In Umbria nei prossimi due anni chi vorrà rottamare la vecchia caldaia e prenderne una nuova potrà contare sul superbonus regionale. Sul piatto ci sono infatti 1,8 milioni di euro per il biennio 2026-2027. "La Regione Umbria interviene con decisione per incentivare la sostituzione degli impianti di riscaldamento a biomassa più inquinanti" ha spiegato l'assessore regionale all'Ambiete, Thomas De Luca e lo farà con interventi mirati sul territorio.
Priorità, specifica la Regione, verrà infatti data a coloro che vivono nelle aree più inquinate dell'Umbria perché "le risorse saranno concentrate dove serve di più. Il nuovo finanziamento 2026-2027 sarà focalizzato sui territori considerati critici per le emissioni da biomasse -. Questo per "intervenire dove è più urgente per evitare procedure d'infrazione europee".
L'ufficialità del nuovo super bonus caldaie è arrivata da poco e in vista ci sono importanti novità sul fronte ambientale e della salute pubblica. Le emissioni delle caldaie, soprattutto di quelle più datate, contribuiscono infatti in maniera significativa all'inquinamento atmosferico. Sostituire la vecchia caldaia con una di ultima generazione permette di ridurre l'impatto ambientale e la presenza di polveri sottili nell'aria oltre al risparmio sui costi mensili del gas (si stima un abbattimento del 20/25% passando a una caldaia a condensazione).
Tra le note positive c'è che l'introduzione del nuovo superbonus caldaie al momento ha già permesso di accogliere 24 'vecchie' domande (per un totale di circa 84mila euro) che erano rimaste senza finanziamento. Nel 2025 erano state ritenute ammissibili 2.152 richieste di cui, appunto 24 ancora in sospeso perché i fondi erano finiti nel giro di poco.
"Il precedente bando regionale - spiega la nota della Regione - aveva visto l'interruzione dell'acquisizione delle domande il 19 novembre 2024 a causa del rapido esaurimento della dotazione finanziaria in quanto la precedente giunta regionale, in accordo con il Ministero, decise di utilizzare i 5,5 milioni relativi all'Accordo su tutto il territorio regionale e non soltanto sui territori critici per emissioni da biomasse su cui è comprovato il rischio di tornare in procedura d'infrazione".
Come ha dichiarato De Luca per le domande presentate nel 2024, "solo il 5% degli incentivi è stato destinato nei Comuni di Terni e Narni, lasciando l'area regionale di crisi ambientale complessa in una situazione peggiore di quella precedente". Un gap notevole se si considera l'alta concentrazione di industrie inquinanti fra i due territori.
La mancata sostituzione delle caldaie in questi Comuni potrebbe portare, avvisa l'assessore regionale, a sforare nuovamente i limiti consentiti dall'UE per quanto riguarda le emissioni di polveri sottili.
De Luca non ha risparmiato critiche verso la Giunta Tesei che, sostiene, ha distribuito i fondi del precedente bonus senza tenere conto delle specificità dei territori. "Veniamo da una gestione irresponsabile - ha detto in proposito - dove la precedente giunta regionale, con una scelta miope e dannosa, ha disperso i 5,5 milioni di euro destinati alle aree inquinate anche alle aree di montagna, ignorando colpevolmente i comuni più critici che rischiano di portare l'Umbria nuovamente in procedura d'infrazione europea per le polveri sottili".
Per garantire la copertura del superbonus, la Regione ha scelto di mettere mano a fondi propri. La misura rientra infatti nel disegno di legge di assestamento del bilancio di previsione regionale 2025-2027 approvato dalla Giunta su proposta del vicepresidente con delega al Bilancio, Tommaso Bori.
"Per ben due volte - ha concluso De Luca - abbiamo formalmente richiesto al Ministero una revisione dell'Accordo di programma, chiedendo nuovi fondi e la possibilità di rimodulare le spese per intervenire dove è più urgente. Ad oggi, non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Di fronte a questo silenzio e a questa evidente mancanza di collaborazione, la Regione Umbria ha deciso di agire autonomamente mettendo in campo le proprie risorse per proteggere la salute dei cittadini e l'ambiente".