Pierfrancesco Ungari, Presidente del TAR dell’Umbria, ha inaugurato l’anno giudiziario con una cerimonia che è stata anche l’occasione per relazionare i numeri relativi all’andamento dei lavori giudiziari del tribunale. Il quadro restituito vede una macchina lenta, povera di personale, con una serie di ingorghi che tra ricordi e fascicoli pendenti crea dei pericolosi colli di bottiglia che impediscono il corretto svolgimento della giustizia.

TAR Umbria a rilento: i numeri

Nel corso del 2023, il Tribunale amministrativo dell’Umbria ha registrato un significativo aumento sia nel numero dei ricorsi presentati che nei fascicoli pendenti. Nello specifico, il numero di fascicoli pendenti è passato da 1.024 a 1.339. Dei ricorsi presentati, 331 sono stati classificati come amministrativi ordinari, praticamente lo stesso numero del 2022, quando gli atti erano stati 339.

Nel corso dei dodici mesi trascorsi, sono state presentate 686 richieste di ottemperanza, rappresentando il 70% del totale. L’ottemperanza si riferisce all’applicazione della sentenza attraverso la nomina di un commissario ad acta, in conformità con la legge Pinto sulla equa riparazione per la durata eccessiva del processo. Per fare un confronto: nel 2022 erano stati presentati 425 ricorsi, mentre nel 2021 erano stati 251. Un trend in evidente e preoccupante aumento.

Nel corso del 2023, infine, il Tribunale ha emesso 791 decisioni in diverse materie, tra cui appalti pubblici, diritto urbanistico ed edilizio, disabili, scuola e sanità. Alcuni giudizi di ottemperanza hanno riguardato il risarcimento ai pazienti infettati durante le trasfusioni di sangue risalenti agli anni ’90.

Le cause

Ci sono una serie di concause ma, tra tutte, ha specifica Ungari, spicca l’atavico problema della carenza di personale. Per migliorare la situazione – ha specificato il Presidente – il TAR dell’Umbria avrebbe bisogno di un magistrato di ruolo.

Non solo: c’è anche l’esigenza di una normalizzazione della posizione del segretario generale. Un ruolo cruciale ai fini del corretto funzionamento di un Tribunale. Eppure, un ruolo su cui il TAR dell’Umbria non può contare esclusivamente. La figura, infatti, è condivisa con un altro TAR. Quello del Lazio. E così, in Umbria, si è visto cambiare il segretario ben tre volte nel solo 2023. Un turnover spinto che non riesce a garantire la continuità lavorativa e che innesca, dunque, i colli di bottiglia ed i rallentamenti di cui sopra.

Le soluzioni

Non è facile trovare delle soluzioni che possano cambiare la situazione in poco tempo. Ma da qualche parte si deve pur iniziare. Sicuramente, come ha fatto capire il Presidente Ungari, c’è l’esigenza di stabilizzare una figura fissa nel ruolo di segreteria generale. E poi ci sono le altre soluzioni, quelle più innovative ed in linea con i tempi che corrono.

Tra le soluzioni per snellire i ritardi, infatti, si paventa anche un utilizzo più massiccio e più mirato dell’intelligenza artificiale per alcuni atti che sono sati definiti “fotocopia”. Trattasi di quei casi che hanno un precedente giudiziario speculare e su cui, quindi, si può demandare – almeno in parte – all’utilizzo dell’IA.

In ultimo, e tornando a problemi più strutturali, nella sua relazione del presidente Ungari è stato affrontato anche il tema della sede del TAR dell’Umbria. Attualmente si trova in via Baglioni, ma il contratto è scaduto da tempo. Un altro problema da risolvere per una sede che, tra le altre cose, avrebbe bisogno di una serie di interventi di ammodernamento e manutenzione.