Il tartufo torna protagonista a Sigillo, nel cuore dell’Umbria, con un evento unico che unisce scoperta, cultura e gusto. Venerdì 4 luglio, nella suggestiva cornice della chiesa di San Giuseppe, si svolgerà “Tartufo, Sigillo di Qualità”, una giornata interamente dedicata al pregiato tubero simbolo del territorio, organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Sigillo.
L’iniziativa si presenta come un percorso sensoriale immersivo attraverso i cinque sensi, con l’obiettivo di far conoscere da vicino il mondo del tartufo e sensibilizzare i cittadini e i visitatori a un consumo più consapevole e valorizzante del prodotto.
“Vogliamo diffondere la cultura del tartufo partendo dalle sue radici, quelle che affondano nella nostra terra”, spiega l’assessora alla Cultura Nadia Tittarelli. “È un’occasione per riscoprire il valore di ciò che abbiamo sotto i nostri piedi”.
L’evento nasce da un confronto tra la stessa Tittarelli, il consigliere comunale Alessandro Anemone e alcuni esperti del settore, che hanno sottolineato il grande potenziale del territorio di Sigillo nella produzione tartuficola, grazie alla sua biodiversità e alle caratteristiche uniche del suolo.
L’appuntamento prevede due sessioni esperienziali, ciascuna della durata di un’ora e con accesso limitato a 20 partecipanti per turno, per garantire un’esperienza personale e coinvolgente. Gli orari previsti sono:
Ore 10:00 – Prima sessione
Ore 18:00 – Seconda sessione
La partecipazione è gratuita, ma è richiesta la prenotazione obbligatoria, da effettuare presso gli uffici comunali. Le iscrizioni sono coordinate dal volontario del Servizio Civile, che supporterà i partecipanti nella registrazione.
A guidare i gruppi saranno due figure di spicco del settore:
Antonella Brancadoro, direttrice dell’associazione Città del Tartufo;
Ermanno Rosi, agronomo e profondo conoscitore delle dinamiche ambientali legate alla crescita del tubero.
Entrambi hanno aderito a titolo gratuito, sottolineando l’importanza dell’iniziativa e il valore del coinvolgimento diretto degli esperti nelle attività culturali locali.
L’intera comunità di Sigillo è stata coinvolta nell’iniziativa. I ristoranti, i bar e le attività gastronomiche del territorio parteciperanno attivamente, inserendo nei propri menù piatti speciali a base di tartufo.
Una proposta culinaria pensata per valorizzare la versatilità e il gusto unico di questo prodotto della terra, offrendo ai partecipanti un’occasione per completare l’esperienza sensoriale con un vero e proprio viaggio del palato.
“È un primo passo verso un progetto più ampio di valorizzazione locale”, dichiarano Tittarelli e Anemone. “Se l’iniziativa avrà successo, potremmo farne un appuntamento fisso, sempre più strutturato e aperto ai turisti”.
Nel corso dell’evento sarà dato ampio spazio anche alla conoscenza pratica del tartufo, con momenti dedicati alla spiegazione delle tecniche tradizionali e moderne di ricerca del tubero.
Il tartufo cresce in simbiosi con alberi specifici (come querce, lecci, carpini) e viene cercato con l’aiuto di cani addestrati, spesso fin da cuccioli, a riconoscerne l’odore inconfondibile. La ricerca si svolge nel rispetto della natura, seguendo precise norme ambientali e di sostenibilità.
“Il tartufo non si coltiva nel senso tradizionale del termine”, spiega Ermanno Rosi. “Richiede un ecosistema equilibrato, conoscenze tecniche e, soprattutto, tempo. Ogni escavatore di tartufi è anche un custode del territorio”.
Durante le sessioni, i partecipanti potranno toccare, annusare e osservare i diversi tipi di tartufo, imparando a distinguerli e a riconoscerne la stagionalità e le caratteristiche organolettiche.
Il tartufo, per Sigillo e l’intero Appennino umbro, non è solo un prodotto gastronomico, ma un vero e proprio simbolo identitario, legato a pratiche contadine, conoscenze tramandate e a un rapporto profondo con la terra.
Il sindaco di Sigillo, Giampiero Fugnanesi, ha voluto sottolineare l'importanza strategica dell'iniziativa:
“Siamo convinti che la promozione del tartufo debba partire da chi vive il territorio. Conoscere meglio questo prodotto vuol dire anche apprezzare di più ciò che abbiamo e questo evento va proprio in questa direzione”.
“È una proposta concreta – aggiunge – nata dal dialogo tra amministrazione, esperti e operatori locali. Come Comune la sosterremo con convinzione, anche in prospettiva futura”.
Oltre al valore culturale e gastronomico, l’evento rappresenta anche una scommessa sul turismo esperienziale, sempre più ricercato da viaggiatori in cerca di autenticità.
Sigillo, con il suo patrimonio naturale, le sue tradizioni e l’ospitalità diffusa, ha tutte le carte in regola per diventare un polo attrattivo legato al tartufo, puntando su eventi come questo per rilanciare il territorio e le sue economie locali.
“Un turismo lento, consapevole e legato ai prodotti della terra è il futuro per le nostre aree interne”, conclude Tittarelli. “E il tartufo può essere il nostro ambasciatore”.
Tartufo, Sigillo di Qualità non sarà solo una manifestazione, ma un’esperienza collettiva, in cui cittadinanza, istituzioni, operatori e visitatori si uniscono nella riscoperta del valore autentico di un prodotto simbolo.
La data da segnare in agenda è venerdì 4 luglio, con prenotazioni aperte e un programma che unisce conoscenza, sapore e identità. Un piccolo grande passo verso una valorizzazione consapevole e sostenibile del territorio, che potrebbe diventare un modello replicabile anche altrove.