22 Oct, 2025 - 13:23

Spoleto, torna in Italia prima dei cinque anni dal decreto di espulsione: 30enne albanese arrestato e rimpatriato

Spoleto, torna in Italia prima dei cinque anni dal decreto di espulsione: 30enne albanese arrestato e rimpatriato

Un cittadino albanese di 30 anni, già espulso dal territorio nazionale e con precedenti per reati in materia di droga e porto abusivo d’armi, è stato arrestato dagli agenti del Commissariato di Spoleto dopo essere stato sorpreso nuovamente in Italia, in violazione del divieto di reingresso quinquennale stabilito dal decreto di espulsione.

L’intercettazione e il tentativo di fuga

L’episodio è avvenuto nel corso di un servizio di pattugliamento finalizzato alla prevenzione dei reati predatori e al controllo del territorio. Durante le verifiche, gli agenti hanno notato un’autovettura il cui conducente, alla vista della pattuglia, ha cambiato improvvisamente direzione di marcia nel tentativo di sottrarsi a un possibile controllo. Il comportamento sospetto ha immediatamente attirato l’attenzione degli operatori, che hanno deciso di seguirlo. Dopo un breve inseguimento, la vettura è stata raggiunta e il conducente fermato per l’identificazione e gli accertamenti di rito.

L’identificazione e la scoperta del reingresso irregolare

Durante il controllo, l’uomo ha esibito un passaporto regolare con un timbro di ingresso apposto circa due mesi prima in corrispondenza di una frontiera terrestre ungherese. Gli accertamenti in banca dati hanno però consentito di accertare che il trentenne era stato espulso dall’Italia circa un anno fa, con divieto assoluto di rientro per un periodo di cinque anni senza preventiva autorizzazione ministeriale.

L’individuo, già noto alle forze dell’ordine per reati di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e porto abusivo d’armi, aveva quindi fatto ritorno nel Paese violando apertamente il provvedimento di espulsione, presumibilmente attraversando la frontiera terrestre nel tentativo di eludere i controlli aeroportuali.

L’arresto e la convalida del provvedimento

L’uomo è stato accompagnato presso gli uffici del Commissariato di Spoleto, dove gli agenti hanno formalizzato l’arresto per violazione del divieto di reingresso ai sensi delle normative vigenti in materia di immigrazione. Informata l’Autorità giudiziaria competente, il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l’arresto, disponendo l’esecuzione di un nuovo decreto di espulsione con accompagnamento immediato alla frontiera.

Al termine delle procedure di rito, il trentenne è stato trasferito presso il centro di permanenza per i rimpatri, da dove è stato imbarcato su un volo diretto verso l’Albania, in attuazione delle disposizioni del Ministero dell’Interno.

Cresce l’attenzione sui rientri irregolari dall’Est Europa

L'episodio avvenuto a Spoleto rappresenta un chiaro esempio dell’attenzione costante della Polizia di Stato nei confronti dei fenomeni di rientro illegale e di recidiva tra soggetti già destinatari di provvedimenti di espulsione. La prontezza degli agenti e la tempestività degli accertamenti hanno consentito di neutralizzare una violazione che, in altri contesti, avrebbe potuto passare inosservata.

Secondo fonti investigative, negli ultimi mesi si è registrato un incremento dei tentativi di reingresso attraverso le frontiere terrestri dell’Europa orientale, dove i controlli vengono effettuati a campione e le verifiche informatiche risultano più complesse. In tal senso, l’azione sinergica e il coordinamento tra le forze di polizia territoriali costituiscono un presidio fondamentale per intercettare situazioni di illegalità e garantire la piena esecuzione delle misure espulsive.

Prevenzione, legalità e presidio del territorio

L’operazione rientra nell’ambito dei controlli disposti dalla Questura di Perugia e coordinati dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, con l’obiettivo di rafforzare la vigilanza nelle aree urbane e periurbane dell’Umbria. A Spoleto, l’attività della Polizia di Stato è particolarmente concentrata sulla prevenzione dei reati legati allo spaccio di droga, sull’immigrazione irregolare e sulla tutela della sicurezza dei cittadini. Grazie a una rete di monitoraggio sempre più integrata e all’utilizzo coordinato delle banche dati interforze, la Polizia di Stato è in grado di individuare con tempestività le situazioni di irregolarità e applicare in modo immediato le misure previste dalla legge, contribuendo in modo concreto al rafforzamento della sicurezza percepita e reale nella comunità locale.

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Francesco Mastrodicasa
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