Passa senza scossoni in Terza commissione consiliare (presidente Claudio Batini di AP) il taglio dell’1,2% della tariffa rifiuti TARIC a Terni. Ma il focus, dopo l’anticipazione di ieri della delibera da parte di Tag24 Umbria, adesso si sposta sulla rivoluzione del ciclo dei rifiuti. Perché l’appetito vien mangiando. E siccome Terni, unico Comune in Umbria, ha scoperto che la tariffa si può non solo ridurre ma anche approcciare autonomamente rispetto al quadro dell’AURI, maggioranza e opposizione guardano al futuro. A cambiare un metodo di raccolta, il porta a porta, costoso e farraginoso. E a ridurre i costi di gestione del ciclo dei rifiuti per confermare anche negli anni a venire tariffe più accessibili e soprattutto in discesa per i cittadini e le imprese.

Il clima è cambiato. Dai toni barricaderi e divisivi in consiglio comunale, si esce invece con una serie di proposte costruttive da parte della commissione consiliare di stamane. Il vicesindaco Riccardo Corridore, grande regista dell’operazione di transazione con Arvedi AST che ha consentito di ridurre la TARIC 2024, ha annunciato una serie di novità nella strategia di Palazzo Spada. E dai banchi di Fratelli d’Italia, Forza Italia, PD e Innovare per Terni, sono arrivate proposte per evitare nuovi aumenti e, al contrario, favorire una revisione dei tagli della tariffa.

Il tavolo annunciato dal sindaco Bandecchi – ha chiarito il suo braccio destro, Riccardo Corridore è partito. Abbiamo già fatto un primo incontro, seppure interlocutorio con ASM. Voglio ringraziare l’amministratrice delegata Buonfiglio per il lavoro svolto. Adesso, insieme ad ASM vogliamo lanciare la sfida per cambiare in meglio la gestione del ciclo dei rifiuti. Siamo contrari a questa raccolta differenziata porta a porta e ne abbiamo spiegato le ragioni. È arrivato il momento di guardare avanti“.

Dalla transazione con AST Arvedi un aumento del gettito di 500 mila euro annui, ma si punta sulla tariffa premiante

Il consigliere comunale “anonimo”, che ieri si era augurato un clima positivo tra maggioranza e opposizione, non è stato smentito. C’era poco da dire sul taglio della TARIC. Lo ha reso possibile il grande lavoro di tessitura per il quale il vicesindaco Corridore ha ringraziato avvocatura comunale, uffici, ASM e anche la stessa Arvedi. “Accordo chiuso lunedì scorso – ha spiegato – e martedì è arrivato il bonifico. E ringrazio anche l’opposizione, che spingendoci a rinviare l’approvazione dopo la delibera di AURI ci ha consentito di prendere il tempo necessario per varare la nuova tariffa. Siamo l’unico Comune umbro che taglia la TARIC mentre nel resto della regione aumenta. Siamo passati da un +2,39% a un -1,2%. Con prelievi invariati. Tagli lineari, è vero, ma il tempo era poco e non si poteva fare altrimenti“.

Il consigliere Valdimiro Orsini, che aveva spinto con le sue riflessioni il sindaco Bandecchi a rinviare l’approvazione del PEF di AURI, ha chiesto come inciderà in futuro sul gettito l’accordo con AST.
In cassa negli anni a venire entreranno 500 mila euro in più – ha spiegato Corridore -. Ma è sui costi del servizio che bisogna incidere. Il contratto di gestione scade nel 2029, ma nessuno impone di non ridiscuterlo a costi invariati e salvaguardando l’occupazione. Noi vogliamo introdurre un sistema premiante, che valorizzi chi conferisce il materiale differenziando e penalizzi chi produce più rifiuti e non li separa“.

Per la rivoluzione del ciclo rifiuti ci vogliono soldi e investimenti: ecco le idee della Terza commissione per trovarli

Le opposizioni ci hanno tenuto a ricordare che era stato grazie alla loro richiesta di riflessioni sul PEF di AURI che è stato possibile il taglio. Lo ha detto Orsini (Masselli sindaco), lo ha ribadito Filipponi (PD), lo ha sottolineato Ferranti (Forza Italia). E ci è ripassato Cecconi (Fratelli d’Italia). Ma la discussione più interessante è stata quella che ha animato la seconda parte del dibattito. Quella sulla rivoluzione che Bandecchi e la sua amministrazione vogliono imprimere sul ciclo dei rifiuti.

Siamo pronti a derogare al nostro impegno di non contrarre nuovi mutui – ha spiegato il vicesindaco Corridore perchè la questione rifiuti è determinante per Terni. Intanto è partito il tavolo sulla differenziata con ASM, che la gestisce. E vogliamo migliorarla. Ma senza la transazione con AST non avremmo potuto abbassare la tariffa, al di là del rinvio. Forse avremmo potuto fare meglio con 3-4 mesi di visibilità in più. L’appalto è carente: va modernizzato e migliorato. Era forse utile dieci anni fa, per educare i cittadini a differenziare. Ma oggi c’è sensibilità ambientale, impegno e abitudine degli utenti. Vanno introdotte nuove tecnologie e vanno premiati i cittadini virtuosi. Vogliamo testare nuovi prototipi di cassonetti intelligenti e spingere i cittadini a conferire le frazioni già differenziate“.

Bandecchi ha detto che per ridurre i costi e varare il nuovo sistema ci vogliono 20 milioni. Le proposte dei consiglieri di opposizione sono andate nel senso di supportare lo sforzo progettuale della giunta comunale.

ASM ha presentato un progetto PNRR per raccogliere i rifiuti di pregio, selezionarli e venderli al meglio – ha detto Ferranti (FI) -. Il progetto è approvato ma non finanziato. Molti hanno rinunciato: bisogna interloquire con il Ministero dell’Ambiente e portare a casa queso finanziamento per un impianto che può dare anche molti posti di lavoro“.

Marco Cecconi (FdI) ha confermato che il partito meloniano è da sempre contrario alla raccolta porta a porta, come viene fatta a Terni. “Ha costi esorbitanti, con oltre 33mila punti di ritiro – ha spiegato -. È un sistema che va bene per piccoli centri, non per città come Terni. Gli svantaggi sono maggiori delle utilità. Propongo di tenere come modello quello del Consorzio Contarina, nel nordest, che attua un sistema misto con grandi risultati. Cassonetti intelligenti e differenziata. Si può fare e funziona“.

Se il costo della raccolta diminuisce, si possono contenere anche le tariffe. E l’amministrazione comunale ha questo obiettivo. “Siamo aperti a proposte e confronto“, ha chiuso Corridore. Dopo il voto favorevole si va in consiglio per l’approvazione.