La stagione del tartufo Bianco pregiato in Umbria si è ufficialmente conclusa il 31 dicembre, cedendo il passo al tartufo Nero pregiato, che, sebbene meno noto e apprezzato rispetto al più celebre bianco, sta conquistando sempre più estimatori grazie al suo aroma ricco e al suo sapore inconfondibile, che secondo molti esperti può competere con il “re dei tartufi”. Fino a metà marzo, i boschi umbri restano un prezioso terreno di ricerca per questo tesoro della terra, che quest’anno ha fatto i conti con gli imprevedibili cambiamenti climatici, che hanno influenzato la quantità e la qualità della raccolta.

Se l’autunno, periodo cruciale per la raccolta del Bianco, ha riservato più di una delusione con una produzione scarsa e al di sotto delle aspettative, gli ultimi giorni di dicembre e le prime settimane di gennaio hanno portato un parziale riscatto, con abbondanti ritrovamenti in alcune delle zone ancora autorizzate alla raccolta. D’altro canto, la stagione del tartufo Nero pregiato si è rivelata più favorevole, con una produzione generosa soprattutto nelle coltivazioni, facendo ben sperare gli appassionati e i produttori locali.

L’analisi di Giuliano Martinelli di Giuliano Tartufi sull’andamento della stagione

Giuliano Martinelli, esperto cercatore e titolare di Giuliano Tartufi di Pietralunga, una delle realtà più rinomate a livello internazionale nel settore del tartufo, ha esaminato l’andamento della stagione di quest’anno. “In genere, il tartufo Bianco si raccoglie tra ottobre e dicembre, ma quest’anno sta emergendo con qualità eccezionale e in abbondanza solo a gennaio. I prezzi sono di conseguenza notevolmente contenuti. Non intendo attribuire tutto ai cambiamenti climatici, ma è evidente che la siccità estiva ha avuto un impatto: i risultati sono tangibili. Pertanto, ai ristoratori che di solito eliminano i piatti a base di tartufo Bianco dai loro menù in questo periodo, suggerisco di mantenerli anche fino a febbraio”, osserva Martinelli, mettendo in luce un aspetto peculiare di questa annata.

Gennaio, infatti, segna anche la conclusione della raccolta del tartufo Uncinato (anche detto Scorzone invernale), l’inizio della raccolta del Bianchetto, ma soprattutto il culmine della stagione del Nero pregiato, il vero protagonista dei mesi invernali. “Questo è il re della tavola”, afferma Giuliano Martinelli, “il tartufo che ha reso celebre la nostra regione e che considero, per qualità, pari al Bianco. Nelle coltivazioni, quest’anno sta nascendo in buone quantità e con ottime pezzature, mentre in natura la raccolta è ancora scarsa, a causa della continua carenza di piogge. Noi tartufai lo chiamiamo ‘tartufo Nero dolce’ per il suo aroma delicato, mentre in Francia è noto come Truffe du Périgord, tanto che viene conservato sotto cognac per preservarne la fragranza. Il prezzo all’ingrosso si aggira attualmente tra i 500 e i 600 euro al chilogrammo”, conclude Martinelli, evidenziando un bilancio positivo per la produzione nelle coltivazioni, nonostante le difficoltà legate alle condizioni climatiche di quest’anno.

Alcuni indirizzi dove assaporare il tartufo in Umbria

Nonostante le difficoltà che hanno contrassegnato la stagione della raccolta del tartufo, l’Umbria continua ad offrire una vasta selezione di locali dove poter assaporare questa prelibatezza. Tra questi, ci sono tre indirizzi che meritano particolare attenzione e che vi consigliamo caldamente.

Il primo, situato nel pittoresco borgo di Santa Maria di Burano, a pochi passi da Gubbio, è Da Baffone, un ristorante riconosciuto come uno dei migliori non solo nei dintorni, ma in tutta la regione. La sua cucina, apprezzata per la qualità e la genuinità, rende omaggio al tartufo in ogni piatto, diventando così una tappa imprescindibile per gli amanti di questo prelibato tubero.

A Città di Castello, un altro locale da non perdere è la Trattoria Lea. Fondata all’inizio del XX secolo, la trattoria ha mantenuto la sua tradizione culinaria grazie alla dedizione dei nipoti Cristiano e Marco, che l’hanno rinnovata, mantenendo intatta l’anima della cucina umbra. Qui, tartufo e funghi sono protagonisti indiscussi, regalando un’esperienza gastronomica che celebra i sapori autentici del territorio.

Infine, nel cuore del suggestivo centro storico di Perugia, troviamo Al Tartufo, un ristorante che incarna perfettamente l’amore per il tartufo. La sua proposta gastronomica è una vera e propria dichiarazione d’amore per questa prelibatezza, celebrata in ogni sua forma. Gestito con passione dalla famiglia Giudizi, composta da Marco, Michele e Giulia, Al Tartufo è un angolo di eccellenza per chi desidera gustare il tartufo in tutte le sue declinazioni.