“Il 93% delle produzioni tipiche nazionali che si consumano nasce nei comuni italiani con meno di 5.000 abitanti”: è quanto si legge in un’analisi di Fondazione Symbola e Coldiretti su “Piccoli comuni e tipicità” che riporta anche dati sull’Umbria.
Dallo studio emerge, in modo particolare, che questo ricco e vario “patrimonio di gusto e biodiversità” fa da traino anche al turismo del Belpaese. Secondo Ixé, infatti, ben due italiani su tre, ovvero il 65% della popolazione nazionale, tra coloro che andranno in vacanza, sceglieranno di visitare un borgo nell’estate 2024.
Lo studio Coldiretti/Symbola
Il nuovo rapporto di Fondazione Symbola e Coldiretti intitolato “Piccoli Comuni e Tipicità” restituisce il quadro aggiornato di “questa dimensione produttiva estesa e radicata che contribuisce al presidio di territori e paesaggi e a mantenere la ricchezza della nostra biodiversità“.
“Proprio le produzioni DOP e IGP – spiega la fondazione – sono state in questo lavoro oggetto di una ricostruzione territoriale lunga, complessa e minuziosa, effettuata a partire dai testi dei disciplinari pubblicati nelle Gazzette Ufficiali UE”.
Quello delle tipicità locali è, infatti, per la Fondazione Symbola “un patrimonio oggi minacciato dagli effetti del riscaldamento globale che fa sentire i suoi effetti prima e più intensamente su questi territori, aumentandone la fragilità idrogeologica e il rischio di perdita di biodiversità, anche a causa della riduzione delle superfici agricole conseguente allo spopolamento che interessa queste aree”.
“Per questo – ribadisce la fondazione – è ancora più urgente dare piena applicazione alla legge sulla valorizzazione dei piccoli comuni, la legge Realacci”. Ciò al fine di “vincere le sfide climatica e demografica e guardare a queste realtà come a una scommessa di uno sviluppo e di un’economia più a misura d’uomo”.
Le tipicità agroalimentari nei borghi umbri
Secondo lo studio Symbola-Coldiretti, nei territori dei 5.538 piccoli comuni con al massimo 5.000 abitanti, nei quali vivono quasi 10 milioni di italiani, si produce ben il 93% dei prodotti di origine protetta DOP e IGP e il 79% dei vini italiani più pregiati.
In Umbria – ricorda, a questo proposito, Coldiretti Umbria in una sua nota – i comuni sotto i 5.000 abitanti sono 63 (il 69% sui 92 Comuni totali), con una popolazione pari a 133.534 (il 16% rispetto ad una popolazione totale di 854.378 abitanti).
Tra i prodotti agroalimentari umbri che si realizzano esclusivamente nei piccoli comuni spiccano il Farro di Monteleone di Spoleto, la Lenticchia di Castelluccio di Norcia e il Prosciutto di Norcia.
Coldiretti Umbria sui dati di Symbola
“I piccoli borghi – afferma Albano Agabiti, il presidente di Coldiretti Umbria – hanno un significativo valore economico, storico, culturale e ambientale in un paesaggio fortemente caratterizzato dalle produzioni agricole come il nostro”. “Rappresentano – sostiene il presidente – anche un motore turistico che va ulteriormente valorizzato, per offrire una risorsa strategica per il rilancio del Paese“.
“Per salvaguardare questa ricchezza – prosegue Agabiti – è necessario creare le condizioni affinché la popolazione residente e le attività economiche possano rimanere. È fondamentale – dice – contrastare lo spopolamento, che aggrava anche la situazione di isolamento delle aziende agricole e aumenta la tendenza allo smantellamento dei servizi, dei presidi e delle forze di sicurezza presenti sul territorio”.
“I piccoli borghi e le piccole realtà rurali – interviene, poi, Mario Rossi, direttore regionale di Coldiretti Umbria- sono risorse fondamentali, i cui prodotti d’eccellenza vanno tutelati in quanto simbolo delle tradizioni del territorio umbro“.
“La distintività, la qualità e l’unicità delle nostre produzioni – aggiunge Rossi – incide sulla crescita del sistema economico locale in termini di reddito e di occupazione, innescando un circuito virtuoso anche per gli altri comparti”.
“Proprio in estate – fa notare, infine, il direttore Rossi – i nostri piccoli borghi e le aree rurali rappresentano una meta privilegiata per tanti turisti italiani e stranieri alla ricerca del relax a contatto con la natura e della buona tavola ma anche alla scoperta dei patrimoni storici più nascosti”.