Disposti gli arresti domiciliari per un 19enne incensurato di Foligno. Le accuse sono di stalking aggravato, minacce e molestie contro una compagna di scuola di soltanto un anno più piccola. Le circostanze che emergono in questa storia colpiscono molto, sia per la giovane età dei soggetti coinvolti, sia per la gravità dei fatti esposti.

Il copione, ancora una volta, si ripete più o meno identico. Lei e lui hanno una relazione, brevissima in questo caso. A un certo punto lei decide di provi fine. E proprio qui inizia il calvario per la ragazza. Un’escalation di violenze e aggressioni, fatta di minacce, molestie e gravi atti persecutori. Un corollario inquietante che si compone di messaggi minacciosi, telefonate invadenti e troppo frequenti, contatti continui e non richiesti anche per tramite di amici e amiche di lei.

Dalle parole ai fatti, il passo è stato breve. Lui durante le pause scolastiche le ha sputato addosso e si è anche fatto vedere nei pressi della scuola con una spranga di ferro, senza un giustificato motivo. Sempre fuori dall’Istituto scolastico lui, avrebbe offeso non solo lei ma anche tutta la di lei famiglia. Secondo quanto riferito dalla ragazza, tra le varie minacce ricevute, ci sarebbe anche quella di sfregiarla con l’acido.

Il quadro emerso è devastante e la 18enne si è rivolta giustamente ai Carabinieri. I militari della locale compagnia hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale che era stata emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Spoleto, su richiesta della Procura.

Stalking aggravato a Foligno. Due settimane fa il caso di Montecastrilli

La notizia di Foligno, arriva appena due settimane dopo quella di stalking familiare nel comune ternano di Montecastrilli. Qui, un 38enne del luogo, residente in una frazione, è stato destinatario di un divieto di avvicinamento con applicazione del braccialetto elettronico. L’uomo, recidivo, era già stato interessato da analoga misura due anni fa. Nell’ultimo periodo aveva nuovamente messo in atto le condotte persecutorie, sia nei confronti dell’ex compagna, che verso i due figli di lei.

Purtroppo, i numeri della violenza contro le donne in Umbria nel 2024 sono già peggiorati rispetto a quelli del 2023. Se lo scorso anno i Cav – Centri anti violenza hanno accolto in tutto 374 donne, il solo inizio del 2024 ha già fatto registrare più del doppio degli accessi.

Il reato di stalking

Il reato di stalking è stato introdotto nel nostro ordinamento nel 2009. Inizialmente col decreto legge 11/2009, successivamente convertito in legge e inserito nel Codice Penale all’articolo 612 bis. La fattispecie delittuosa individuata rientra negli “atti persecutori”. Il termine è mutuato dal linguaggio venatorio inglese, dove “to stalk” indica proprio la caccia in appostamento.

Commette reato di stalking “chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita.”

Come emerso ampiamente nei tristi fatti riportati dalla cronaca, lo stalking è un reato talmente pervasivo che rende la vita impossibile a chi lo subisce. Denunciare prontamente l’aggressore è la prima misura che chi subisce stalking deve mettere in atto. Tra gli strumenti a disposizione delle donne c’è il 1522, il numero gratuito di pubblica utilità attivato dal Dipartimento per le Pari Opportunità nel 2006, nato per il contrasto della violenza, sia in famiglia che in altri contesti, a danno delle donne.