Nel giorno dell’anniversario della strage di Via D’Amelio, Stefano Pastorelli, insieme al Gruppo consiliare di Forza Italia si stringe intorno alle famiglie delle vittime, in ricordo di Paolo Borsellino. “Oggi, in occasione dell’anniversario della strage di Via D’Amelio, desidero esprimere a nome del Gruppo consiliare di Forza Italia la nostra vicinanza alle famiglie delle vittime,” ha dichiarato il capogruppo regionale di Forza Italia, Stefano Pastorelli. 

Il 19 luglio 1992 è una data incisa dolorosamente nella memoria collettiva del Paese. In quel giorno funesto, il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta persero tragicamente la vita. Tra gli agenti caduti, spicca la figura di Emanuela Loi, la prima donna a far parte di una scorta e la prima agente della Polizia di Stato a cadere in servizio.

Stefano Pastorelli, le sue parole nel ricordo di Borsellino

Stefano Pastorelli ricorda il tragico attentato del 19 luglio 1992, in cui persero la vita il magistrato Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta, tra cui Emanuela Loi. “La memoria di Paolo Borsellino – prosegue Pastorelli – uomo di straordinario coraggio e integrità, deve continuare a vivere nei cuori di tutti noi.” La sua figura è diventata simbolo di dedizione alla giustizia e di lotta intransigente contro la mafia. “La sua dedizione alla giustizia e alla lotta contro la mafia è un esempio luminoso per tutti coloro che credono nei valori della legalità e della democrazia.”

Pastorelli ribadisce l’impegno del suo gruppo nella lotta contro tutte le forme di criminalità organizzata. “Ribadiamo il nostro impegno nella lotta contro tutte le forme di criminalità organizzata: è nostro dovere onorare il sacrificio di Borsellino e dei suoi collaboratori, lavorando ogni giorno per un’Italia libera dalla mafia, dove la legalità e la giustizia siano i pilastri fondamentali della nostra società,” afferma, sottolineando l’importanza di lavorare quotidianamente per un’Italia libera dalla mafia. La legalità e la giustizia devono essere i pilastri fondamentali su cui costruire una società più giusta e sicura.

Il capogruppo consiliare conclude sottolineando l’importanza di sostenere chi, ogni giorno, combatte per la verità e la giustizia. “Oggi più che mai – conclude – è importante ricordare e continuare a sostenere il lavoro di chi combatte quotidianamente per la verità e la giustizia, affinché tragedie come quella di Via D’Amelio non si ripetano mai più.” 

Un tragico avversario

Paolo Borsellino si recò in Via D’Amelio, a Palermo, per visitare sua madre. Alle 16:58, mentre si trovava davanti all’abitazione, un’auto carica di esplosivo, una Fiat 126, esplose, uccidendo lui e i poliziotti Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina. Solo uno degli agenti di scorta, Antonino Vullo, sopravvisse poiché stava parcheggiando l’auto al momento dell’esplosione​.

Le indagini sull’attentato rivelarono la presenza di infiltrazioni mafiose e sospetti di coinvolgimenti istituzionali. Una delle teorie più accreditate suggerisce che Borsellino fosse a conoscenza di negoziati tra lo Stato italiano e la mafia. Inoltre, furono scoperti collegamenti con i servizi segreti italiani, che avrebbero potuto monitorare Borsellino attraverso installazioni in un castello vicino​.

Ogni anno, le manifestazioni e le cerimonie in tutta Italia commemorano l’anniversario della strage di Via D’Amelio. Nel 2022, l’emissione di una moneta speciale da 2 euro ha segnato il trentennale degli omicidi di Falcone e Borsellino in loro onore. Le parole di Paolo Borsellino, pronunciate pochi giorni prima della sua morte, risuonano ancora oggi. “Giovanni Falcone era perfettamente consapevole che un giorno il potere del male, la mafia, lo avrebbe ucciso”​.

Paolo Borsellino e Giovanni Falcone sono diventati il simbolo della lotta contro la mafia. I loro sforzi culminarono nel Maxi Processo del 1986-1987, che portò alla condanna di 360 mafiosi e confermò ufficialmente l’esistenza di Cosa Nostra​.