24 May, 2025 - 16:00

Spettacoli teatrali in Umbria: gli eventi imperdibili dell'estate

Spettacoli teatrali in Umbria: gli eventi imperdibili dell'estate

C'è un tempo, durante l’estate, in cui l’Umbria si trasforma in un palcoscenico a cielo aperto. Le sue piazze medievali, le rocche rinascimentali, i teatri antichi e i borghi incastonati tra le colline diventano luoghi dell’anima, dove la cultura incontra la natura e il teatro si fa esperienza viva, vibrante, totalizzante. In questa stagione di luce e di attese, la terra umbra accoglie un mosaico di spettacoli che intrecciano prosa, musica, poesia e riflessione, dando vita a una programmazione teatrale ricca e variegata, capace di emozionare, far pensare e riconnettere le persone attraverso il linguaggio universale dell’arte.

Dalle performance che celebrano il potere evocativo della parola alle messe in scena che esplorano le profondità dell’animo umano, passando per concerti narrativi e progetti multidisciplinari, l’Umbria offre un programma teatrale estivo che incanta tanto gli appassionati quanto i curiosi. Tra grandi nomi della scena contemporanea e produzioni originali inserite nei principali festival regionali, ogni evento è un invito a rallentare, ad ascoltare, a lasciarsi trasportare dalle storie che abitano i luoghi e le emozioni che li attraversano.

Ecco dunque una selezione degli appuntamenti più attesi dell’estate umbra – spettacoli da vivere con gli occhi, la mente e il cuore.

Spinte – L’ambiguità del gesto tra gioco e tensione

4 luglio 2025 – ore 19:00
Cantiere Oberdan – Spoleto

Cosa ignifica spingere? È un gesto di slancio o di respingimento? È incoraggiamento o sopraffazione? Da queste domande nasce “Spinte”, il nuovo progetto di ricerca drammaturgica e coreografica ideato da Claudio Larena, che pone al centro della sua indagine l’ambivalenza profonda di un gesto tanto quotidiano quanto simbolico. Una performance che si interroga sulla natura ambigua della spinta, declinandola nei suoi risvolti relazionali, fisici, emotivi e simbolici.

Elemento centrale e metaforico di questo percorso è l’altalena – oggetto ancestrale, universale, capace di evocare in ciascuno una memoria intima e condivisa. La sua oscillazione diventa motore coreografico e metafora relazionale, restituendo una dinamica di movimento esclusiva, fatta di equilibrio e squilibrio, abbandono e controllo. È proprio da questo oggetto – familiare ma intrinsecamente doppio – che si sviluppa l’esplorazione di quel limite sfumato tra ludico e violento, tra innocenza e sopraffazione, tra gioco infantile e tensione adulta.

"Spinte" si si addentra così in una zona grigia e perturbante, dove il gesto si carica di significati contrastanti e ambigui. La coreografia, come una lente di ingrandimento, amplifica ogni impulso, attrito, interazione, trasformando la scena in un campo di forze in continua mutazione. Un equilibrio precario, dove il corpo diventa insieme vettore e resistenza, e ogni relazione si gioca in una tensione costante tra complicità e rottura.

Claudio Larena è artista, artigiano e performer italiano con una traiettoria che attraversa installazione, danza e performance, sempre nel segno dell’interdisciplinarità. Attivo in contesti nazionali e internazionali – tra cui il Romaeuropa Festival e il Milano Re-Mapped Summer Festival – Larena continua a interrogare il rapporto tra corpo, spazio e oggetti. Nel 2024 ha presentato Stiamo lavorando per voi (ci scusiamo per il disagio), trasformando il cantiere urbano in un dispositivo creativo e luogo di riflessione sul lavoro e sull’interazione uomo-ambiente.

Accanto a Larena, in scena troviamo Giulia Cannas, Elena Bastogi, Marta Magini e lo stesso autore. Il disegno luci di Francesco Tasselli e le sonorità di Lorenzo Minozzi contribuiscono a costruire un universo sensoriale immersivo, fatto di tensioni, sussulti, dinamiche imprevedibili. Una produzione Chiasma, sostenuta da realtà come Ater Balletto, A.Associati, Aiep (Maria Paola Zedda) e Ateliersì, che ribadisce l’urgenza di una ricerca teatrale e coreografica viva, autentica, coraggiosa.

"Spinte" non è solo uno spettacolo. È un invito a pensare il gesto e la relazione. È uno spazio aperto al confronto tra ciò che è visibile e ciò che resta implicito, tra slancio e caduta, tra contatto e distanza. Un’opera che, nel cuore di Spoleto, ci spinge – letteralmente – a ripensare i confini del corpo, dell’altro, dell’equilibrio umano.

