Nomina di prestigio per il neo presidente della Fondazione CARIT, l'avvocato ternano Emiliano Strinati, che è stato chiamato a fare parte del consiglio di amministrazione dell’ACRI, l'associazione nazionale delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio. La nomina è stata ufficializzata nei giorni scorsi a Roma, in occasione dell'insediamento del nuovo CDA. La Fondazione CARIT esprime anche un consigliere di amministrazione in Banco Desio, l'avvocato Folco Trabalza, e il presidente del collegio sindacale dello stesso istituto di credito, il commercialista Emiliano Barcaroli.
Si tratta, dunque, di un riconoscimento di rilievo per l'istituzione bancaria anche nell'ambito delle collaborazioni instaurate a livello nazionale. Ad esempio, l'organismo di Palazzo Montani Leoni avrà l'opportunità di partecipare a rilevanti tavoli nazionali in materia di disciplina delle attività delle fondazioni. Nello scorso mese di aprile, ad esempio, è partito il tavolo di confronto per l’aggiornamento del Protocollo Acri-Ministero delle Finanze, che recepirà le novità introdotte negli statuti delle fondazioni in tema di diversificazione degli investimenti, disciplina della governance e di trasparenza dell’attività.
Intanto, nei giorni scorsi, anche il Comitato di indirizzo ha approvato il bilancio consuntivo al 31 dicembre 2024, dopo il parere favorevole espresso dall’Assemblea dei Soci lo scorso 28 aprile scorso. E non mancano alcune novità interessanti per la città.
Tra gli interventi inseriti nel bilancio dell'ultimo esercizio, balza agli occhi il contributo di 2,3 milioni di euro che la Fondazione CARIT ha deliberato nell’ambito del “Fondo Grandi opere” in favore del Comune di Terni. Si tratta di un sostegno economico molto rilevante per i lavori di restauro, manutenzione e riqualificazione del teatro comunale Giuseppe Verdi, che si accompagna a rilevanti novità nelle relazioni tra i due enti.
La Fondazione, infatti, ha di recente sottoscritto una convenzione proprio con il Comune di Terni per disciplinare al meglio l'utilizzo e l'impiego del finanziamento e tutti gli adempimenti necessari per la realizzazione dell’opera completa entro il 30 giugno 2026. Una modalità operativa che consentirà di evitare problematiche che, negli anni passati hanno riguardato la gestione di lavori rilevanti per altre opere (su tutte il restauro della fontana di piazza Tacito e la realizzazione del PalaTerni, dove non sono mancate polemiche o incomprensioni con le varie amministrazioni che si sono succedute a Palazzo Spada).
Inoltre sono appena terminati i lavori di restauro e risanamento conservativo delle superfici e dei paramenti murari dell’Anfiteatro romano di Terni, in cui la Fondazione ha investito, in qualità di unico mecenate, un milione di euro nell’ambito dell’Art Bonus. Il prossimo 15 maggio è prevista una cerimonia di inaugurazione e, proprio nei giorni scorsi, il responsabile del procedimento del Comune, l'ingegner Federico Nannurelli, ha pubblicato in anteprima alcune foto della fase conclusiva dei lavori di rifunzionalizzazione dell'ambulacro dell'Anfiteatro Romano di Terni.
Nel 2024 l’indice di redditività del patrimonio investito della Fondazione è salito dell’1,45%, passando dal 5,48% del 2023 al 6,93% del 2024. Il miglioramento del rendimento della gestione finanziaria ha permesso di consolidare il patrimonio netto che è salito a 237,5 milioni di euro. Secondo il rapporto annuale dell’ACRI, la Fondazione ha mantenuto il 31esimo posto tra le Fondazioni italiane, nonché la 14esima posizione tra le Fondazioni medio/grandi.
Nel corso del 2024 la Fondazione ha deliberato a beneficio del territorio oltre 10 milioni di euro, accogliendo 137 richieste provenienti da bandi generali e tematici a sostegno di iniziative nei propri settori di intervento, 37 iniziative proprie e 54 richieste libere, operando come promotore di reti e collaborazioni, favorendo momenti di dialogo e di confronto con tutti gli stakeholders del territorio.
I bandi, che riguardano il 30% del deliberato, pubblicati nell’esercizio sono stati 7 per circa 3 milioni di euro.