“Questa strada è nata già vecchia”: risuonarono come un anatema le parole del vescovo Mario Ceccobelli la mattina del 9 maggio 2005 quando inaugurarono il tratto Montefiore-Branca della statale 219 Pian d’Assino. I politici non riuscirono a dissimulare l’imbarazzo, a cominciare dal sindaco dell’epoca Orfeo Goracci che rimase sorpreso di come quella verità gli venisse rivelata a voce alta senza tanti giri di parole per bocca del Vescovo. Bisogna dire che il Presule non era animato da alcun retropensiero e parlava libero da qualsiasi vincolo ideologico e di appartenenza politica. Come successore di Sant’Ubaldo Baldassini sullo scranno più alto della diocesi era la pura verità quella che desiderava divulgare tra il popolo, il suo popolo.

In quell’occasione la politica eugubina aveva dato il peggio di sé, come se non ci fosse limite al peggio nella nostra città, per correre dietro alle turbe maniacali di stampo ambientalista. Di quella strada si era capito subito quanto fosse inadeguata e pericolosa, senza alcuna protezione e con la prospettiva ingannevole nel solo pensare di poter sorpassare senza correre rischi, al di là della velocità.

Statale 219 Pian d’Assino, la strada della morte

È un tratto di strada che contribuisce a risolvere il problema della viabilità intorno a Gubbio ma non possiede le caratteristiche di una strada a scorrimento veloce. Per questo motivo è buona norma contenere la velocità dell’automezzo ed evitare al massimo i sorpassi. Basterebbe installarvi dei tutor ed estendere al massimo consentito il divieto di sorpasso installando una serie di rilevatori che segnalino subito le infrazioni e le sanzionino. La tecnologia esiste ma è mancata la volontà di fruirne. Perciò secondo i governanti di Gubbio, nessuno escluso, 19 morti in 19 anni è stata una cifra accettabile. Solo nell’ottica militare però, perché a Gubbio non si sta combattendo alcuna guerra.

L’ultimo incidente di ieri, venerdì 31 maggio, è costato la vita all’eugubina Anna Cappannelli, 78 anni, ex dipendente di banca, e ha riaperto ferite mai sanate e fatto gridare allo scandalo per le solite promesse del sindaco uscente e della Giunta. Avevano annunciato, a più riprese, l’attivazione di tre autovelox su quel tratto, sebbene l’incidente non sia avvenuto solo per l’elevata velocita ma soprattutto per un sorpasso azzardato. Perciò la tecnologia da impiegare su quel tratto di strada, riverberando le parole dell’allora vescovo Ceccobelli, non deve nascere anch’essa vecchia ma di nuovissima generazione intensificando il controllo oltre che sulla velocità anche sui sorpassi azzardati che sono stati la prima causa di morte.

Sono Infatti 19 le vittime in 19 anni, oltre a tantissimi incidenti meno gravi anche se con feriti. Come se si dovesse sacrificare un eugubino ogni anno a qualche oscura divinità pagana. Il grido di dolore e d’allarme della popolazione colpita così duramente è stato nei fatti inascoltato.

Anas non ritiene che si possa intervenire in maniera strutturale

Anas non ritiene che si possa intervenire in modo strutturale e i governanti del Comune hanno passato un decennio a promettere e fare annunci senza adottare alcuna soluzione concreta per fronteggiare la drammatica situazione. E non ci vorrebbe molto.

Gli accertamenti tecnici stabiliranno la dinamica dell’incidente mortale di ieri mattina, avvenuto nel tratto compreso tra le uscite di Branca e di Torre Calzolari. L’anziana donna alla guida di una Renault si è scontrata frontalmente con un camion – illeso il conducente – ed è stata trasportata d’urgenza in condizioni gravissime all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, dove verso le 19 di ieri è deceduta per le ferite multiple riportate. Tra le ipotesi c’è anche quella del malore improvviso.

Resta la drammaticità di una strada che versa in pessime condizioni e non possiede alcun sistema di sicurezza né di protezione. Sono circolate, da ambienti interni alla coalizione del sindaco uscente, perfino indiscrezioni sulla grave possibilità che la Giunta e la maggioranza che la sostiene abbiano preferito scoraggiare l’attivazione degli autovelox per le possibili ripercussioni a ridosso della scadenza elettorale. Noi pensiamo si tratti solo di speculazioni elettorali in un clima di contrapposizione che sta crescendo ogni giorno con l’avvicinarsi dell’appuntamento elettorale.