Le statue donate a Terni dall’architetto e artista Andrea Villani arriveranno in città martedì prossimo, 28 maggio. L’annuncio arriva su Instagram e parte dal profilo del sindaco di Terni Stefano Bandecchi.
“Ecco una delle sei opere donate alla città di Terni dall’architetto Andrea Villani in arrivo per martedì – scrive nella didascalia della foto il primo cittadino -. E Terni cambia veramente. Sempre più bella per i turisti“.
Le statue sono state realizzate in fonderia e tratte dai bozzetti realizzati dall’architetto pugliese, ma romano d’adozione, che nei mesi scorsi aveva donato i disegni al Comune. Si tratta di sei statue a grandezza naturale che rappresentano altrettante situazioni di declinazione del concetto dell’amore. Alcune di queste sono state pensate come panchine, con le figure sedute, ma laciando abbstanza spazio per turisti e amanti del selfie per scattarsi una foto.
Un “colpo di fulmine” tra Villani e la città, col dono delle statue al sindaco Bandecchi
Tra Andrea Villani e la città di Terni c’è stato una specie di “coup de foudre“. Un innamoramento nato mentre l’architetto e artista stava lavorando a un progetto di interior design per un esercizio commerciale ternano. Villani, che ha realizzato altre installazioni per diverse città italiane, ha avuto modo di conoscere Terni e i suoi abitanti, di socializzare con loro, di scoprire la storia di San Valentino. Ed è stato colpito dall’accoglienza ricevuta e dal calore delle relazioni instaurate con la città. E così è nato anche un rapporto positivo col sindaco Bandecchi, incontrato alla fine del 2023. Una sintonia culminata con la notizia, diffusa proprio dal primo cittadino, della donazione delle sei raffigurazioni dell’amore universale.
Una relazione con la città “più umana che professionale“, l’aveva definita Andrea Villani. Che non ha scelto una declinazione astratta o contemporanea (come quella della statua di Kostabi installata in largo Villa Glori dalla precedente amministrazione). Le sue opere sono infatti eminentemente figurative e rappresentano il fil rouge dell’amore, ispirato dalla figura di San Valentino.
La scelta dell’artista è stata quella di raffigurare sei scene d’amore “classico”. Una coppia di fidanzati con un cane. Un uomo anziano col suo gatto, amico a quattro zampe capace di riempire comunque il cuore. Una mamma col suo bebè. Un uomo con un bambino in braccio. Due anziani innamorati, a rappresentare l’ideale dell’amore che non finisce mai. Infine, un uomo pensieroso seduto su una panchina.
L’amministrazione comunale si occuperà della collocazione: in ballo due ipotesi
A Palazzo Spada non si sbilanciano sulla collocazione delle sei opere. Il mistero sulla collocazione (anche per far crescere l’hype dell’attesa) sarà svelato solo nei prossimi giorni, dopo l’approdo delle opere in città annunciato dal sindaco Bandecchi. In ballo due ipotetiche soluzioni, sulle quali viene mantenuto il massimo riserbo.
“La decisione c’è – conferma l’assessore alla cultura, Michela Bordoni -. Ma dobbiamo verificare due possibili ipotesi. Per ora non dico nulla“.
Sui social, sotto i post diffusi dal sindaco Bandecchi, si è scatenato il dibattito. I tanti favorevoli si scontrano con chi non la pensa allo stesso modo. Ma in questi casi – per dirla con Andreotti – “bene o male purché se ne parli”. La polarizzazione delle opinioni, la divisione estetica da parte dei cittadini e degli appasionati, favorisce il confronto delle idee e fa crescere l’attesa.