“Leggiamo con stupore e con forte sconcerto quanto scritto qualche giorno fa, con una nota stampa, da Bruno Diano, presidente della Borsa Merci Camera di Commercio dell’Umbria“: è quanto rende noto Confagricoltura Umbria, che fa il punto sulla stagione cerealicola da poco lasciata alle spalle.
“La stagione cerealicola appena conclusa infatti – spiega l’associazione agricola – ha visto alti e bassi nelle rese produttive di orzo (50-55 ql/ha), frumento tenero (55-60 ql/ha) e frumento duro (45-50 ql/ha), una stagione sicuramente migliore dello scorso anno, comunque con produzioni nella media, ma ancora non pienamente soddisfacente”.
Stagione cerealicola: parla Confagricoltura Umbria
Gli imprenditori agricoli di Confagricoltura Umbria replicano al presidente della Borsa Merci Camera di Commercio dell’Umbria, Bruno Diano, sull’andamento dell’ultima stagione cerealicola.
Il presidente Diano, infatti, parla del 2024 come un anno alquanto soddisfacente dopo il crollo del 2023. Un anno che si caratterizza, nella fattispecie, per una alta produzione a ettaro, con prezzi ai produttori in crescita e costi di produzione in via di riduzione dopo la discesa dei prezzi dell’energia.
A questo proposito, le precisazioni che Confagricoltura Umbria avanza, in modo particolare, riguardano tre punti trattati da Bruno Diano nella sua analisi. Il primo punto ha a che vedere con i costi di produzione per ettaro di frumento duro. Il secondo, interessa il confronto del prezzo del frumento duro tra il mese di luglio 2023 e quello di luglio 2024. Il terzo e ultimo aspetto, infine, comprende gli aiuti comunitari, vale a dire la Politica agricola comune o PAC, Misure Agro-Climatico-Ambientali – Produzione Integrata.
Cereali, tre punti chiave
Per quanto riguarda, innanzitutto, i costi di produzione per ettaro di frumento duro, Confagricoltura Umbria evidenzia che, a parte i concimi che dopo l’impennata degli ultimi due anni si sono ridotti, i valori attuali sono comunque superiori a quelli di due anni fa. L’associazione fa anche notare che tutti gli altri costi di produzione sono aumentati (fitosanitari, gasolio agricolo, ricambi, costi di manutenzione, tariffe lavorazioni agricole) al punto tale che “oggi per produrre un ettaro di frumento duro occorrono almeno 1.250 – 1.300 €/ha oltre il 30% in più rispetto ai costi di due – tre anni fa”.
“Se confrontiamo le quotazioni del Frumento duro buono mercantile del mese di Luglio 2023 (32 – 32,50 €/ql) rispetto alla quotazione attuale Luglio 2024 (28 – 28,50 €/ql) – sottolinea, ancora, l’associazione di categoria – abbiamo una riduzione del 15% circa e non un aumento come riportato dal presidente Diano”. L’ultima doverosa precisazione per Confagricoltura Umbria è, invece, sugli aiuti comunitari PAC e Misure Agro-Climatico-Ambientali – Produzione Integrata.
Qualche numero
Confagricoltura Umbria ricorda che il Piano Strategico Nazionale della PAC (PSP) 2023-2027 è entrato in vigore dal 1° gennaio 2023. “Con la Riforma della PAC tutti i titoli sono stati ricalcolati e il valore medio del Titolo Base oggi si attesta (in media) intorno ai 135 €/ha – racconta – è stato eliminato il Greening (il cui valore era pari al 50% del Titolo Base) ed è stato riassorbito (senza indennizzo) nella cosiddetta Condizionalità Rafforzata”. “La Riforma per i seminativi ha introdotto l’Ecoschema 4 (Avvicendamento) il cui premio è passato dai teorici 110 €/ha a 52 €/ha – aggiunge – Il Frumento duro percepisce il Premio accoppiato fissato a 98 €/ha; pertanto, il Premio PAC oggi vale 290 €/ha“.
Per le aziende che aderiscono alle Misure Agro-Climatico-Ambientali (impegno volontario), Confagricoltura Umbria illustra che “il premio a ettaro al netto della Demarcazione oggi vale 145 €/ha, ricordando che è solo una compensazione dei maggiori costi legati a tecniche più attente all’ambiente“. In conclusione, il premio (PAC + Misure Agro-Climatico-Ambientali – Produzione Integrata) si attesterebbe intorno ai 430 €/ha, “ben lontani dai 600 – 700 €/Ha evidenziati dal presidente della Borsa Merci” ribadisce l’associazione.
Confagricoltura Umbria, pres. Rossi: “Stupore e indignazione”
In conclusione, “la reazione davanti al discorso (enfatico) del presidente della Borsa Merci Camera di Commercio dell’Umbria è di stupore e di indignazione perché penalizza e non poco gli imprenditori agricoli”. “Soprattutto – così ha fine la nota di Confagricoltura Umbria – non ci piace che qualcuno faccia i conti in tasca agli agricoltori, sbandierando forti guadagni, quando la realtà è totalmente differente”.
Non a caso, Fabio Rossi, il presidente di Confagricoltura Umbria, segnala che sono oramai 8 anni che l’associazione non manda più un proprio rappresentante alla Borsa Merci di Perugia, ritenendo non giustificati e strumentali i prezzi dei cereali più bassi rispetto a quella di Bologna.