Si sono incontrate nei giorni scorsi a Spoleto le dieci città italiane finaliste a Capitale Italiana della Cultura 2025. L’occasione è stata la 67esima edizione del Festival dei Due Mondi. Per il prossimo anno, la nostra regione aveva fatto il pienone. Ben tre città su dieci selezionate nella top ten erano infatti umbre: Spoleto, Assisi e Orvieto cui si erano aggiunte Agrigento, Aosta, Asti, Bagnoregio, Monte Sant’Angelo, Pescina e Roccasecca. Il riconoscimento se l’era aggiudicato Agrigento ma poiché la cultura unisce e le azioni in rete sono quelle che producono reale innovazione, proprio nella città siciliana lo scorso novembre tutte le finaliste avevano sottoscritto un protocollo d’intesa con l’obiettivo di creare una rete turistico-culturale italiana.
Il meeting delle dieci finaliste a Capitale Italiana della Cultura 2025 a Spoleto
All’incontro con i rappresentanti delle dieci finaliste, hanno preso parte il sindaco di Spoleto Andrea Sisti e l’assessore Danilo Chiodetti. Il meeting ha fornito l’occasione per confrontarsi soprattutto su due aspetti. Da un lato le modalità da adottare per realizzare iniziative comuni e dall’altro la partecipazione congiunta a bandi finalizzati allo sviluppo culturale della rete delle città finaliste.
La sottoscrizione del protocollo d’intesa dimostra una volontà condivisa “di promuovere la ricerca e l’attuazione di strumenti per la crescita culturale territoriale – ha rimarcato il sindaco Andrea Sisti –. Abbiamo voluto organizzare questo incontro perché in un percorso così partecipato riteniamo ci sia bisogno di creare occasioni di confronto e apprendimento continuo, incentivando sempre di più lo scambio di idee e progetti attuabili e praticabili nelle diverse realtà”.
Tra le novità emerse dall’incontro anche l’istituzione di un Osservatorio permanente della cultura. “Noi stiamo lavorando insieme alle associazioni e alle istituzioni culturali del territorio all’Osservatorio permanente della cultura – ha aggiunto l’assessore Danilo Chiodetti – condividendo questo percorso con il Ministero della Cultura e la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali. Chiaramente poter lavorare anche insieme alle altre città finaliste, mettendo in comune i punti di forza di ciascuno è senza dubbio un obiettivo sfidante e ricco di spunti di crescita. Essere riusciti ad organizzare questo confronto durante il Festival dei Due Mondi ha permesso di presentare in maniera molto semplice e diretta di quali potenzialità gode la nostra Spoleto”.
Capitale Italiana della Cultura: un riconoscimento importante
Quello di Capitale Italiana della Cultura è un premio istituito nel nostro Paese nel 2014 su modello delle European Capitals of Culture promosse dalla Commissione Europea a partire dal 1985. Il titolo viene conferito annualmente a una città dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro della Cultura.
Quello di Capitale Italiana della Cultura è un “prestigioso riconoscimento, istituito per promuovere la straordinaria ricchezza della cultura italiana, rappresenta un’opportunità unica per i Comuni, le Città metropolitane e le Unioni di Comuni di mettere in moto meccanismi virtuosi capaci di attivare economie, territori e comunità” si legge sul sito del MiC. Ad oggi, hanno ricevuto la designazione: Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena nel 2015; Mantova nel 2016; Pistoia nel 2017; Palermo nel 2018; Parma per il 2020-21; Procida nel 2022 e Bergamo e Brescia nel 2023.
Attualmente la Capitale Italiana della Cultura in carica è Pesaro mentre nel 2025 sarà la già citata Agrigento e nel 2026 toccherà a L’Aquila. Al momento sono in corso le selezioni per il 2027, con il termine ultimo per presentare la candidatura che scade proprio domani, 3 luglio. Entro il 12 dicembre saranno rese note le dieci città finaliste, che entro il 12 marzo 2025 parteciperanno alle audizioni pubbliche.
L’incontro a Spoleto e Todi si candida a Capitale Italiana dell’arte Contemporanea
Proprio mentre a Spoleto era in corso l’incontro tra le dieci finaliste del 2025, un’altra città umbra presentava la sua candidatura per diventare Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea. Si tratta di Todi che il 29 giugno ha depositato un dettagliato dossier di 60 pagine in cui illustra la proposta progettuale per il 2026, primo anno in cui sarà assegnato il riconoscimento. Una candidatura, hanno sottolineato da Todi, “impostata per essere la candidatura di un’intera regione, l’Umbria“ e a cui Todi era già preparata poiché dal 2023 aveva iniziato a preparare la candidatura per diventare Capitale Italiana della Cultura, con focus specifici proprio sull’arte contemporanea.