05 Dec, 2025 - 12:00

Talento in Fiera a Terni: istituzioni, imprese e scuole in dialogo per il futuro dei giovani. Domani la chiusura col concorso "Condividi il tuo sogno"

Talento in Fiera a Terni: istituzioni, imprese e scuole in dialogo per il futuro dei giovani. Domani la chiusura col concorso "Condividi il tuo sogno"

Centinaia di volti giovani, un’attenzione rara da parte delle istituzioni, il mondo della scuola e delle imprese seduti alla stessa tavola. Non è un’utopia, ma la scena che ha animato il Salone del Palasì di Terni per il via della prima edizione di "Talento in Fiera". La rassegna, ideata e organizzata da Eurointerim, si propone come una piazza concreta per cucire un filo nuovo tra formazione, occupazione e talento giovanile, in un territorio che guarda alla ripresa. Una due-giorni, inaugurata venerdì 5 dicembre, che ha messo al centro le voci degli studenti, le loro paure e aspirazioni, di fronte a una platea composta dal prefetto Antonietta Orlando, dall’assessore regionale allo Sviluppo economico e alle politiche del lavoro Francesco De Rebotti, dagli assessori comunali Sergio Cardinali e Michela Bordoni, dai dirigenti scolastici della provincia e dal presidente di Eurointerim, Luigi Sposato. Un segnale di presenza giunto anche dal Governo, con un messaggio del sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon.

Cuore pulsante dell’evento, il concorso "Condividi il tuo sogno", ideato dalla branch manager di Eurointerim Nadia Pellegrini, che premierà nella giornata di sabato 6 dicembre sei progetti finalisti ispirati a etica, cultura e inclusione sociale. La stessa Pellegrini presenterà ufficialmente il "Patto per il talento", una carta di intenti per dare seguito operativo alle riflessioni nate in fiera.

Non un convegno istituzionale ma un'occasione di confronto tra giovani e mondo del lavoro e delle professioni

L’aria che si respirava nell’ampio salone non era quella, a volte sterile, dei convegni istituzionali. C’era la carica di centinaia di ragazzi che per una giornata hanno smesso di essere semplici numeri nelle statistiche sulla disoccupazione o sui Neet, per diventare interlocutori diretti. Nadia Pellegrini, artefice dell’intero progetto, ha aperto i lavori dopo mesi di preparazione serrata. “Questo evento è il frutto di un confronto con imprenditori, giovani, mondo ecclesiastico, accademico e associazioni”, ha spiegato, sottolineando come il mondo del lavoro debba essere visto come “una grandissima famiglia dove tutti, indipendentemente dal ruolo, hanno qualcosa da dire”.

L’obiettivo dichiarato è ambizioso: trasformare la kermesse in un “laboratorio di futuro”, una piazza pubblica senza distanze, per “ricucire fili sfilacciati negli anni e ridare fiducia ai ragazzi”. I temi in agenda lo confermano: dal binomio formazione-lavoro all’impatto dell’intelligenza artificiale, dai rischi psicosociali fino alla valorizzazione del talento come bene comune.

Il coro delle istituzioni: un patto concreto per le nuove generazioni

La risposta delle istituzioni è stata ampia e carica di un’insolita concretezza. Il prefetto Antonietta Orlando ha impostato subito un tono di prossimità: “Le istituzioni devono mostrare vicinanza ai giovani, siglando un patto con scuole, università e imprese per affrontare sfide epocali come l’intelligenza artificiale”. La sua presenza, insieme a quella del questore Abenante e del comandante provinciale dei Carabinieri De Rosa, è stata letta come “un segnale di supporto concreto”, oltre che simbolico.

Allo stesso modo, Francesco De Rebotti, assessore regionale, e Sergio Cardinali, assessore comunale allo sviluppo economico, hanno ribadito la necessità di politiche attive che partano dall’ascolto. Michela Bordoni, assessora alla cultura, ha legato il discorso alla valorizzazione del capitale umano come motore di crescita civile. Una sinergia, quella tra diversi livelli di governo, che ha trovato un ulteriore tassello nella partecipazione massiccia dei dirigenti scolastici del territorio, anello fondamentale per tradurre in progetti didattici le esigenze emerse dal mondo produttivo.

Il dibattito con i ragazzi ha toccato nervi scoperti: la ricerca della prima occupazione, il senso di inadeguatezza di fronte a cambiamenti tecnologici rapidissimi, il desiderio di un lavoro che abbia anche un’anima etica. “Se anche un solo ragazzo torna a credere nel futuro, questo progetto vince”, ha affermato con enfasi Nadia Pellegrini, rivolgendosi alla platea e alla stampa. Una filosofia che sembra aver permeato ogni intervento, evitando facili ottimismi e puntando invece su un realismo speranzoso.

"Condividi il tuo sogno": le idee dei ragazzi diventano progetti

Se la prima giornata è stata dedicata all’analisi e al confronto, la giornata di domani, sabato 6 dicembre avrà il suo clou nella premiazione del concorso “Condividi il tuo sogno”. Sei i progetti finalisti, selezionati per la loro capacità di tradurre in visioni operative i concetti di etica, cultura e comunità educante

“Invito la stampa, le famiglie e tutta la cittadinanza a seguire i loro interventi”, ha esortato Pellegrini, indicando nel concorso il vero termometro delle aspettative giovanili. I lavori in gara non sono mere esercitazioni scolastiche, ma proposte concrete per il territorio, segno di una generazione spesso dipinta come smarrita, ma in realtà ricca di idee e di voglia di partecipazione.

Proprio da questo humus nasce il “Patto per il talento”, che sarà presentato in chiusura della manifestazione. Si tratta di un protocollo di intenti che Eurointerim, insieme alle istituzioni firmatarie, si impegna a portare avanti, con l’obiettivo di monitorare e sostenere il passaggio dei giovani dal mondo dell’istruzione a quello del lavoro, in una logica di sistema. Un tentativo di dare gambe lunghe a un evento che non vuole essere un fuoco di paglia. Mentre i laborieri smontavano le attrezzature alla fine della prima giornata, l’impressione era che a Terni, per due giorni, si fosse aperto un varco. Un dialogo che ora chiede di essere coltivato, perché il talento, come ricordano tutti qui, non è solo da scoprire. È soprattutto da accompagnare.

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Federico Zacaglioni
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