Preoccupano e non poco i tagli alle Province previsti nella Legge di Bilancio e nel decreto Milleproroghe. L'UPI, l'Unione Province Italiane denuncia ma all'orizzonte si profilano nubi scure e un ribasso del 70% dei fondi. Una scure che metterebbe a rischio gli interventi, in buona parte già programmati, sulle strade di competenza provinciale.
Strade ammalorate, buche e asfalto rotto, ma anche rotonde e svincoli che da anni attendono. Se il Governo non rivedrà le cifre, con ogni probabilità resteranno un miraggio. La riduzione sarà del 50% su tutti i fondi fino al 2029 e a quasi la stessa percentuale per le risorse che erano state assegnate alle Province dal 2030 al 2036. All'appello, denuncia l'UPI mancherebbero 385 milioni di euro che erano stati stanziati per il 2025 e il 2026.
"Sulle strade provinciali - ha dichiarato il presidente di UPI Pasquale Gandolfi all'ultima assemblea nazionale dei presidenti provinciali - si è abbattuto un taglio di 1,7 miliardi. Risorse già assegnate a Province e Città metropolitane e destinate agli investimenti per la messa in sicurezza e l'efficientamento di 120mila chilometri di vie che collegano il Paese. Molto grave poi è che si siano tagliate risorse che riguardano investimenti degli anni 2025 e 2026, una riduzione del 70% dei fondi che di fatto sta bloccando cantieri già previsti e concordati con lo stesso ministero, con ripercussioni sulla viabilità e quindi sulla sicurezza dei nostri cittadini".
L'UPI ha sollecitato il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, perché si apra quanto prima un tavolo di crisi al Ministero e si proceda a reperire i fondi.
Nella sola Provincia di Perugia i tagli tra 2025 e 2028 ammonterebbero al 48%. Dai 21 milioni e 331mila euro previsti ne verrebbero decurtati 10 milioni 239mila.
"Provvedimenti drastici" li ha definiti il presidente Massimiliano Presciutti ribadendo come da tutti i presidenti di Provincia sono reputati inaccettabili. "È stato chiesto un incontro urgente con il Ministero e la Presidenza del Consiglio dei ministri. Così si azzera la capacità degli enti di rispondere alle necessità sempre più stringenti dei territori e dei cittadini. Anche come Upi Umbria crediamo di dover aprire un confronto a livello nazionale per rivedere almeno in maniera considerevole questi provvedimenti, per non mettere a rischio servizi essenziali. Non vorrei che si sia tornati alla stagione dei tagli lineari che come Ente ci ha visti tristemente protagonisti" ha concluso.
La preoccupazione c'è anche nella Provincia di Terni dove è appena stato approvato un pacchetto da 700mila euro per la sicurezza stradale con quattro diversi interventi sul territorio. Lavori già previsti dalla precedente amministrazione che oggi con l’attuale vengono portati ad esecuzione con la progettazione definitiva e l’avvio dei lavori, ha puntualizzato il vicepresidente provinciale Francesco Maria Ferranti.
Con i nuovi provvedimenti del Governo il clima però non è dei migliori. "È necessario e auspicabile – ha sottolineato Ferranti - che tali tagli vengano rivisti e alleggeriti per consentire alle Province di garantire a pieno l’erogazione dei servizi al cittadino e in generale al territorio".
La massiccia decurtazione dei fondi destinati alle opere pubbliche viarie nelle Province sembra, così almeno sostengono in molti, sia stata messa sul piatto per destinare maggiori risorse alla costruzione del ponte sullo stretto di Messina. Del resto il via libera definitivo al progetto da parte del Ministero dell'Ambiente è arrivato proprio in queste ore.
Un provvedimento accolto con grande entusiasmo dal vicepremier Salvini che è il principale sostenitore dell'opera. "Una notizia di straordinaria importanza" l'ha definita, "un altro fondamentale passo avanti". Che si sia compiuto calpestando le strade delle Province?