Zugzwang – Quando ogni mossa è una perdita

10 luglio 2025 – ore 19:00
Cantiere Oberdan – Spoleto

Nel linguaggio degli scacchi, il termine Zugzwang indica la situazione in cui un giocatore è costretto a muovere, pur sapendo che qualunque scelta condurrà a una perdita. È un movimento forzato, una tensione tra il desiderio di agire e la consapevolezza che ogni azione può generare danno. Ma cosa accade se questa dinamica viene trasposta dal piano simbolico a quello corporeo? È proprio da questa domanda che nasce Zugzwang, la nuova creazione coreografica firmata da Elisabetta e Gennaro Lauro, presentata nell’ambito del cartellone estivo al Cantiere Oberdan di Spoleto.

In scena, i due artisti – fratelli anche nella vita – si muovono come pedine intrappolate in una scacchiera labirintica, fatta di enigmi, incastri, deviazioni. Le loro traiettorie delineano una danza fatta di impasse e tentativi, un viaggio che è insieme intimo e universale. Ogni figura del gioco diventa una soglia da attraversare, un enigma da sciogliere, un sistema di regole da cui liberarsi. Tra gesti trattenuti e movimenti impulsivi, i protagonisti si interrogano: quanto spazio resta alla libertà, quando si è intrappolati in un ordine precostituito?

Zugzwang è un dispositivo coreografico essenziale ma potentemente evocativo. Il linguaggio del corpo, esplorato con rigore e sensibilità dai due interpreti, diventa veicolo per indagare identità, vincoli familiari, modelli di comportamento. È una danza del limite, della soglia, della possibilità negata. Il movimento, ora slancio vitale, ora arresto improvviso, si trasforma in una metafora esistenziale, mettendo in discussione ogni certezza.

Elisabetta Lauro, formatasi alla prestigiosa Folkwang Universität der Künste e attualmente attiva a Berlino, è artista associata a Sosta Palmizi. Gennaro Lauro è coreografo e danzatore la cui ricerca si concentra sull’interazione tra corpo e spazio, con una forte propensione per la sperimentazione. La loro collaborazione, intensa e sofisticata, ha dato vita a un lavoro di rara coerenza formale e poetica, prodotto da Sosta Palmizi, Compagnie Meta (Francia) e Cuenca/Lauro (Germania), in coproduzione con il Festival Danza in Rete – Fondazione Teatro Comunale di Vicenza.

Il progetto è stato realizzato grazie al contributo di ResiDance XL, nell’ambito della rete Anticorpi XL, in collaborazione con Teatro Akropolis, Teatro Pubblico Pugliese, Comune di San Vito dei Normanni e TEX – Teatro dell’ExFadda, con il sostegno del CSC di Bassano del Grappa. Un sistema virtuoso di residenze che ha accompagnato lo sviluppo del lavoro offrendo agli artisti spazi, tempo e contesto per una ricerca rigorosa e profondamente personale.

Zugzwang è molto più di una performance: è un’indagine sul potere e sul peso delle scelte. È un confronto tra volontà e destino, tra fratelli, tra corpi, tra traiettorie che si sfiorano e si oppongono. È, infine, un’esplorazione della vulnerabilità, che con grazia e determinazione restituisce allo spettatore l’immagine di una lotta silenziosa ma potentissima: quella di chi è costretto a muoversi, pur sapendo che ogni passo potrebbe essere l’ultimo.

Calvino, le note del sentimento

Isabella Ragonese e Rodrigo D’Erasmo portano in scena Gli amori difficili
12 settembre 2025 – Teatro Comunale G. Manini, Narni

Nel centenario dalla nascita e a quarant’anni dalla scomparsa di Italo Calvino, un omaggio poetico e vibrante prende vita sul palcoscenico del Teatro Comunale di Narni. Gli amori difficili, storica raccolta di racconti calviniani scritti tra il 1949 e il 1967, rivive in una forma nuova e intensa grazie alla voce di Isabella Ragonese e alle suggestioni musicali di Rodrigo D’Erasmo.

Una serata che non è solo reading, né mero concerto: è una tessitura delicata tra parola e suono, corpo e memoria, in cui la drammaturgia si fonde con l’evocazione sonora per restituire l’anima più malinconica e ironica dello scrittore ligure.

I racconti di Gli amori difficili – dalla Bagnante al Soldato, dai Due sposi al Poeta – restituiscono quel tono sospeso, quasi rarefatto, con cui Calvino ha saputo raccontare la fragilità dell’amore e l’assurdità dell’attesa. Testi che hanno ispirato il cinema (con Nino Manfredi e Mario Monicelli) e la musica d’autore (con Cantacronache), oggi riletti attraverso una lente teatrale raffinata, capace di coniugare ricerca e sentimento.

Isabella Ragonese cura con sensibilità l’intarsio dei testi, dando voce ai personaggi calviniani con vibrante adesione emotiva. Accanto a lei, Rodrigo D’Erasmo – violinista e compositore dallo stile inconfondibile – crea paesaggi sonori sospesi, in un dialogo costante tra archi e parole.

 

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Francesco Mastrodicasa
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