Stop and go, slow motion, eppur si muove: mettetela come vi pare, ma il progetto Stadio-clinica resta strategico per Comune e Ternana Calcio. Anche se si va avanti adagio e con alcuni nodi da sciogliere. Il principale, non è un mistero, è rappresentato dalla ricerca di investitori disponibili a poggiare un chip sul progetto. E a sostenere la società di Nicola Guida nel corposo investimento di project financing che dovrà portare all’edificazione del nuovo impianto.
La novità del giorno è rappresentata dalla comunicazione inviata dal dirigente comunale ai lavori pubblici e patrimonio di Palazzo Spada, proprio al cub di calcio. Un sollecito, dopo il via libera del consiglio comunale alla convenzione-ponte per il Liberati, necessario ad avviare l’iter per la firma del rinnovo.
La notizia è proprio di ieri – dice l’assessore ai lavori pubblici giovanni Maggi -. Si tratta di una svolta recentissima. Il nostro dirigente che è responsabile del procedimento, l’architetto Piero Giorgini, ha sollecitato la Ternana Calcio a depositare la documentazione che si era impegnata a presentare in tempi brevi. L’abbiamo sollecitata perché noi dobbiamo procedere poi alla verifica di tutta la documentazione per andare il prima possibile alla firma della famosa Convenzione. E per sbloccare definitivamente il progetto, al quale noi come amministrazione comunale crediamo tantissimo“.

Stadio-clinica: palla alla Ternana, che per la legge sugli stadi deve controllare la società veicolo che costruirà l’impianto

Sul progetto, Comune e Ternana si annusano da marzo. Fu allora che il club di via della Bardesca presentò una manifestazione d’interesse, per quanto non vincolante, alla realizzazione del nuovo impianto sportivo. Ora serve andare avanti. Perché se quella lettera di intenti – inviata da Nicola Guida alla casella postale di Bandecchi – sbloccò la convenzione-ponte di un anno che ha consentito alla Ternana di avere il Liberati per il prossimo campionato, ora per dare un’accelerazione al complesso piano di project financing serve che l’interesse si trasformi in qualcosa di più sostanzioso.

Attenzione. Si marcia in parallelo: da una parte c’è la convenzione da firmare, dall’altra la documentazione che riguarda il progetto del compendio Stadio-Clinica. La legge sugli stadi, per quest’ultima operazione, è chiara. Il controllo dell’operazione immobiliare di edificazione del nuovo impianto dev’essere in capo alla società calcistica. Per gli amanti delle curiosità, si tratta esattamente del percorso inverso rispetto a quello per cui, più di venti anni fa, fallì l’operazione Città dello Sport lanciata dall’allora presidente della Ternana Luigi Agarini. In quel caso, infatti, vigente la vecchia normativa, la Società di trasformazione urbana (STU), pensata per costruire l’intervento, naufragò davanti alla giustizia amministrativa. Proprio perché il proponente era una società sportiva e non edilizia.

Di acqua ne è passata sotto i ponti. E il legislatore ha ben compreso che senza un ribaltamento della normativa, la costruzione di nuovi stadi privati (fondamentali per patrimonializzare i club e rendere sostenibile l’attività calcistica) non sarebbe mai stata possibile. Ora quindi è condizione fondamentale che il veicolo societario che realizzerà l’intervento sia controllato proprio dalla Ternana.

Guida in roadshow per trovare investitori, l’eventuale ingresso di nuovi soci dovrà essere esplicitato nella documentazione

L’architettura finanziaria che dovrà essere costruita per dare vita al nuovo Liberati, insomma, non è elemento secondario. Come ha operato finora chi ha realizzato nuovi stadi? In alcuni casi le amministrazioni comunali hanno ceduto il diritto di superficie alle società per più decenni. Garantendogli il ritorno economico dell’intervento (Udine e Bergamo, ad esempio). Ma il caso di Terni è più specifico. Si tratta infatti di un project financing: un finanziamento di opere di pubblico interesse o utilità con risorse alternative a quelle statali o degli enti locali e il coinvolgimento dei privati.

In questi casi (è la strada scelta, ad esempio, dal Milan per il nuovo impianto di San Donato) si costituisce una SPV, una società veicolo dedicata all’intervento. In questa confluiscono i denari degli investitori, che si ripagano poi con i flussi di cassa generati dall’operazione immobiliare e commerciale. Ecco perché Guida è andato più volte in roadshow a MIlano, come annunciato dal sindaco Bandecchi. La necessità ora è quella di trovare investitori disposti a entrare nella società veicolo e ad attivare i finanziamenti necessari.

Di questa società la Ternana Calcio dovrà mantenere il controllo, dovrà cioè avere un peso azionario maggioritario che le consenta di avere il boccino in mano (come prescrive la nuova legge sugli stadi). Ma nella documentazione che presenterà per dare il via all’intervento, dovrà essere anche esplicitato chi saranno i soggetti disposti a seguirla nell’avventura.
E così monta l’attesa per la conferenza stampa che venerdì 21 giugno alle 11 vedrà protagonisti proprio il presidente Guida e il suo DS Capozucca. E c’è da giurare nell’interrogatorio di terzo grado al presidente rossoverde per sapere come sta evolvendo la situazione.