“L’impegno per la lotta alla criminalità organizzata è una priorità per la sicurezza del nostro Paese”: è quanto afferma la neo presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Eleonora Pace. Oggi, 19 luglio, infatti, l’Italia intera ricorda le vittime di mafia della strage di via D’Amelio a Palermo.

Proprio nella giornata di ieri, giovedì 18 luglio, la capogruppo di Fratelli d’Italia il Consiglio regionale dell’Umbria ha eletto Pace alla presidenza. Pace ha raggiunto la maggioranza assoluta già al primo scrutinio ottenendo esattamente 13 voti. Il segretario regionale del Partito democratico, Tommaso Bori, ha ricevuto invece un solo voto, mentre cinque schede sono state lasciate bianche. 

Così, Pace ha occupato la poltrona vacante da qualche giorno di Marco Squarta. Membro dello stesso partito, Fratelli d’Italia, l’ex presidente è neo eletto al Parlamento europeo dallo scorso giugno nel gruppo dei Conservatori e Riformisti europei.

Lotta alla mafia, Pace: “Alta l’attenzione della Regione”

Palazzo Cesaroni oggi ricorda il 32esimo anniversario della strage di via D’Amelio a Palermo nella quale persero la vita il giudice Paolo Borsellino e cinque dei sei membri della sua scorta: Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli.

Come ogni anno – dichiara Eleonora Pace in una nota della Regione Umbria – il 19 luglio è un silenzioso momento di riflessione su quel tragico evento che è entrato nelle nostre coscienze come un punto drammaticamente oscuro della nostra storia”.

“Gli attentati di Capaci e via D’Amelio sono pagine buie della storia d’Italia – commenta la nuova presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria – l’impegno degli uomini dello Stato e la memoria del loro sacrificio deve continuare ad essere per tutti uno stimolo per il presente e per il futuro”.

“La lotta alla mafia viene portata avanti con serietà e determinazione a ogni livello – prosegue la presidente Pace – proprio per questa ragione è importante che ognuno di noi, nel nostro piccolo, continui ad offrire il proprio contributo per mantenere alta l’attenzione su un fenomeno così rilevante per la vita democratica delle nostre Istituzioni”.

Eleonora Pace coglie l’occasione, inoltre, per sottolineare il ruolo significativo della Commissione antimafia istituita presso il Consiglio regionale dell’Umbria. “Con coraggio e determinazione – dice – a nostra Commissione antimafia porta avanti proposte di legge sulla legalità, verifica il rispetto delle norme ed è in prima linea nel contrasto dei fenomeni di criminalità organizzata”.

“Il 19 luglio è una preziosa occasione per riflettere sul senso dello Stato e sull’unità del popolo italiano. La Regione Umbria sarà sempre schierata nella lotta alla mafia, alla violenza e alla corruzione, non soltanto nel giorno del ricordo” conclude, quindi, la presidente Pace.

La strage di via D’Amelio

Nel 32esimo anniversario dell’eccidio di Via D’Amelio all’interno dell’ufficio Scorte della questura di Palermo è stata deposta la corona di alloro davanti la lapide che ricorda i caduti.

Quel giorno, il 19 luglio 1992, il giudice Paolo Borsellino, 51 anni e da 28 in magistratura, procuratore aggiunto nel capoluogo siciliano, pranzò a Villagrazia con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia. Poi si recò con la sua scorta in via D’Amelio, dove vivevano la madre e la sorella. Una Fiat 126 parcheggiata nei pressi dell’abitazione della madre con circa cento chili di tritolo a bordo, esplose al passaggio del giudice, uccidendo anche i cinque agenti. Erano le ore 16.58. Ad avvertire la forte esplosione, nel cuore di Palermo, fu gran parte della città.     

“Il Governo italiano è fortemente impegnato nel contrasto alla criminalità organizzata” così interviene sui suoi canali social la presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni. “La lotta alla mafia è una priorità assoluta – scrive il Premier – e non smetteremo mai di combattere per una società libera dalla paura e dall’oppressione mafiosa. La loro eredità ci spinge a rinnovare il nostro impegno nella costruzione di una società più giusta e sicura. L’Italia non dimentica”