E’ stata rieletta a capo della Commissione europea, per un secondo mandato, la presidente uscente Ursula Von Der Layen, ma di certo non grazie a Marco Squarta. L’eurodeputato umbro di Fratelli d’Italia, membro del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei al Parlamento europeo, infatti, ha reso noto il suo voto odierno in seduta plenaria a Strasburgo.
“Oggi ho votato CONTRO la rielezione di Ursula von der Leyen alla Presidenza della Commissione Europea” ha scritto, senza mezzi termini, in un post sui suoi canali social, andando ad argomentare la il motivo della propria scelta.
Fatto sta che il Parlamento europeo complessivamente ha rieletto Ursula Von Der Layen presidente della Commissione europea con 401 voti a favore, 284 contrari e 15 astenuti. Sette sono state le schede nulle. I votanti sono stati 707. La maggioranza minima richiesta per l’elezione era pari a 360.
Squarta contro rielezione Von der Layen
“Lo rivendico con orgoglio perché questa decisione riflette la coerenza con i valori che ho sempre sostenuto e con quanto detto e ribadito durante la mia campagna elettorale”: è quanto ha affermato l’europarlamentare umbro Marco Squarta sulla rielezione di Ursula Von Der Layen alla presidenza della Commissione europea.
Il rappresentante di Fratelli d’Italia, membro del Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei, ci ha tenuto a esplicitare di aver votato contrariamente a un secondo mandato di VDL alla guida dell’esecutivo dell’Unione europea.
“Le politiche green della Commissione, sebbene animate da buone intenzioni, si sono rivelate troppo esasperate e poco praticabili per molte delle nostre realtà economiche e sociali – ha spiegato l’onorevole Squarta – La transizione ecologica è fondamentale, ma deve essere gestita con equilibrio e gradualità per non penalizzare i nostri cittadini e le nostre imprese, in particolar modo quelle agricole”.
“A questo si aggiunge – ha, inoltre, fatto sapere l’eurodeputato umbro di ECR – lo scarso impegno della Commissione sul tema dell’immigrazione. L’Europa deve affrontare la questione con un approccio solidale e condiviso, ma anche con fermezza e realismo, per garantire sicurezza e integrazione”.
“E non posso ignorare – ha proseguito l’ex presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria – una preoccupante ingerenza della Commissione nella sovranità degli Stati membri. Ritengo essenziale che le competenze nazionali siano rispettate e salvaguardate, poiché un’Europa dei burocrati non può sostituirsi alla volontà democratica dei nostri popoli“.
“Il mio voto contrario oggi è un atto di coerenza e responsabilità – ha, pertanto, sostenuto convintamente Marco Squarta – volto a difendere i principi alla base del rispetto tra le Istituzioni europee e la nostra Italia”.
Laureti (Pd-S&D): “Meloni sbaglia, isola l’Italia”
Gli europarlamentari di Fratelli d’Italia hanno in massa votato contro la seconda presidenza alla Commissione europea di Ursula Von der Leyen.
“Le scelte fatte in questi giorni, la piattaforma politica, la ricerca di un consenso a sinistra fino ai Verdi hanno reso impossibile il nostro sostegno a riconferma della presidente Ursula von der Leyen” ha fatto sapere, a questo riguardo, il capo delegazione di FdI all’Eurocamera Carlo Fidanza.
La scelta di Fratelli d’Italia, che ha coinvolto anche l’eurodeputato umbro Marco Squarta, di votare a sfavore della rielezione di Ursula Von Der Layen alla presidenza della Commissione europea, è stata criticata dall’onorevole Camilla Laureti.
Esponente del Partito democratico e vicepresidente del gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, l’eurodeputata spoletina ha espresso la sua contrarietà sui social: “Prima la suspence per coprire le divisioni e il caos interni. Poi, dopo il voto, l’ufficializzazione: Fratelli d’Italia ha detto no alla presidente Von Der Layen”.
“Meloni, che parla tanto di Nazione, isola così l’Italia danneggiando in modo assai grave il Paese in un momento politicamente decisivo – ha commentato l’onorevole Laureti – Una dimostrazione di estremismo, di arroganza anti-europeista e al contempo di evidente debolezza rispetto ai diktat di Salvini”.
“Giorgia Meloni, in Europa, ha perso così la sua più importante battaglia – ha, infine, asserito – da oggi è una leader notevolmente ridimensionata”.