Nuovo video, nuova stoccata di Stefano Bandecchi ai suoi detrattori e l’appello al voto: la campagna elettorale entra nel vivo in Umbria. Il segretario di Alternativa Popolare e sindaco di Terni sceglie ancora una volta i social per lanciare un messaggio provocatorio e ironico in piena campagna elettorale. In un video pubblicato su Instagram questa mattina, Bandecchi commenta con sarcasmo la notizia della richiesta di rinvio a giudizio nei suoi confronti. Legandola all’inizio della campagna elettorale, anzi al suo momento clou e al peso crescente di Alternativa Popolare nell’alleanza di centrodestra in Umbria.
Sui social Stefano Bandecchi dice la sua sulla campagna elettorale
“Si vede che è iniziata la campagna elettorale e che stiamo vincendo noi con il centrodestra“. Inizia così il nuovo video di Stefano Bandecchi pubblicato su Instagram. Il sindaco di Terni subito specifica: “Noi vuol dire Alternativa Popolare. I voti di Alternativa Popolare, signori, sono importanti. Vuoi per dare una linea nuova a questa regione, una linea fattiva, una linea di costruzione“.
Ma come mai Bandecchi afferma che la campagna elettorale è entrata nel vivo? A rispondere subito dopo è lo stesso segretario di AP: “Si vede dal fatto che oggi i giornali riportano che è stata fatta la richiesta di rinvio a giudizio per Stefano Bandecchi“. Ma attenzione, “non è stato rinviato a giudizio, è stata fatta la richiesta. E non è stato condannato in primo e in secondo grado“, ci tiene a specificare ridendo di chi lo vorrebbe già dietro le sbarre. Dove, tra l’altro, Bandecchi non dice di non voler andare, tutto il contrario. “Io ci voglio andare in galera, un posto sano finalmente!“, ironizza.
La differenza tra una richiesta di rinvio a giudizio e un effettivo rinvio a giudizio c’è, ed è fondamentale. Ma è sull’onda dello sdegno di questi ultimi minuti che fanno leva i suoi detrattori: “Si ricordano anche tutte quelle cose dette, fatte… in modo tale che tutti si possono incazzare con me“, dice sprezzante il sindaco di Terni. Da qui nasce il suo appello verso chi, invece, lo sostiene da sempre e vuole un cambiamento reale alle prossime elezioni regionali. “Allora lo dico a mia sostenitori: cambiate quest’Italia, cominciamo dall’Umbria e cominciamo votando Stefano Bandecchi“.
Le tappe della campagna elettorale di Stefano Bandecchi e il sostegno di Babbo Natale ad AP
Tra ironia e provocazioni Stefano Bandecchi continua il suo tour per la campagna elettorale toccando varie città umbre. L’ultima, quella di ieri, è stata Orvieto, dove il segretario di Alternativa Popolare ha messo in scena un simpatico siparietto accanto a decorazioni natalizie, sfruttando l’atmosfera festiva per lanciare un messaggio simbolico. “Siamo qui insieme a tentare di fare campagna elettorale a Orvieto”, ha affermato seduto accanto a gnomi decorativi e tra addobbi natalizi che già invadono le strade della città, con un riferimento ironico ai suoi avversari.
“Voi potete votare per chi vi pare ma come noterete loro hanno cappello rosso con puntini bianchi. Noi siamo quelli che vi danno tutto ciò che cercate: il benessere, stare bene, creare una società migliore per i nostri figli”, ha sottolineato. Bandecchi rivendica così il suo impegno concreto per la regione e ricorda il suo ruolo come imprenditore, capace di sostenere oltre duemila lavoratori ogni mese. E poi la conclusione più inaspettata: “Babbo Natale è con noi!“.
Durante la sua recente tappa a Perugia, il sindaco di Terni non ha risparmiato critiche al centrosinistra e accuse dirette alla gestione locale. Il 9 novembre, nel capoluogo umbro, ha affrontato il tema del calo di consensi nei confronti del centrosinistra dichiarando senza mezzi termini che “la vittoria del centrosinistra sembrava certa, ora non più”. Secondo lui, l’entusiasmo iniziale per i suoi avversari si sarebbe indebolito, segno di un generale disincanto dei cittadini umbri verso la politica. “La maggioranza non voterà, il che è preoccupante perché significa che la politica non ha più forza di attrazione”, ha detto, parlando di una situazione che definisce “drammatica” e “preoccupante”.