05 Jul, 2025 - 12:14

“Strategia Aree Interne: il Sindaco Fiorucci lancia da Sigillo il nuovo modello di sviluppo per l’Umbria”

“Strategia Aree Interne: il Sindaco Fiorucci lancia da Sigillo il nuovo modello di sviluppo per l’Umbria”

“Le nostre radici non sono catene: sono trampolini.” Con queste parole, il Sindaco di Sigillo ha concluso ieri il suo intervento all’evento finale della Strategia Nazionale Aree Interne 2014–2020 per l’Area Interna Nord-Est Umbria, tenutosi il 4 luglio 2025 a Villa Anita. Un appuntamento atteso e partecipato, che ha raccolto i sindaci dei dieci Comuni coinvolti nel progetto e numerosi rappresentanti delle istituzioni regionali.

L’incontro, intitolato “Terra degli Antichi Umbri”, non è stato solo un momento di rendicontazione, ma anche – e soprattutto – un’occasione per rilanciare la sfida dello sviluppo dei territori periferici, partendo dall’esperienza concreta di una strategia pluriennale condivisa.

Dieci Comuni, una visione comune

I Comuni coinvolti – Gubbio, Gualdo Tadino, Sigillo, Fossato di Vico, Costacciaro, Scheggia e Pascelupo, Nocera Umbra, Valfabbrica, Pietralunga e Montone – hanno operato fianco a fianco per promuovere coesione sociale, innovazione, mobilità sostenibile e identità territoriale. Un lavoro lungo, complesso e appassionato che ha trovato la sua sintesi nella mattinata di ieri.

Il Sindaco Fiorucci, nel dare il benvenuto ai colleghi, ha citato con riconoscenza tutti i protagonisti del percorso, dai primi promotori ai tecnici, fino agli uffici comunali e ai collaboratori:

“Un grazie sentito ai colleghi Sindaci, alla Regione Umbria, all’architetto Andrea Pochini, ad Alessandro Broccatelli, all’avvocatessa Giulia Tomassini e a tutto il team dell’ufficio Aree Interne del Comune di Gubbio, che ha sostenuto ogni progetto e ogni sfida.”

Quattro risultati concreti: identità, mobilità, inclusione e sinergia

Durante il suo intervento, il primo cittadino ha voluto sottolineare i quattro interventi simbolo della programmazione:

  1. Il Museo degli Antichi Umbri:
    “Un’opera culturale identitaria che coniuga memoria, didattica e turismo”.

  2. Il Polo Intermodale e il Parcheggio dell’ex Seminario di Gubbio:
    Un’infrastruttura da 100 posti auto e 11 stalli autobus, porta d’ingresso per l’intera area, esempio di mobilità sostenibile concreta.

  3. Il Taxi Sociale:
    “Un servizio prezioso per anziani, fragili, persone senza mezzi. Un segno concreto di prossimità.”

  4. La Gestione Associata dei Servizi:
    Un modello di sinergia tra enti locali che ha permesso risparmi, efficienza e maggiore capacità di risposta alle esigenze del territorio.

“Un investimento complessivo di oltre 1,1 milioni di euro, realizzato con coraggio e visione.”

Dal bilancio al rilancio: “non accettiamo la narrativa del declino”

Ma la parte più accorata e significativa dell’intervento è arrivata nel momento in cui Fiorucci ha sollevato il velo sulla prospettiva futura.

“Se ci limitassimo all’elenco delle opere, cadremmo nella trappola della rassegnazione. Noi non ci stiamo.”

Fiorucci ha denunciato con chiarezza il rischio che il nuovo Piano Strategico Nazionale si trasformi in un accompagnamento morbido allo spopolamento, anziché in un vero rilancio:

Non ci accontentiamo di gestire il declino. Vogliamo invertire la rotta. E per farlo, serve politica vera. Non burocrazia. Non storytelling da social media. Non festival per nostalgici.”

Le richieste sono semplici ma decisive:

  • Scuole aperte anche con 5 bambini.

  • Sanità territoriale, non centralizzata.

  • Mobilità che colleghi socialmente.

  • Lavoro e imprese al centro delle politiche.

“Serve giustizia territoriale.”

Una nuova sfida: la programmazione 2021–2027

Con l’arrivo dei fondi europei FESR e FSE+ – oltre 9 milioni di euro – la partita si riapre, con quattro grandi assi d’intervento:

  1. Turismo e cultura integrati – con un progetto gestito dalla Regione da 428 mila euro.

  2. Riqualificazione urbana – completamento dei poli intermodali e spazi pubblici.

  3. Inclusione sociale e formazione2,3 milioni per giovani, scuole, RSA e lavoro.

  4. Sviluppo sostenibile – con attenzione a sentieristica, comunità energetiche e polo ospedaliero di Branca.

“Ogni euro investito avrà una bussola: la dignità del territorio.

Dopo i lavori istituzionali, l’iniziativa si è conclusa con un momento conviviale in Piazza Martiri, davanti al Municipio. Un’occasione per incontrarsi, stringere mani, ascoltare le persone, e – come ha detto il Sindaco “restare, ma non per restare fermi.”

Il messaggio finale: restare per costruire

Il discorso di Fiorucci si è chiuso con parole che sono risuonate come un manifesto politico e civile: “A chi nei ministeri ritiene che le Aree Interne siano territori da accompagnare alla decrescita, rispondiamo con lucidità e radicamento. Noi restiamo. Ma non per restare fermi. Restiamo per costruire. Per custodire. Per trasformare. Perché le radici non sono catene: sono trampolini.”

Un modello replicabile: la lezione di Sigillo

L’esperienza dell’Area Interna Nord-Est Umbria, con al centro piccoli Comuni capaci di lavorare in rete, rappresenta oggi un modello replicabile su scala nazionale. Con risultati concreti, una visione coerente e la capacità di resistere alle sirene dell’abbandono, questi territori dimostrano che il rilancio delle Aree Interne è possibile.

L’intervento del Sindaco Fiorucci non è stato solo una rendicontazione, ma un atto politico coraggioso: un invito a restare, sì, ma per restituire dignità, futuro e speranza a chi ha scelto di vivere e lavorare nelle terre degli Antichi Umbri.

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Mario Farneti
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