Nuovo caso di stalking nel ternano. Un 38 italiano di Montecastrilli è il destinatario di un divieto di avvicinamento con applicazione del braccialetto elettronico. La misura è stata disposta dal gip di Terni Barbara Di Giovannantonio, su richiesta della procura di Terni. Le indagini erano state condotte dai carabinieri del comando stazione di Montecastrilli. L’uomo è recidivo. Già nel 2022 il gip Chiara Mastracchio infatti, aveva emesso analoga misura nei suoi confronti. L’uomo, residente in una frazione di Montecastrilli, avrebbe messo in atto lo stalking dopo la fine della relazione.

La vicenda rientra nell’ambito dello “stalking familiare”. Oltre all’ex compagna dell’uomo, vittime della condotta persecutoria, sono anche i due figli di lei, tutti residenti nel comune di Montecastrilli. Martedì si è svolto in tribunale l’interrogatorio di garanzia del 38enne, difeso dall’avvocato Elisa Esposito del foro di Terni. L’intenzione emersa è quella di rivolgersi al Riesame per ottenere la revoca della misura.

Che cos’è lo stalking

Il reato di stalking è stato introdotto nel nostro ordinamento nel 2009. Inizialmente col decreto legge 11/2009, successivamente convertito in legge e inserito nel Codice Penale all’articolo 612 bis. La fattispecie delittuosa individuata rientra negli “atti persecutori”. Il termine deriva dal linguaggio venatorio inglese, dove “to stalk” indica proprio la caccia in appostamento.

Commette reato di stalking “chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita.”

Lo stalking rende la vita impossibile a chi lo subisce. Produce effetti estremamente deleteri, tali da comprometterne il normale svolgimento. La dimensione privata e personale vengono violate. La vittima tende spesso a isolarsi, sviluppando conseguentemente un intenso quadro psicopatologico.

La pena prevista per chi commette stalking prevede la reclusione da 1 anno a 6 anni e mezzo. La pena è aumentata se il fatto è commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, da persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla vittima o attraverso strumenti informatici. La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso con armi o da persona travisata (che non può essere riconosciuta) a danno di un minore, una donna in stato di gravidanza o una persona portatrice di handicap.

Lo stalking a Montecastrilli e la situazione in Umbria

Proprio ieri, in occasione della Festa della Polizia, il questore uscente Bruno Failla ha rimarcato la ferma volontà del corpo di combattere il fenomeno della violenza di genere. Failla ha sottolineato anche come nella Questura di Terni, uomini e donne della Polizia, siano stati appositamente formati per accogliere le donne vittime di violenze. Oggi in Umbria esiste un sistema di sostegno e di ospitalità costituito da 13 centri Antiviolenza, case di emergenza-urgenza e case rifugio ad indirizzo segreto e strutture di semi-autonomia.

In Umbria, l’inizio 2024 è stato uno dei peggiori di sempre per quanto riguarda la violenza contro le donne. I numeri fanno impressione. Nel 2023 i centri anti violenza regionali hanno accolto in tutto 374 donne. Solo l’inizio del 2024 ha fatto registrare più del doppio degli accessi. Sono infatti già 24 al Cav di Perugia, altre 16 quelle prese in carico da Telefono donna di Perugia, 8 a Terni e 21 dal Centro Mia di Foligno, 8 al Cav di città di Castello mentre 37 sono stati i colloqui fatti al Cav di Gubbio.