“Come promesso, ho presentato un’interrogazione alla Commissione Europea, insieme ai colleghi di Fratelli d’Italia, per bloccare il progetto “DragTivism Jr” finanziato con fondi Erasmus+: lo rende noto l’eurodeputato umbro Marco Squarta, membro del Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei.

“Questo progetto – spiega l’europarlamentare in un post sui suoi profili social – rivolto a minori dai 14 ai 17 anni, propone seminari sul gender, formazione sull’attivismo LGBTQ+ e laboratori sulla storia del “Drag”. Ero incredulo dopo aver letto“.

“Non possiamo accettare – afferma l’ex presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria – che iniziative del genere, travestite da progetti educativi, siano sostenute con fondi pubblici. Ed è proprio questo il motivo che spinge Marco Squarta e i rappresentanti di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo a presentare un’interrogazione alla Commissione europea per fare chiarezza sul tema.

Squarta: “Questo è indottrinamento ideologico”

Secondo l’europarlamentare umbro Marco Squarta, il progetto formativo “DragTivism Jr” finanziato con fondi Erasmus+ rappresenta “un evidente tentativo di indottrinamento ideologico che espone i più giovani a visioni molto divisive”. “Ciò è ancora più inaccettabile – afferma l’esponente di Fratelli d’Italia – quando migliaia di ragazzi in Europa affrontano difficoltà economiche che mettono a rischio la loro formazione e che, molto banalmente, fanno fatica anche a comprare i libri scolastici. Ne sanno qualcosa i genitori italiani che dovranno sborsare migliaia di euro a settembre per tutte le necessità dei propri figli al rientro dalla pausa estiva”.

“Invece di destinare risorse a chi ha davvero necessità – aggiunge il membro umbro del Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei – si finanziano iniziative che non rispondono a nessuna priorità e che servono solo ad accontentare i pruriti di qualcuno“.

“Abbiamo chiesto alla Commissione europea – spiega, pertanto, Marco Squarta – di garantire la tutela del benessere psicologico dei minori coinvolti e di verificare il consenso informato e reale dei genitori per progetti che affrontano temi così controversi, perché la famiglia continua ad essere il primo canale educativo per ogni ragazzo“. Squarta, inoltre, da Bruxelles rassicura che continuerà “a vigilare affinché i fondi europei siano impiegati per promuovere vere opportunità di crescita e istruzione, sostenendo chi affronta difficoltà concrete, invece di appoggiare derive ideologiche che non riflettono i valori fondamentali dell’Europa e men che meno quelli dell’Umbria”.

DragTivism Jr, cos’è

Il progetto “DragTivism Jr” è un workshop del programma Erasmus+ rivolto a minorenni di età compresa tra i 14 e i 17 anni, in programma dal 1º al 10 settembre a Girona, in Spagna. Dodici giorni tra seminari e incontri, con 30 ragazzi, dieci group leader e quattro “facilitatori”- provenienti da Spagna, Irlanda, Italia, Grecia, Slovacchia – il cui obiettivo è quello di approfondire temi legati al mondo Drag e LGBTQI+. 

Il progetto, per il quale l’Unione europea destina 35.730 euro, consiste in un campus estivo residenziale in cui ai giovani studentipartecipanti viene insegnato a “vestirsi da drag queens, a esplorare il proprio alter ego, a imparare nozioni riguardanti la storia queer e l’identità di genere e, soprattutto, a essere attivisti Lgbt”. Per obiettivo, quello di offrire “un’opportunità ai coetanei di diversi Paesi di esplorare l’espressione di genere come forma d’arte, ma anche come forma di attivismo”.

Fratelli d’Italia contro ‘DragTivism Jr’

L’eurodeputato Paolo Inselvini, il co-presidente del gruppo dei Conservatori e dei riformisti europei Nicola Procaccini e il capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo Carlo Fidanza – insieme ad altri colleghi – hanno presentato un’interrogazione parlamentare chiedendo l’interruzione del progetto, ritenendo inaccettabile che “fondi pubblici europei siano utilizzati per finanziare progetti che rischiano di esporre i più giovani all’ideologia gender e all’attivismo lgbtqia+”.

Siamo stanchi – dice Inselvini al riguardo – di questi finti progetti educativi. A Bruxelles pensino a diffondere i veri valori europei, la solidarietà, la dignità umana, la pace: altro che queste follie in salsa woke”.