16 Apr, 2025 - 18:00

Task force sul Trasimeno contro la moria di pesci: mobilitazione urgente per salvare il lago e tutelare il territorio

Task force sul Trasimeno contro la moria di pesci: mobilitazione urgente per salvare il lago e tutelare il territorio

Il Lago Trasimeno, gioiello naturalistico dell’Umbria, sta vivendo in questi giorni un nuovo allarme ambientale: una preoccupante morìa di pesci sta colpendo diverse località del bacino lacustre, generando sconcerto tra cittadini, pescatori, turisti e istituzioni.

A fronte dell’emergenza in corso, è stata attivata una vera e propria task force composta da enti pubblici, associazioni, Protezione civile e Comuni dell’area del Trasimeno, che stanno operando in sinergia per affrontare con tempestività la situazione, evitare ulteriori danni e ripristinare il decoro ambientale e urbano del lago, anche in vista delle festività pasquali.

L’attivazione del piano d’emergenza è avvenuta su impulso dell’assessore regionale con delega ai Laghi, Simona Meloni, in collaborazione con l’assessore all’Ambiente Thomas De Luca, e con il supporto tecnico di ARPA Umbria, AFOR (Agenzia Forestale Regionale), Protezione civile e l’Unione dei Comuni del Trasimeno, presieduta da Sandro Pasquali.

L’obiettivo è duplice: da un lato, procedere immediatamente alla raccolta delle carcasse dei pesci, già cominciata in diverse aree costiere del lago; dall’altro, avviare gli atti amministrativi necessari per monitorare e gestire il fenomeno, al fine di evitare rischi sanitari, ambientali e turistici.

“Sono eventi che si sono già verificati in passato e che, purtroppo, dovremo affrontare anche in futuro” – hanno dichiarato Meloni, De Luca e Pasquali “per questo motivo è fondamentale un approccio integrato e una risposta rapida e condivisa da parte di tutte le istituzioni coinvolte.”

COC attivati nei Comuni: parte la rimozione dei pesci

Grazie alla collaborazione tra Regione e Unione dei Comuni, sono stati attivati i COC (Centri Operativi Comunali) della Protezione civile, attraverso i quali vengono coordinate le operazioni di rimozione e smaltimento delle carcasse dei pesci lungo le sponde del lago.

Le amministrazioni locali, in costante contatto con i tecnici regionali, hanno avviato gli interventi più urgenti, anche con il supporto dei volontari della Protezione civile, impegnati in prima linea per contenere la diffusione di odori molesti, problematiche igienico-sanitarie e un impatto negativo sull'immagine del territorio.

“Il nostro ringraziamento va ai volontari, ai pescatori e a tutti i cittadini che si sono messi a disposizione con senso di responsabilità e amore per il lago, hanno sottolineato Meloni e Pasquali.

Sebbene l’emergenza sia in pieno corso, ARPA Umbria sta conducendo analisi e rilievi per determinare con esattezza le cause del fenomeno.

Le ipotesi più accreditate, per ora, riguardano possibili cambiamenti improvvisi nella temperatura dell’acqua, diminuzione dell’ossigeno disciolto o fenomeni di eutrofizzazione, spesso legati a fattori climatici, carichi organici o alterazioni del ciclo naturale del lago.

“Il Trasimeno è un ecosistema delicato, e l’equilibrio tra le sue componenti biologiche può spezzarsi anche a fronte di piccoli squilibri ambientali”, ha spiegato un tecnico ARPA.
“L’accumulo di sostanze organiche o la proliferazione di alghe può abbassare il livello di ossigeno, provocando morie improvvise tra i pesci, in particolare le specie più sensibili.”

Il Lago Trasimeno non è solo un’area di interesse naturalistico, ma anche un pilastro dell’economia e della cultura umbra.
Ogni anno, il lago attira decine di migliaia di visitatori, rappresentando un punto di riferimento per il turismo sostenibile, la pesca, l’agricoltura e l’enogastronomia locale.

Proprio per questo, la comparsa di pesci morti lungo le sponde, in un periodo importante come quello pasquale, rappresenta un danno d’immagine significativo, che rischia di scoraggiare visitatori e compromettere attività economiche, già provate da mesi di incertezza climatica e gestionale.

“Il nostro impegno è massimo per riportare rapidamente il lago alle sue condizioni ottimali”,ha assicurato l’assessore De Luca, “ma serve anche un cambio di passo nella prevenzione e nella gestione di questi eventi.”

Verso un piano strutturale per il Trasimeno

Oltre alla risposta emergenziale, la Regione Umbria e l’Unione dei Comuni stanno valutando l’opportunità di elaborare un piano strutturale di salvaguardia per il Lago Trasimeno, che preveda misure di prevenzione, investimenti in monitoraggio ambientale, educazione ecologica e aggiornamento dei protocolli di intervento.

“Non possiamo limitarci a intervenire solo quando l’emergenza è già visibile. Dobbiamo dotarci di strumenti permanenti, tecnologici e normativi, che ci permettano di anticipare questi fenomeni e mitigarne gli effetti”, ha detto Simona Meloni.

Tra le proposte al vaglio figurano:

  • Il potenziamento della rete di monitoraggio della qualità dell’acqua

  • L’introduzione di piani di gestione del pesce in sinergia con i consorzi di pescatori

  • Interventi ecologici per migliorare il ricambio idrico e contrastare l’eutrofizzazione

  • Campagne di sensibilizzazione per cittadini e turisti

L’intervento rapido e congiunto di Regione, ARPA, Comuni, Protezione civile e associazioni locali rappresenta un esempio positivo di collaborazione istituzionale, che potrebbe diventare un modello replicabile per altri contesti fragili del territorio umbro.

“Quando le istituzioni collaborano con tempestività e rispetto dei ruoli, i risultati si vedono subito”, ha osservato il presidente Pasquali, “e il cittadino si sente parte di una comunità che reagisce, che si prende cura del proprio territorio.”

Un lago vivo ha bisogno di attenzione continua

Il Lago Trasimeno è vivo, fragile, bellissimo. Ma come ogni ecosistema, ha bisogno di attenzione costante, prevenzione e amore.
La moria di pesci che lo ha colpito in questi giorni è anche un’opportunità per ripensare il nostro rapporto con la natura, con l’acqua, con l’equilibrio tra sviluppo e sostenibilità.

Grazie all’impegno della task force coordinata dalla Regione, la situazione è sotto controllo. Ma il futuro del Trasimeno si gioca non solo nei giorni dell’emergenza, ma in quelli dell’attesa, della pianificazione, della cura silenziosa.

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Mario Farneti
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