A Spoleto si è conclusa la prima fase dell’innovativo progetto del Bosco di San Gregorio, un polmone verde ispirato al giardino all’italiana realizzato in Piazza Garibaldi, con l’obiettivo di arginare il fenomeno delle isole di calore. Un progetto sperimentale sulla sostenibilità ambientale che era stato inaugurato un mese fa durante l’ultima edizione del Festival dei Due Mondi e che si avvia ora verso un nuovo ciclo: la misurazione dell’impatto del calore una volta che le auto torneranno nella piazza.
Nato dalla collaborazione tra l’Amministrazione Comunale e la Fondazione Festival dei Due Mondi, il bosco urbano di Spoleto ha visto la supervisione di Stefano Mancuso, lo scienziato di fama mondiale della “plant revolution” nonché professore ordinario al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie dell’Università di Firenze. L’iniziativa, frutto della collaborazione delle istituzioni nel segno della sostenibilità ambientale, lascerà quindi spazio al parcheggio continuando a monitorare la situazione e a fornire nuovi dati.
Sabato pomeriggio il sindaco e presidente della Fondazione Festival, Andrea Sisti, insieme al vicepresidente, avvocato Paolo Feliziani, ha ripercorso le varie tappe del progetto facendo il punto su quelli che saranno gli interventi di riqualificazione di Piazza Garibaldi. All’incontro hanno partecipato anche gli assessori Agnese Protasi e Giovanni Angelini Paroli, la vicepresidente del Consiglio comunale Maura Coltorti e i consiglieri comunali Francesca Maso e Daniele Filippi.
Bosco di San Gregorio, Sisti: “Spoleto esempio che i cambiamenti si possono fare”
Il progetto scientifico del Bosco di San Gregorio proseguirà fino al 15 settembre. A rilevarne l’impatto sul microclima della piazza e sull’ambiente circostante, ci sono sia droni con visione a infrarossi che termocamere che misureranno l’impatto del calore dopo il ritorno delle auto nella piazza. In aggiunta sarà redatta un’indagine informativa per valutare la percezione del progetto da parte degli stakeholder.
“Innanzitutto il Bosco di San Gregorio, che ha trasformato per un mese piazza Garibaldi in un Giardino all’italiana, risponde ad un’esigenza scientifica molto chiara legata alla misurazione delle isole di calore – ha detto sabato il sindaco Sisti –. L’apporto del prof. Mancuso e del think tank Pnat (Project Nature) da lui fondato, l’attenzione che da sempre la Fondazione Festival dedica alle tematiche ambientali e della sostenibilità, la decisione del Comune di essere parte attiva di questo percorso, ha permesso di studiare, attraverso delle termocamere, le condizioni di calore in questa piazza. I dati verranno elaborati nelle prossime settimane e li presenteremo a settembre insieme al prof. Mancuso”.
Sisti ha rimarcato quando le piazze cittadine costituiscano un fondamentale luogo di socialità da sottrarre al parcheggio selvaggio e restituire ai cittadini. “Spoleto nonostante abbia tre parcheggi di struttura con oltre 1000 posti auto, collegati a scale mobili, tapis roulant e ascensori che ci permettono di vivere il centro con facilità, ha ancora le piazze occupate dalle auto – ha aggiunto –. L’intervento che abbiamo realizzato in piazza della Vittoria, con tre nuove isole pedonali, è un esempio che questi cambiamenti si possono fare. Durante il Festival dei Due Mondi noi vediamo le piazze vissute, animate dalla presenza delle persone, dei giovani, delle famiglie. Questo aiuta non solo il commercio, ma anche e soprattutto l’inclusione sociale. Noi dobbiamo lavorare per permettere alle persone di tornare a vivere le piazze della nostra città, pensandole per quello che sono, ossia luoghi di socialità”.
Il valore sociale della sostenibilità nei piani di Agenda Urbana 2
Sisti ha voluto anche riflettere su quanto la sostenibilità ambientale sia strettamente connessa alla rigenerazione urbana e all’identità dei luoghi, anche in vista dei prossimi interventi di Agenda Urbana 2. “La sostenibilità non riguarda solo l’aspetto ambientale, perché ha una valenza sociale più generale. Noi non togliamo il bosco per le polemiche o per la volontà di qualcuno, semplicemente chiudiamo un’esperienza che sapevamo essere a termine e che avrà una sua pubblicazione scientifica. Questo progetto però ha spinto la città a ragionare su una dimensione diversa e possibile che non dobbiamo abbandonare. Con Agenda Urbana 2 intendiamo riqualificare piazza Garibaldi perché deve tornare a coinvolgere le persone. La nostra speranza è che, una volta realizzati i lavori, questo luogo possa tornare ad essere dei giovani, ad essere vissuto da loro”.
Anche il vicepresidente della Fondazione Festival, l’avvocato Paolo Feliziani, ha evidenziato quanto sia cruciale la sfida ambientale in relazione alla socialità. “Si è trattato di un esperimento che è servito a sensibilizzare sul tema la nostra città, anche per recuperare spazi di aggregazione. Tutti noi ricordiamo quando piazza della Libertà, corso Mazzini o corso Garibaldi erano luoghi di ritrovo, soprattutto per i giovani. Quella che lancia il sindaco alla città è una sfida importante, perché punta a cambiare in parte le nostre abitudini rispetto agli spostamenti. La vita è un divenire quindi in prospettiva abbiamo senza dubbio il dovere di pensare alle future generazioni, ai nostri figli e ai nostri nipoti e ai cambiamenti che la società richiede”.