Entro il primo semestre del 2025 Spoleto si doterà di 85 nuove telecamere di videosorveglianza urbana. Le prime 43 entreranno in funzione a febbraio mentre le altre saranno attivate nei primi sei mesi dell’anno. Un incremento di vigilanza elettronica che toccherà capillarmente l’intero centro storico cittadino.
Nuove telecamere di videosorveglianza a Spoleto: dove e quando arriveranno
In una nota l’ente rende nota la mappa e le tempistiche di attivazione del nuovo impianto di sicurezza. Il completamento della prima fase avverrà entro la prima metà di febbraio, quando entreranno in funzione le 43 telecamere nel centro storico che sono andate a sostituire le 31 del vecchio impianto. Si tratta di telecamere Bullet di tipo avanzato che sorveglieranno alcuni punti strategici di Spoleto. Da piazza Garibaldi e piazza della Vittoria (compreso il Comando Polizia Locale), a corso Garibaldi, passando per via Nuova, vicolo dei Tintori, via Macello Vecchio, via dei Focaroli, via dei Fornari, largo Oberdan e via delle Murelle, fino a via Aurelio Saffi, piazza del Mercato, piazza della Libertà, largo Ferrer ed il Ponte delle Torri.
Il Comune di Spoleto prevede di completare l’intera opera per il nuovo impianto entro il primo semestre del 2025. In questa seconda fase saranno installate, compatibilmente con i temi di Enel che si occuperà degli allacci, altre 42 telecamere. Si tratta di ulteriori 36 telecamere Bullet di tipo avanzato, 1 telecamera SpeedDome e 5 telecamere per lettura targhe ad alta velocità tramite il sistema di controllo “Milestones”). Le zone interessate saranno la rotatoria di viale Giacomo Matteotti, la Casina Ippocastano, via Cacciatori delle Alpi, viale Trento e Trieste, la rotatoria all’ingresso nord, piazza della Genga, piazza del Mercato, piazza del Comune, via di Visiale, piazza Campello, via Brignone, via caduti di Nassiriya e uscita Spoleto sud.
A Palazzo Mauri un incontro su videosorveglianza e privacy
La videosorveglianza, tanto in ambito pubblico che privato, comporta una serie di accortezze relative alla privacy di chi viene ripreso e al trattamento dei dati personali. Un aspetto delicato che non sempre può risultare chiaro. Dato il notevole dispiegamento di telecamere in arrivo a Spoleto, il Comando della Polizia Locale del Comune di Spoleto e la piattaforma Polizia Locale Digitale hanno deciso di organizzare un incontro dedicato. Da un lato per esporre localizzazione e funzionamento del nuovo sistema, dall’altro per informare sulla corretta protezione dei dati personali nell’ambito delle tecnologie di controllo digitale e delle normative europee, con particolare riferimento al Regolamento sull’Intelligenza Artificiale (AI Act).
“Videosorveglianza e Privacy: come regolarizzare gli impianti e non rischiare sanzioni”, questo il titolo, gratuito ed aperto al pubblico, è in programma per questa mattina, 28 gennaio, a Palazzo Mauri dalle 9.30 alle 12.30. L’incontro, moderato dal dott. Ivano Leo, Presidente dell’Associazione Polizia Locale d’Italia, sarà aperto dal sindaco Andrea Sisti e dalla Comandante della Polizia Locale, Alessandra Pirro. L’obiettivo è di fare il punto sulla gestione degli impianti di videosorveglianza puntando a trasparenza e responsabilità, portando a conoscenza le buone pratiche per evitare sanzioni e proteggere i dati personali dei cittadini.
Il vademecum sulla videosorveglianza del Garante della Privacy
Per farsi un’idea della complessità dell’argomento e per avere un orizzonte di riferimento in merito alla videosorveglianza, dal sito dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali è possibile consultare un dettagliato vademecum in proposito.
In base alla normativa vigente, specifica l’Autorità, “l’attività di videosorveglianza va effettuata nel rispetto del cosiddetto principio di minimizzazione dei dati – che – devono comunque essere pertinenti e non eccedenti rispetto alle finalità perseguite“. In altre parole non si può abusarne.
Altro aspetto interessante è che se non è prevista alcuna autorizzazione per l’installazione da parte del Garante, il titolare del trattamento dei dati, sia un soggetto pubblico o privato, è sempre tenuto ad informare gli interessati in merito alla presenza dei sistemi. Come? Di solito basta un “modello semplificato” di informativa, ovvero un cartello che indichi anche quali zone sono sottoposte alla vigilanza dell’occhio elettronico.