22 Jun, 2025 - 15:23

Super Bowl Italiano in Ohio: tre ex Grifoni Perugia protagonisti

Super Bowl Italiano in Ohio: tre ex Grifoni Perugia protagonisti

Il Football Americano in Italia non è più solo un fenomeno di nicchia. È una realtà in forte crescita, radicata, organizzata, con una sua storia e un presente sempre più competitivo. Grazie al lavoro instancabile della FIDAF (Federazione Italiana di American Football) e al continuo impegno di club e atleti, oggi si può parlare di un movimento maturo, che guarda con ambizione al futuro. E lo fa con eventi che escono dai confini nazionali, come la XLIV edizione dell’Italian Bowl, la finale del campionato italiano, che quest’anno si giocherà il 28 giugno a Toledo, Ohio, nello storico Glass Bowl Stadium. Un palcoscenico internazionale per due squadre italiane di altissimo livello: Guelfi Firenze e Dolphins Ancona. Una sfida affascinante che premia due percorsi straordinari, costruiti con pazienza, talento e spirito di squadra.

Un pezzo d’Umbria in Ohio: i Grifoni Perugia protagonisti

A dare ulteriore lustro alla sfida, la presenza di tre ex Grifoni Perugia, storica squadra umbra di football americano.  Con i Guelfi saranno in campo Stefano Bartoccioni e Jiim Nimskiov, colonne portanti della difesa e dell’attacco fiorentino. Dall’altra parte, nei Dolphins Ancona, c’è Diego Rossini, altro ex Grifone, pronto a dare battaglia. Un quarto ex Perugia, Federico Buccioli, non sarà in campo, ma rimane figura centrale nel gruppo Dolphins e simbolo dell’intero movimento italiano.

Rossini, come riportato dall'Ansa, ha raccontato le emozioni del momento:Sarà un’esperienza importante, ci sentiremo come veri giocatori di football americano. Alloggeremo in un college e giocheremo in uno stadio enorme. Abbiamo fatto un girone importante, perdendo una sola partita, adesso ci manca la ciliegina. La finale coi Guelfi è equilibrata, non c’è un favorito”.

Guelfi e Dolphins, due percorsi da applausi

I Guelfi Firenze arrivano alla finale da imbattuti nel Girone B. Un autentico rullo compressore capace di unire uno dei migliori attacchi del campionato a una difesa granitica. La squadra toscana ha mostrato un’organizzazione eccellente in ogni reparto, consolidando la leadership già costruita nella scorsa stagione. Per molti sono i favoriti, ma in una finale del genere, nulla è scontato.

I Dolphins Ancona, dal canto loro, hanno firmato una stagione straordinaria, vincendo nove gare consecutive nella regular season e mostrando una compattezza difensiva che ha fatto la differenza anche in semifinale. Il loro attacco via terra è stato devastante, capace di aprire varchi e dominare le trincee. Due filosofie di gioco diverse, ma ugualmente efficaci. A rendere ancor più speciale l’appuntamento in Ohio, la cornice americana, patria del football, dove l’evento sarà vissuto con passione e spettacolarità. Un premio anche per tutto il movimento italiano che da anni punta alla crescita strutturale, giovanile e tecnica del gioco.

La storia dell’Italian Bowl

L’Italian Bowl è l’appuntamento clou del football italiano. Nato nei primi anni ’80, ha cambiato nome nel tempo - da Superbowl Italiano a Italian Bowl dal 2015 - ma ha mantenuto intatto il suo prestigio. Si disputa tradizionalmente su campo neutro, solitamente a fine giugno, ed è la vetrina per il meglio che il football tricolore possa offrire.

Nel 1980 il primo campionato nazionale non prevedeva una finale, ma già l’anno dopo fu istituito un incontro decisivo per il titolo. Da allora, l’albo d’oro si è arricchito di grandi protagonisti: Rhinos Milano, Frogs Legnano, Warriors Bologna, Lions Bergamo, Panthers Parma e, negli ultimi anni, proprio Guelfi e Dolphins.

Il 2008 fu l’anno della scissione federale, con due campionati paralleli, poi riunificati sotto la FIDAF. Il titolo, dal 2015, ha assunto la denominazione attuale e oggi gode del pieno riconoscimento del CONI. L’albo d’oro vede una netta supremazia dei Lions Bergamo, seguiti da Parma e Milano.

Un movimento in crescita

Negli ultimi dieci anni il football italiano ha compiuto passi importanti. Merito delle società che investono sui settori giovanili, dell’apertura verso coach e giocatori americani che portano esperienza, e di eventi come l’Italian Bowl che sanno promuovere lo sport oltre i confini nazionali.

Quest’anno, con la scelta di Toledo come sede della finale, si alza ulteriormente l’asticella. Giocare in America non è solo un premio per i due club finalisti, ma un segnale per tutto il movimento: il football italiano vuole crescere, vuole farsi notare, vuole entrare definitivamente nel panorama europeo e mondiale.

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Lorenzo Farneti
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