio 2024 è stato pubblicato l’aggiornamento delle linee guida di cui i Comuni devono avvalersi per il calcolo del tributo, tenendo conto anche delle risultanze dei fabbisogni standard per la determinazione dei costi inerenti al servizio rifiuti, in linea con le componenti del costo standard per tonnellata approvate dalla Commissione Tecnica per i Fabbisogni Standard (CTFS).
Quindi, il Comune di Perugia determinerà la propria tariffa Tari con delibera del Consiglio basata su costi individuati e classificati nel piano finanziario, predisposto dal gestore del servizio. I regolamenti comunali che disciplinano la Tari devono sempre rispettare il principio di proporzionalità, evitando di imporre importi elevati ai cittadini non residenti e non legati alla produzione di rifiuti.
Il Comune ha, inoltre, facoltà di introdurre con proprio regolamento: esenzioni e riduzioni in favore delle specifiche fattispecie individuate dalla legge, che, in quanto connesse a una minore attitudine a produrre rifiuti danno luogo ad un minor gettito da inserire tra i costi del piano finanziario (art. 1, comma 659, della legge n. 147 del 2013). Nella fattispecie rientrano: abitazioni con unico occupante; abitazioni e locali per uso stagionale; abitazioni occupate da soggetti che risiedano o abbiano la dimora, per più di sei mesi all’anno, all’estero; fabbricati rurali ad uso abitativo; attività di prevenzione nella produzione di rifiuti (in particolare: utenze domestiche che abbiano avviato il compostaggio domestico), commisurando le riduzioni tariffarie alla quantità di rifiuti non prodotti.
Sono previste anche esenzioni e riduzioni in favore delle ulteriori fattispecie ritenute dall’ente Comunale meritevoli di tutela, a prescindere da una minore produttività di rifiuti delle utenze; in tali ipotesi, il Comune deve finanziare la misura facendo ricorso a risorse derivanti dalla fiscalità generale del comune e diverse, quindi, dai proventi del tributo (art. 1, comma 660, della legge n. 147 del 2013).
Popi è previsto anche uno sconto per i contribuenti con ISEE basso, il cosiddetto Bonus TARI, applicabile in caso di: ISEE non superiore a 8.107,5 euro; famiglie numerose con un ISEE non superiore a 20.000 euro; beneficiari del Reddito di Cittadinanza o Pensione di Cittadinanza.
Le riduzioni obbligatorie, previste dalla legge, sono: riduzione per mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti/effettuazione del servizio in grave violazione della disciplina di riferimento/interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente.
la Tari è dovuta nella misura massima del 20% (art. 1, comma 656, della legge n. 147 del 2013). Altra riduzione rientra per le zone in cui non è effettuata la raccolta: la Tari è dovuta nella misura massima del 40%, secondo quanto stabilito dal Comune che può anche graduare la tariffa in relazione alla distanza dal più vicino punto di raccolta rientrante nella zona perimetrata o di fatto servita (art. 1, comma 657, della legge n. 147 del 2013).