Arrivano le elezioni regionali, cambia la proprietà della Ternana Calcio e si rialza il polverone intorno al progetto stadio-clinica a Terni, con Stefano Bandecchi nel duplice ruolo di sindaco di Terni e imprenditore co-interessato che viene tirato per la giacca.
L’inquilino di Palazzo Spada, dunque, è tornato protagonista dell’attenzione mediatica sul progetto. E lui, come al solito non si è negato. Chiarendo che chi volesse rilevare il suo progetto dev’esser pronto a mettere sul piatto 8 milioni di euro. E alla fine della scorsa settimana ha preso carta e penna e ha scritto al nuovo presidente della Ternana Stefano D’Alessandro. Chiedendo, come già aveva fatto con Guida, di chiarire l’interesse del club alla realizzazione del nuovo impianto. E, in caso di risposta positiva, la tempestica attuativa per la stipula della convenzione finale e l’attivazione formale dell’intervento.
Ma non c’è solo questa novità. Sono due, infatti, le questioni in ballo, che hanno contribuito a sollevare nuovamente i riflettori sulla vicenda.
La prima: quella lanciata dal nuovo presidente della società rossoverde, Stefano D’Alessandro. Che presentandosi alla città ha rilanciato l’interesse del club a realizzare l’intervento. Ufficializzando il coinvolgimento dello studio del professor Stefano Vinti, professore ordinario di Diritto amministrativo alla facoltà di Economia della Sapienza di Roma. Sarà la sua boutique di avvocati a occuparsi di effettuare la due diligence sulle carte finora prodotte per la realizzazione del complesso intervento.
La seconda: l’uscita pubblica della CIDAT, la società guidata da Maurizio Gambino (curiosità, figlio dell’ex presidente della Ternana Gaspare), che rilancia sulla volontà di ampliare con nuovi 80 posti letto la sua struttura privata. Per il progetto stadio-clinica, quello di CIDAT sarebbe un progetto potenzialmente concorrente per l’ottenimento della convenzione con il servizio. Anche se si trova impantanato al TAR, per via del nuovo regolamento regionale sull’accreditamento sanitario che ha fatto decadere la vecchia autorizzazione rilasciata alla società ternana.
Bandecchi chiama in causa la Ternana su stadio-clinica: “Dicano se lo vogliono fare. La clinica vale 8 milioni”
Su CIDAT Bandecchi non entra. È una questione che la Regione e i ricorrenti dovranno risolvere al TAR e poi, eventualmente, al Consiglio di Stato. E non riguarda l’area di proprietà della Ternana Women, nell’area tra Cospea, il fiume Nera e lo stadio Liberati, dove dovrebbe sorgere la clinica privata da convenzionare.
Il sindaco, entrando a Palazzo Spada, si sofferma invece sul progetto stadio-clinica. E, dopo la conferma di aver inviato una lettera al presidente D’Alessandro, conseguente alla conferenza stampa in cui si è presentato alla città, attacca.
“Prima parlo da sindaco – chiarisce Bandecchi -. Con Guida ho aspettato mesi per sapere cosa volesse fare dello stadio. La Ternana ha portato a casa la convenzione per l’utilizzo del Liberati, ma dopo una manifestazione di interessi non vincolante non ha dato seguito all’iter concordato. Anche se a parole il presidente diceva di essere interessato. Ora ci sono questi nuovi signori alla guida del club. Ho retiterato la richiesta di avere chiarezza. Ma il tempo stringe, non si può rinviare all’infinito“.
Poi parla da imprenditore, Stefano Bandecchi. Da proprietario dell’area interessata dal progetto della clinica. E apre a una possibile cessione, per favorire la realizzazione dell’intervento.
“Se la Ternana vuole il terreno e il progetto della clinica deve sedersi a un tavolo e acquisirlo dall’imprenditore-Bandecchi. Che non lavora gratis per gli altri. Per me il progetto e il terreno valgono 8 milioni di euro. Guida non volle acquisirli. Ora, se qualcuno è interessato sappia che c’è un terreno già autorizzato e un progetto già predisposto. Ma va remunerato, perché lo sviluppo ha avuto dei costi e perché nessuno lavora gratis. A Bandecchi non hanno regalato nulla, quindi nessuno può pensare di arrivare qui e prendersi gratuitamente il pacchetto progetto-terreno-autorizzazioni“.
Palla a D’Alessandro. Per una operazione che tra valore del terreno e investimento per la clinica pesa quasi 30 milioni. Ora, valutato il progetto col suo amministrativista di fiducia, lo studio legale Vinti di Roma, il presidente della Ternana è chiamato a rispondere alla comunicazione formale del Comune. E il loop riparte da dove si era interrotto con Guida. Mentre si avvicina la scadenza dell’agibilità statica del vecchio Liberati.