La questione rifiuti a Terni è ancora fonte di polemiche, anche a seguito del consiglio comunale aperto ai cittadini che si è tenuto nella giornata di oggi, giovedì 20 giugno. Non solo la presidente del consiglio comunale Sara Francescangeli ha additato una parte delle opposizioni come disertori, accusandoli di non interessarsi ai problemi dei cittadini. Ora a prendere la parola sulla Taric è il Pd che, attraverso una nota, mette nero su bianco le proprie opinioni.
Secondo il Gruppo Pd e la Segreteria Comunale Pd, il sindaco Stefano Bandecchi starebbe tentando di evitare il problema della tariffa corrispettiva sui rifiuti, spostandolo nel tempo attraverso la creazione di un gruppo di lavoro che rinvierà la questione di un anno. Questa strategia, secondo il Partito Democratico, non farebbe che posticipare un intervento necessario e urgente.
Le critiche al sindaco e la necessità di un intervento immediato
“Il Sindaco pro tempore dovrebbe smetterla con uno scaricabarile che lo sta rendendo ridicolo e lo sta sempre più isolando dalla città, dai suoi vecchi sostenitori e dalla cittadinanza“. Con queste parole si apre la nota diffusa dal Pd sugli ultimi sviluppi in fatto di Taric, gestione dei rifiuti e tariffa corrispettiva. Il Partito Democratico di Terni sostiene che il Comune dovrebbe intervenire subito per chiudere il ciclo dei rifiuti, puntando sul riuso e il recupero. “Ampliando la platea delle agevolazioni per le famiglie in difficoltà” – si legge – “ovvero quelle con Isee sotto la soglia di povertà, quelle numerose e quelle con all’interno persone con disabilità“. Sono necessarie soluzioni immediate anche per il terzo settore, come proposto dal Pd stesso oggi in consiglio comunale. Ma occorrono anche “misure sul regolamento comunale, a partire dal numero degli svuotamenti di indifferenziato, fino alle agevolazioni da aumentare per gli utilizzatori delle compostiere“.
Una città, incalza ancora il Pd, polemico, “non si governa standoci mezza giornata alla settimana e per il resto guardandola da Livorno o da Roma, da Caserta, da Reggio Calabria o da Fondi“. L’amministrazione richiede un impegno costante, sette giorni su sette, 24 ore al giorno. L’inadeguata presenza del sindaco ha portato a una risposta debole da parte della cittadinanza e dei rappresentanti associativi: “All’appello hanno risposto nemmeno una decina tra cittadini e rappresentanti associativi“.
Il confronto con il passato e la situazione attuale
La nota del Pd sulla Taric, a firma Filipponi, Proietti e Spinelli, prosegue con un excursus nelle amministrazioni passate della città di Terni. Excursus necessario per fare un confronto quanto mai urgente tra quello che fu e la situazione attuale che necessita di interventi tempestivi e pratici. “Nel 2018, quando la destra riconquistò il governo della città” – si legge – “il costo del servizio di smaltimento dei rifiuti a carico dei cittadini, nel Comune di Terni, era il più basso dell’Umbria“. Un risultato sorprendente se si considera che il Comune aveva deciso di rinunciare a due asset fondamentali come la discarica e l’inceneritore per motivi ambientali. Queste strutture avrebbero potuto rappresentare una fonte di reddito e una soluzione comoda per lo smaltimento dei rifiuti, ma l’amministrazione di centrosinistra preferì optare per soluzioni più sostenibili, dimostrando un forte impegno verso la tutela dell’ambiente.
Durante il quasi ventennio di governo del centrosinistra (1999-2018), Terni era una città pulita e ben curata, grazie alla collaborazione tra le amministrazioni comunali e l’ASM. Con quest’ultima si diede avvio a “un ambizioso programma di raccolta differenziata che ha reso Terni, negli anni, uno dei Comuni più virtuosi dell’Umbria“. Tuttavia, con il passaggio dell’amministrazione alla destra, la situazione ha iniziato a deteriorarsi: “Oggi Terni è una città indubbiamente più sporca e meno curata, per difetti di attenzione e di impegno innegabilmente riconducibili alla totale assenza amministrativa del Comune“. Il Pd critica quindi l’attuale gestione per la mancanza di continuità con le politiche virtuose del passato, da un lato, e per l’incapacità di mantenere gli standard di pulizia e cura della città, dall’altro.
La disorganizzazione e l’assenza di un piano chiaro per la gestione dei rifiuti hanno portato a un aumento della sporcizia e a una percezione di degrado tra i cittadini.
La gestione delle partecipate: un elemento cruciale per l’amministrazione comunale
La Segreteria Comunale del Pd entra quindi nel dettaglio di cosa intende per “cattiva amministrazione” e riporta esempi concreti di come le cose siano cambiate negli anni in fatto di pulizia, rifiuti e gestione della città. Le dinamiche di rapporto tra il Comune e le sue aziende partecipate, che gestiscono settori chiave come energia, ambiente, rifiuti, acque, depurazione, farmacie, trasporti, parcheggi e altri servizi, rappresentano uno degli elementi nevralgici per una buona amministrazione. “C’è chi lo sa fare e ci si impegna, così come c’è chi ne è incapace e se ne infischia“, affermano caustici.
Un esempio significativo di buona gestione del passato è il piano d’ambito territoriale della provincia di Terni, che portò al 75% la raccolta differenziata e fu premiato da Federambiente come miglior piano nazionale del triennio 2012-2014. Un piano che “prevedeva lo sviluppo della tariffa puntuale” e che “avrebbe consentito, se applicata, di abbattere i costi del servizio a carico dei cittadini che avessero adottato comportamenti virtuosi nella differenziazione“. L’attuazione della tariffa puntuale e l’intero piano vennero bloccati, però, dalla successiva amministrazione di centrodestra che ne compromise i benefici previsti.
Ma come si inserisce in questo contesto l’attuale sindaco Stefano Bandecchi? Per il Pd di Terni “Bandecchi tenta di pescare nel torbido, quando dichiara che potrebbe far fallire ASM, cercando di far dimenticare il suo atteggiamento contraddittorio e le tergiversazioni, quando avrebbe dovuto sottoscrivere la lettera dei 61 Sindaci di vario orientamento che chiedevano all’AURI il blocco delle tariffe“. Il Partito Democratico ribadisce, pertanto, il suo costante impegno migliorare ulteriormente il servizio ma soprattutto auspica che lo stesso inizi a fare la maggioranza, ovvero smetterla “di fare demagogia pura“, conclude la nota.